Prometheus di Ridley Scott (2012)
USA 2012
Titolo Originale: Prometheus
Regia: Ridley Scott
Sceneggiatura: Jon Spaihts, Damon Lindelof
Cast: Noomi Rapace, Michael Fassbender, Charlize Theron, Idris Elba, Guy Pearce, Logan Marshall-Green, Sean Harris, Rafe Spall, Emun Elliott, Benedict Wong, Patrick Wilson, Kate Dickie, Daniel James, John Lebar, Ian Whyte
Durata: 124 minuti
Genere: Fantascienza
Terminata la saga originale di "Alien" con le recensioni dell'omonimo primo capitolo, di "Aliens - Scontro finale", di "Alien³" e di "Alien - La clonazione" è arrivato il momento di giungere al dunque, parlando della nuova saga prequel, incominciata e portata avanti dallo stesso Ridley Scott ideatore del primo capitolo nel 2012 e giunta pochi giorni fa al cinema con il seguito "Alien: Covenant". Anche in questo caso grandissimi nomi coinvolti, su tutti spiccano una Noomi Rapace fino ad allora vista principalmente in produzioni televisive come Smallville; ma soprattutto Michael Fassbender, che in quel periodo stava ancora vivendo la fase di ascesa della sua carriera, consacrata grazie all'ottima interpretazione in "Shame" di Steve McQueen. A "Prometheus", nonostante non si sia rivelato il film che i fan della saga di Alien si aspettavano, vanno comunque dati dei meriti, tra i quali il principale è stato proprio quello di avvicinare alla saga ideata dallo stesso Ridley Scott nel 1979 anche gli spettatori "occasionali" che non sapevano bene cosa stessero andando a vedere.
E' interessantissimo vedere come in "Prometheus" il regista Ridley Scott sia partito in qualche modo dall'idea di creare un prequel di Alien che poi si è rivelato essere non tanto un prequel, quanto più che altro una buona storia a sè che si ispira alle vicende dello xenomorfo più cattivo della storia del cinema. L'intento del film è però quello di spostarsi, in maniera forse un po' troppo ambiziosa, anche su riflessioni di più alto livello rispetto al mero film di fantascienza in cui il mostro uccide e i bravissimi umani vengono uno ad uno sventrati. Qui Ridley Scott vuole anche tentare di aprire qualche riflessione filosofica basata sulle grandi domande dell'umanità a cui vuole tentare di dare una qualche risposta - sempre mantenendosi sul livello fantascientifico ovviamente - ed a testimoniarlo c'è una scena iniziale in cui un essere antropomorfo si discioglie in un corso d'acqua originando la specie umana. Peccato che poi di questa scena il film se ne dimentichi quasi completamente non affrontando più la questione per tutta la sua durata.
Il difetto più grande del film, che visivamente è davvero molto bello e per il quale la regia di Ridley Scott non si smentisce, sta in una sceneggiatura che non affronta a dovere tutti gli argomenti che vuole trattare, riducendosi ben presto ad un film action che poco di significativo ha da dire al pubblico. E' il peccato più grande di un film che riesce innanzitutto a farsi guardare con piacere nonostante i grandi difetti e grazie ad un buon ritmo nella narrazione, ma che alla fin fine sviluppa a dovere un solo personaggio, che è quello dell'androide David 8 interpretato da Michael Fassbender, che risulta essere, nonostante la sua acclarata capacità di provare emozioni, il personaggio più ambiguo della vicenda: la sua apparente apatia sembra per tutto il film nascondere qualcosa di importante che purtroppo non ci viene anticipato e che verrà effettivamente risolto solamente in "Alien: Covenant".
Per quanto io pensi di essere uno dei tre o quattro fan di Alien al mondo ad aver apprezzato questo prequel per il resto piuttosto non entrato nei cuori dei fan, ne riconosco i suoi difetti e ritengo sia stato un vero peccato, soprattutto per non aver cotto a dovere tutta la carne che viene messa al fuoco nelle prime battute del film e per non essere riuscito, in generale, a darci un minimo di empatia con i personaggi, tanto da lasciarci con un unico personaggio veramente apprezzabile ed interessante: un androide senza emozioni.
Voto 6
Visivamente bellissimo ma a livello di WTF e punti interrogativi sono pochi film a batterlo. Detto questo, a me all'epoca non era affatto dispiaciuto.
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