Smetto quando voglio - Masterclass di Sidney Sibilia (2017)
Italia 2017
Titolo Originale: Smetto quando voglio - Masterclass
Regia: Sidney Sibilia
Sceneggiatura: Sydney Sibilia, Francesca Manieri, Luigi Di Capua
Cast: Edoardo Leo, Stefano Fresi, Greta Scarano, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Giampaolo Morelli, Libero De Rienzo, Pietro Sermonti, Lorenzo Lavia, Valeria Solarino, Marco Bonini, Rosario Lisma, Luigi Lo Cascio, Francesco Acquaroli, Giusy Buscemi
Durata: 118 minuti
Genere: Commedia, Azione
Con l'uscita di "Smetto quando voglio" del 2014, diretto da Sidney Sibilia, alla sua prima esperienza da regista, il pubblico aveva potuto sperimentare, forse per la prima volta dopo diverso tempo, quanto il cinema italiano stesse tentando, in qualche modo, di rinascere. Certo, sfruttando in maniera sapiente un'idea già avuta dagli americani che, realizzando la serie "Breaking Bad", erano riusciti ad arrivare al pubblico italiano creando un cult con pochissimi precedenti, con il quale molte delle serie venute dopo e che verranno ancora si dovranno scontrare. Il merito di Sibilia, che nel primo capitolo figurava anche come sceneggiatore, era quello di essere riuscito a prendere ispirazione dalla trama di "Breaking Bad" trasportandola in maniera sapiente nel mondo della precarietà italiana, in cui laureati e ricercatori più che meritevoli - fateci caso che nel primo capitolo del film però non c'erano ingegneri, forse siamo una categoria a parte, ed è anche buona parte della mia fortuna per quel che mi riguarda - si ritrovavano a dover svolgere ruoli decisamente stretti per quelle che erano le loro competenze, vedendosi costretti a creare una nuova droga legale per sbarcare il lunario.
"Smetto quando voglio - Masterclass" - secondo capitolo di quella che sarà una trilogia già annunciata e il cui terzo capitolo è già stato praticamente realizzato e mandato in post-produzione - riparte più o meno da dove ci eravamo lasciati con il finale del suo predecessore: Pietro Zinni, il capo della Banda dei Ricercatori interpretato da Edoardo Leo ("Perfetti sconosciuti"), si trova in prigione in seguito al processo tenutosi dopo gli eventi del film precedente. La banda è ormai divisa, ma solamente Pietro è stato ritenuto colpevole e l'ispettrice Paola Coletti, interpretata da Greta Scarano ("Suburra"), gli propone un affare: rimettere insieme la banda e collaborare con la polizia per combattere lo spaccio di smart drugs, quelle nuove droghe ritenute effettivamente legali finchè non ne viene identificato il principio attivo.
Con questo secondo capitolo della trilogia si vede quanto al regista Sidney Sibilia, del quale sono ancora più convinto della sua effettiva bravura nel suo mestiere, piaccia molto giocare a fare l'americano. Uno dei rischi che correva "Smetto quando voglio - Masterclass" era proprio quello di diventare una commedia fine a se stessa che giocasse su situazioni già viste nel primo capitolo senza però darsi un'identità propria, rischio che, a parte il sostanziale calo della parte in cui viene messo sotto accusa il sistema universitario e lavorativo italiano - che qui è presente ma molto meno rispetto al primo capitolo -, viene secondo me in toto scongiurato. E ciò accade proprio perchè "Smetto quando voglio - Masterclass" riesce ad essere un film italiano che mescola quanto di buono abbia attualmente il nostro cinema con un modo tutto americano di fare film: criminali che collaborano con la polizia entrando nel pieno dell'azione, inseguimenti e scene d'azione diretti in maniera magistrale sono solo una piccola parte della bontà di questo secondo capitolo che, per quel che mi riguarda, riesce in maniera egregia ad eguagliare il suo predecessore.
La parte in cui Sidney Sibilia prende ispirazione da "Breaking Bad" è ormai finita, ma il regista riesce a non dimenticare quelli che sono i suoi miti, creando un film che, tanto per fare un esempio, sembra prendere ispirazione da quelle commedie action che piacciono tanto agli americani come "Trafficanti" - tanto per avere un esempio recente - e nella quale abbiamo anche il coprotagonista ciccione, che nella fattispecie è lo spassosissimo Stefano Fresi ("Noi e la Giulia"), che diventa quasi un Jonah Hill all'italiana in grado di far ridere anche solo grazie alla sua presenza. Ispirazioni americane che però non tolgono al film un'identità propria, in cui tutti gli attori del cast riescono a dare il meglio di loro stessi, creando una commedia action all'italiana divertentissima ed iper adrenalinica.
Voto: 8
La dimostrazione che in Italia si possono fare ottimi film d'azione!
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