Marrowbone di Sergio G. Sánchez (2017)

Spagna 2017
Titolo Originale: El secreto de Marrowbone
Regia: Sergio G. Sanchez
Sceneggiatura: Sergio G. Sanchez
Cast: George MacKay, Anya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Mia Goth, Matthew Stagg, Kyle Soller, Nicola Harrison
Durata: 110 minuti
Genere: Drammatico, Thriller, Horror

É da diverso tempo che, tra recensioni sulla rete e consigli su vari gruppi su Facebook che seguo, sento parlare di "Marrowbone" come di un buon film horror. Essendo disponibile sul catalogo di Amazon Prime Video, ho deciso di dargli anche io un'opportunità, anche se con un bel po' di ritardo rispetto alla sua uscita. Il regista Sergio G. Sanchez è al suo secondo film dietro la macchina da presa, anche se il suo primo lavoro è stata una produzione televisiva. Ha però avuto buoni risultati come sceneggiatore, collaborando strettamente con Juan Antonio Bayona alla stesura dello script di "The Orphanage" - una vera e propria perla del cinema horror post 2000 - e a quella di "The Impossible", pellicola valida, ma decisamente meno interessante, forse perchè più convenzionale. Nel cast abbiamo invece George MacKay, visto recentemente in "1917", assieme alla donna del momento Anya Taylor-Joy - che giusto Venerdì scorso ha compiuto un quarto di secolo -, che qui svolge un ruolo non proprio da protagonista, ma comunque piuttosto importante.

Siamo nel 1969: quattro fratelli e la loro madre Rose arrivano a Marrowbone, una casa ereditata nelle campagne americane. La famiglia è fuggita dall'Inghilterra per sfuggire ad un passato difficile, segnato dai soprusi di un padre violento. In seguito ad una lunga malattia, la madre muore, lasciando soli i ragazzi: sarà così il maggiore dei quattro, Jack, ad occuparsi della famiglia. Non avendo però ancora 21 anni, decide di mantenere il segreto sulla morte di Rose, seppellendola in giardino e non dicendo a nessuno dell'evento, per evitare che i servizi sociali possano in qualche modo separarli. Loro unica amica è Allie, ragazza del posto che diventerà per loro un unico contatto con il mondo esterno, mentre nel frattempo, con un avvocato che inizia a immischiarsi un po' troppo nei segreti dei fratelli, nella casa comincia ad aggirarsi una presenza sinistra che comincerà a perseguitare i giovani protagonisti.

Non posso ritenermi un grande fruitore di cinema horror spagnolo, ma una cosa mi sento di dirla senza problemi: quando ci si mettono, i registi iberici, sanno tirare fuori delle perle di rara bellezza. Era successo ad esempio con "REC" o con "The Orphanage" e succede parimenti con questo "Marrowbone", la cui produzione è praticamente tutta proveniente dalla Spagna, mentre gli attori e l'ambientazione sono americani. Come un po' tutti i film del terrore che mi piacciono maggiormente, anche "Marrowbone" è un horror di atmosfera, in cui praticamente nulli sono gli spaventi improvvisi e la paura viene sapientemente coltivata con il passare dei minuti. L'effetto che vuole creare il regista Sergio G. Sanchez è più che altro quello di far capire allo spettatore che nella storia che sta vedendo c'è qualcosa che non va, un qualcosa che potrebbe turbarlo, come un segreto inconfessato o una presenza che non si presenta nel corso del film come un qualcosa di soprannaturale al cento per cento.

"Marrowbone" è una pellicola che parla del passato, dei ricordi di una famiglia che vuole rifarsi una vita che però in qualche modo torna, sempre in maniera sfortunata, a richiedere il suo conto. La potenza del lungometraggio è proprio nel fatto di essere riuscito a creare un buonissimo film horror partendo da un sottotesto drammatico, come solo i migliori esponenti del genere negli ultimi anni hanno saputo fare. Ci sono poi ben due colpi di scena, sui quali ho avuto reazioni un po' opposte: mentre il primo in ordine di tempo l'ho trovato una vera e propria chicca cinematografica e totalmente inaspettato, sul secondo avevo invece cominciato ad intuire qualcosa già da tempo, che alla fine mi è stato confermato da una scena che comunque è narrativamente potentissima. Per scoprire a cosa mi riferisco, anche se in realtà quello in ritardo rispetto all'uscita sono io, non resta altro che dare un'opportunità a questa pellicola, che di certo non è la perfezione assoluta, ma sa dire la sua in un genere che mai come in questi ultimi anni si è sempre più livellato verso il basso e in cui titoli solamente buoni sono quasi come l'aria che respiriamo.

Commenti

  1. Molto bello, è tornato in augue con la sua comparsa sulle piattaforme streaming che per una volta, almeno permettono di recuperare titoli che erano passato troppo sotto traccia come questo. Cheers!

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  2. All'epoca lo avevo adorato, zeppo com'è di giovani attori bravissimi, e ora che è su Prime dovrei proprio riguardarlo!

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  3. Anch'io in ritardo visto, però ancora non ho deciso che voto dargli (devo pure scriverci), piaciuto sì ma non troppo, comunque non è horror..

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