Guardiani della Galassia Vol. 2 di James Gunn (2017)
Titolo Originale: Guardians of the Galaxy Vol. 2
Regia: James Gunn
Sceneggiatura: James Gunn
Cast: Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Michael Rooker, Karen Gillan, Pom Klementieff, Elizabeth Debicki, Chris Sullivan, Sean Gunn, Sylvester Stallone, Kurt Russell, Vin Diesel, Bradley Cooper
Durata: 138 minuti
Genere: Supereroi, Azione
Sono ormai alcuni anni, già una decina a memoria d'uomo, che le sale cinematografiche vengono invase, almeno quattro o cinque volte in un anno - quest'anno se non mi sono perso qualcosa le uscite di questo tipo saranno cinque - dagli spettatori dei film sui supereroi. Se il "DC Universe" ancora stenta a decollare con film di scarsa qualità come "Batman v. Superman: Dawn of Justice" o "Suicide Squad" - anche se obiettivamente ho delle buone speranze su "Wonder Woman" con Gal Gadot -, il "Marvel Cinematic Universe", che rende conto alla Disney è ormai ben avviato e sta andando dritto di filato verso la conclusione della cosiddetta "fase tre", che vedrà il suo coronamento con "Avengers: Infinity War" e il suo seguito a distanza di un anno l'uno dall'altro, nel 2018 e nel 2019. A fare un po' storia a sè nella gran quantità di film usciti è la saga di "Guardiani della Galassia", composta al momento da due film standalone, ma i cui protagonisti sembra possano essere di importanza fondamentale per il prossimo capitolo di "The Avengers", in cui sarà molto probabile vedere Thanos nei panni dell'antagonista principale.
Dopo un primo capitolo folgorante, in cui i fan dell'Universo cinematografico Marvel erano stati investiti da un'ondata di freschezza e di comicità, il secondo aveva il dovere di confermarsi come una produzione di grande livello in cui non ci si dimenticasse nè della parte di intrattenimento nè di quella relativa allo sviluppo dei personaggi. E da questo punto di vista James Gunn riesce a confermarsi alla grande, dirigendo un seguito che forse non sarà riuscito a superare in bellezza il suo predecessore, ma quanto meno ad eguagliarlo: da una parte si è perso l'effetto sorpresa e la novità del primo capitolo, dall'altra si è guadagnato enormemente dal punto di vista dello sviluppo dei personaggi principali, la cui storia viene esplorata in modo da dividerli in coppie in qualche modo affini tra loro e le cui storie si rivelano man mano sempre più interessanti. Per questo vediamo Star-Lord, interpretato da Chris Pratt ("Passengers"), messo a confronto con il padre Ego, interpretato da Kurt Russell ("The Hateful Eight"), il dualismo tra Gamora e la sorella Nebula, interpretate rispettivamente da Zoe Saldana ("Avatar") e da Karen Gillan ("Oculus"), il rapporto che si crea tra Drax il Distruttore, interpretato da Dave Bautista ("L'uomo con i pugni di ferro"), e Mantis, interpretata da Pom Klementieff ("Oldboy"), un nuovo personaggio interessantissimo e con un grande potenziale per il futuro, ma anche il rapporto tra Yondu, interpretato da Michael Rooker (la prima e la terza stagione di "The Walking Dead"), e Rocket, la cui voce originale è quella di Bradley Cooper ("Joy"). Una serie di dualismi che non stancano mai e che nel corso del film contribuiscono enormemente a costruire la storia dei personaggi principali tralasciando un po' quelle che sono le dinamiche tipiche dei film della Marvel.
Dinamiche che sinceramente non mi sono mancate più di tanto, vista l'ondata di divertimento e di intrattenimento allo stato puro da cui sono stato pervaso per tutta la durata del film: due ore e diciotto minuti che non stancano mai e che sono conditi in maniera intelligente da una serie di gag divertentissime a cui ci eravamo già abituati nel corso del primo episodio. Un'altra cosa che ho particolarmente apprezzato è stata la non eccessiva presenza in scena del personaggio di Baby Groot, con le movenze date da Vin Diesel ("xXx - Il ritorno di Xander Cage"), che è il tipico personaggio carinissimo perfetto per il merchandising della casa cinematografica e che viene sfruttato nella giusta maniera, ovvero non rendendolo una presenza eccessivamente pesante all'interno della pellicola. La regia di James Gunn, inoltre, mi è sembrata una spanna sopra la media dei film Marvel, con uno spettacolare piano sequenza iniziale sulla danza di Baby Groot che mette subito in chiaro come il regista abbia intenzione di non far appiattire il suo modo di vedere la realizzazione del film dai voleri della Disney che ci mette i soldi.
Mi sono piaciute poi particolarmente le interpretazioni di buona parte degli attori protagonisti del film, a partire da Chris Pratt e da Kurt Russell, anche se soprattutto il secondo è stato in grado di mettersi addosso un personaggio in grado di rubare la scena, di ammaliare lo spettatore con il suo modo di fare e di risultare ambiguo fino alla fine. E se di solito nei film della Marvel è la colonna sonora il grande punto debole, fatta principalmente da musiche non identificabili al di fuori del contesto, qui, proprio come nel primo capitolo, si cambia registro, con canzoni rock iconiche degli anni '80 che contribuiscono a creare una sequela infinita di emozioni, emozioni che sfociano in un finale letteralmente DA BRIVIDI. E' dunque presto detto il fatto che James Gunn sia riuscito nel difficile lavoro di confermarsi con questo secondo capitolo che sicuramente si va ad inserire a quella che potrebbe risultare, tranquillamente, come la saga più interessante di tutto il Marvel Cinematic Universe, che per quanto mi riguarda potrebbe giocarsela con "Doctor Strange" se il suo secondo capitolo si rivelerà all'altezza.
Voto: 8
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