Bunshinsaba (2004)

Corea del Sud 2004
Titolo Originale: Bunshinsaba
Regia: Ahn Byeong-ki
Sceneggiatura: Ahn Byeong-ki
Cast: Gyu-ri Kim, Se-eun Lee, Yu-ri Lee, Seong-min Choi
Durata: 95 minuti
Genere: Horror

La trama in breve: Due spiriti vengono evocati per errore da un gruppo di studentesse e si impossesseranno di una professoressa e di una studentessa del liceo, incominciando ad uccidere molti membri della comunità in cui vivono.

In molti luoghi in cui si parla di cinema horror, fondamentalmente, non si può aprire bocca. Perchè ognuno ha il suo film preferito, perchè c'è gente che ritiene "Shining" un film di merda e, se vai contro all'opinione comune, difendendo un film che a te è piaciuto, devi essere pronto a prenderti gli insulti. Pensare che sui tre gruppi horror in cui sono iscritto su Facebook, il 90% delle persona odia "The Innkeepers", film che personalmente ho adorato e che sarò sempre pronto a difendere ad oltranza, a costo di prendermi i peggiori insulti. Ogni tanto in questi gruppi horror, quando non si aprono 12348958945782364 post sull'horror appena uscito al cinema o quando non si parla di "L'evocazione" o di "Insidious", mi salta fuori la proposta "Bunshinsaba", film che in molti affermano di aver adorato e sul quale volevo toccare con mano questo amore provato da altri verso la pellicola. Dopo questo piccolo aneddoto sui gruppi horror che frequento, forse, sarebbe anche il caso di parlare della pellicola.

"Bunshinsaba", come avrete capito, è un film horror coreano (e chi mi ha seguito negli ultimi mesi sa della mia passione per l'horror orientale) che qualcuno mi aveva erroneamente presentato come l'originale da cui è stato tratto "Ouija", in uscita in Italia ad inizio Gennaio. Erroneamente perchè, fondamentalmente, non ho trovato nessuna corrispondenza o notizia ufficiale sul fatto che fosse un remake, ma magari potrebbero aver tratto ispirazione, quindi su ciò sospendo il giudizio. Ciò che nei film orientali che ho visto finora ho particolarmente amato è questa tendenza a voler fare paura in una maniera lenta, una maniera che prima di spaventarti ti entra nelle vene e ti fa tremare per un po'. Gli horror orientali, poi, non hanno questa tendenza allo spavento facile, ma soprattutto, creano la paura basandosi su ciò che non viene fatto vedere in maniera chiara allo spettatore.

Ambientato in un paesino che sembra essere colpito da una strana maledizione, "Bunshinsaba" si rivela essere una visione per nulla imprescindibile, ma soprattutto, nemmeno tanto godibile. Dove tutti i film orientali che ho visionato, mi hanno fatto paura in maniera progressiva, lentamente, qui la lentezza è quasi eccessiva, anche nei movimenti che fa lo spettro di Kim In Sook, quando entra in azione, ci mette moltissimo tempo a compiere quello che deve fare. Ed in questo lasso di tempo, la paura mi è già passata. Altra cosa che non ho particolarmente gradito sono state le protagoniste della vicenda, in una storia, volutamente secondo me, resa in maniera decisamente troppo adolescenziale e a lunghi tratti anche poco coinvolgente.

Dal punto di vista della regia, però, ritengo la pellicola abbastanza valida, così come dal punto di vista del messaggio che vorrebbe lanciare. Le recensioni in rete sulla pellicola sono abbastanza discordanti, da ciò ne deriva una mia considerazione, anche alla luce di ciò che ho scritto nella prima parte di questo post: il genere horror, come la commedia, è un genere molto personale, forse il genere più personale che esista. Motivo per cui l'horror, a parte rarissimi casi, è un genere che per forza creerà discussioni tra quelli che hanno apprezzato una pellicola perchè hanno avuto paura e quelli che ne sono rimasti indifferenti o addirittura schifati. Dunque, cara INTERNET, perchè non la smetti di insultare chi ha un'opinione diversa dalla tua e non incominci ad argomentare le tue posizioni?

Voto: 5,5

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