St. Vincent (2014)
Titolo Originale: St. Vincent
Regia: Theodore Melfi
Sceneggiatura: Theodore Melfi
Cast: Bill Murray, Melissa McCarthy, Jaeden Lieberher, Naomi Watts, Chris O'Dowd, Kimberly Quinn, Scott Adsit, Terrence Howard, Selenis Levya, Ray Iannicelli
Durata: 103 minuti
Genere: Commedia
La trama in breve: Vincent è un ex militare, ubriacone e giocatore d'azzardo. Quando però arrivano i suoi nuovi vicini, una mamma single con suo figlio Oliver, Vincent sarà costretto a badare a lui a causa degli orari di lavoro della madre. Nascerà dunque un profondo rapporto di amicizia e di aiuto reciproco tra i due.
Tra le tante, decisamente troppe, uscite interessanti di questa settimana cinematografica, avevo segnalato St. Vincent, pellicola sulla quale nutrivo qualche dubbio, con protagonisti Bill Murray, che nel trentennale dei "Ghostbusters" si è rimesso in gioco sia nel noiosissimo "Monuments Men" sia in questa pellicola, e la sempre bellissima Naomi Watts, qui con qualche chilo in più, semplicemente per il fatto che interpreta una donna incinta. Non avevo enormi speranze su questa pellicola e di sicuro non si tratta di qualcosa di assolutamente nuovo nel panorama cinematografico mondiale, ma comunque ci ho trovato un qualcosina di interessante, dopo la visione.
Il tema fondamentale del film è quello del rapporto di amicizia che si viene a creare tra un bambino ed un anziano scorbutico. Ovviamente, come il canone classico visto e rivisto vuole, entrambi guadagneranno qualcosa da questa esperienza: il bambino, Oliver, troverà in Vincent una specie di figura paterna, essendo suo padre totalmente assente, mentre Vincent, deluso in ogni modo dalla vita e dalle persone che lo circondano, inizierà ad essere più predisposto a fare del bene. Certo, i suoi metodi saranno un po' strani e non proprio adatti ad un bambino, ma grazie a lui Oliver incomincerà a capire quale sia il suo posto nel mondo.
All'interno della pellicola, in maniera sporadica e di certo poco approfondita, vi è una interessante riflessione sulla santità. E' chiaro che per il credente, la santità sia una cosa ben precisa, ma nel film il tutto viene reso in maniera decisamente più umana rispetto a come viene messa giù a catechismo. Oliver troverà in Vincent, uno da cui non te lo aspetteresti proprio, il suo "santo", perchè la santità non deve per forza essere una cosa universalmente riconosciuta, ma magari un qualcosa di più personale. Ognuno può avere il proprio "santo" e la "santità" di Vincent, riconosciuta proprio da Oliver, sta nell'aver fatto cose del tutto normali, ma con uno spirito buono.
Non sarà sicuramente uno di quei film nuovi dal punto di vista dell'originalità della trama, non sarà nemmeno un qualcosa di così trascendentale, ma state certi che questa pellicola, se vista nel verso giusto, potrebbe darvi qualcosa. Bill Murray non sarà stato nemmeno in formissima, ma sa comunque stare bene nel suo ruolo, creando anche qualche divertente siparietto comico.
Voto: 6+
non mi ha convinto molto.
RispondiEliminasoprattutto quel finale troppo buonista...
SI beh, il finale è fatto apposta!
Elimina