Magic in the Moonlight (2014)
Titolo Originale: Magic in the Moonlight
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Cast: Emma Stone, Colin Firth, Marcia Gay Harden, Jacki Weaver, Hamish Linklater, Eileen Atkins, Erica Leerhsen, Simon McBurney, Antonia Clarke, Natasha Andrews, Valérie Beaulieu
Durata: 97 minuti
Genere: Commedia
La trama in breve: Stanley Crawford è un illusionista che viene ingaggiato per smascherare una giovane donna, che si proclama come una sensitiva, sospettata di attuare delle frodi su chi si rivolge a lei. La donna però, davanti a Stanley, rivelerà di possedere delle doti straordinarie, tanto da far pericolosamente vacillare l'estrema razionalità di Stanley.
Nel corso degli anni, il cinefilo medio ti proporrà sempre una serie di registi, rinomati o meno, dei quali bisogna sempre aver visto qualche film e, se non li apprezzi, non potrai mai definirti un vero cinefilo. Al cinefilo quello vero devono piacere per forza Woody Allen e David Cronenberg, così come al camionista vero piacciono i calendari delle donne nude e così come una ventenne sposa un ottantenne ricchissimo solo per amore. Sono verità universalmente note ed incontrovertibili che noi, nel nostro piccolo, non possiamo cambiare. Alla luce di queste verità incontrovertibili, io non sono un cinefilo: il motivo è presto spiegato, dato che non apprezzo quasi per nulla la cinematografia di Woody Allen (e nemmeno quella di Cronenberg, per la cronaca), così come, sono anche un camionista, e non un ingegnere, dato che mi piacciono i calendari delle donne nude. Oltre a non apprezzare per nulla Woody Allen, sono anche un anti-Colin Firth, colpevole di aver interpretato nella sua carriera molti ruoli che non ho particolarmente apprezzato, oltre alla macchia indelebile di essere stato Mr. Darcy, quell'uomo con cui ognuno, secondo il giudizio di una fan di Jane Austen, deve confrontarsi (motivo per cui le fan più accanite e integraliste di Jane Austen, tendenzialmente, muoiono zitelle).
Per "Magic in the Moonlight" la questione è diversa. Purtroppo questa volta il buon Woody Allen mi ha fregato alla grandissima, dirigendo una pellicola leggera leggera, fresca, con un interessantissimo messaggio morale che è di facilissima comprensione. E anche Colin Firth mi ha fregato, purtroppo mi tocca ammetterlo, interpretando Stanley Crawford, un personaggio che, in tutto e per tutto, è simile a me: razionale, alla ricerca di un significato tangibile a tutti gli eventi che regolano il mondo che lo circondano. La sua razionalità però è anche integralista, infatti lui, a differenza mia, non si fida di nulla che non possa essere provato dall'evidenza, cosa che io, credendo in Dio, non ricerco in qualsiasi caso. Nel corso della pellicola vediamo il suo cambiamento: grazie alla conoscenza con Sophie Baker tutte le sue certezze verranno a mancare e la sua vita inizierà davvero ad essere felice, proprio nel momento in cui si abbandonerà a qualcosa di più irrazionale.
Sophie Baker, interpretata da Emma Stone, è appunto una sensitiva che Stanley assume il compito di smascherare. Eppure Sophie si rivelerà essere la prima persona che è riuscita a dimostrare, davanti a lui, di essere una vera sensitiva, spalancando così tutta la parte più irrazionale di Stanley, appunto, l'abbandono ad una vera e propria fede (se una fede in Dio o in qualcos'altro non lo si può dire con certezza). L'interpretazione di Emma Stone, gnocca anche in abiti da inizio '900, è tra l'altro abbastanza convincente, magari non proprio qualcosa di eccezionale a tutti gli effetti, ma comunque se la cava molto bene.
Per questo ritengo fermamente che, questa volta, il buon Woody mi abbia giocato un bello scherzetto: partivo prevenuto e ne son rimasto sorpreso. Ma tranquillo, vecchiettino che sforni un film all'anno come se fossi il proprietario di una catena di montaggio, non sarà certo per questa pellicola che inizierò ad amarti. Questo d'altronde è solo un film carinissimo, un piacevole intermezzo tra un film di merda e l'altro o tra un film impegnatissimo e l'altro. E' un film che, appunto, sta nel mezzo: non sarà mai un capolavoro, ma neanche tra mille e duencento anni, così come sarebbe ingiusto ritenerlo un film totalmente innocuo.
Voto: 7
Molto carina la riflessioni sulle 'verità incontrovertibili'. Vuol dire che io sono un cinefilo e al contempo un camionista :D
RispondiEliminaComunque, da amante del buon Woody, quetso film non mi ha detto molto, anche se la storia di base è molto carina. E la Stone non è che mi faccia tutto questo sangue...
E' carino il fatto che a molti fan di Allen il film non sia piaciuto particolarmente, mentre a me che non lo sopporto, è piaciuto abbastanza!
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