OSCARS BEST MOVIES - Tutti gli uomini del re di Robert Rossen (1949)

USA 1949
Titolo Originale: All the King's Men
Regia: Robert Rossen
Sceneggiatura: Robert rossen
Cast: Broderick Crawford, John Ireland, Joanne Dru, John Derek, Mercedes McCambridge, Shepperd Strudwick, Ralph Dumke, Anne Seymour, Katherine Warren, Raymond Greenleaf, Walter Burke, Will Wright, Grandon Rhodes
Durata: 109 minuti
Genere: Drammatico

Le visioni di tutte le pellicole che hanno vinto l'Oscar come miglior film proseguono - penso che prima che io le finisca ci saranno almeno un paio di altre premiazioni - e dopo una ventina di episodi si entra finalmente negli anni cinquanta, con la visione di "Tutti gli uomini del re". Diretto in realtà nel 1949 - ma si sa che gli Oscar vengono dati nel corso dell'anno successivo all'uscita nei cinema - da Robert Rossen, pochi film all'attivo tra cui "Lo spaccone" nel 1961, "Tutti gli uomini del re" è tratto dall'omonimo romanzo di Robert Penn warren, vincitore del premio Pulitzer. Tra i protagonisti della vicenda, ispirata alle gesta del politico Huey Pierce Long, figurano Broderick Crawford e John Ireland, entrambi con una lunghissima carriera e un grande numero di film in cui hanno recitato. Della pellicola ne fu anche realizzato un remake nel 2006 con Sean Penn e Jude Law.

Willie Stark è da sempre un uomo onesto, non di grande cultura e molto legato al suo lavoro e al paese in cui vive. In seguito alla morte di un gruppo di bambini nel crollo di una scala antincendio durante una prova a scuola, decide di buttarsi in politica, diventando in poco tempo governatore. Nel corso della sua carriera politica, nella quale sarà affiancato dal giornalista Jack Burden e dalla stratega politica Anne Stanton, la sua integrità morale inizierà a diminuire progressivamente, portandolo a compiere atti e sotterfugi di cui nessuno lo aveva mai creduto capace.

Pur non avendo visto nel corso della mia vita da appassionato di cinema moltissimi film di stampo politico, posso dire con relativa tranquillità che è un sottogenere che apprezzo sempre in maniera particolare. Anche se qui il centro della vicenda non è tanto incentrato sulla politica in quanto tale, quanto più che altro su un uomo la cui sete di potere lo porta a compiere gesti che nessuno aveva mai pensato ne fosse capace, fino a vedersi progressivamente sgretolare la sua integrità morale.. "Tutti gli uomini del re" ha in questo un andamento progressivo e sempre più tragico, mostrandoci come il personaggio di Willie Stark passi dall'essere un umile contadino con il desiderio di poter dire la sua nelle alte camere del suo stato per fare il bene dei suoi concittadini ad essere uno spietato manipolatore, in grado di corrompere ed essere corrotto pur di ottenere i suoi scopi.

A livello di sceneggiautura è molto bello vedere il modo in cui questa corruzione morale nell'animo del protagonista avvenga in maniera progressiva, con i personaggi che ruotano attorno a lui che dapprima accettano la condizione, per poi disapprovarla sempre di più. I suoi principali consiglieri infatti durante quasi tutta la durata della pellicola non sembrano quasi mai opporsi al modo di fare politica di Stark, o quanto lo fanno sempre senza crederci per davvero e pensando molto spesso ai vantaggi che hanno acquisito nel corso della loro carriera, per avere poi un ripensamento solamente verso la fine della vicenda. In conclusione "Tutti gli uomini del re" risulta essere una visione sicuramente interessante e di ottimo livello, in cui i personaggi sono scritti con precisione e soprattutto ben interpretati e i dialoghi sono coinvolgenti per tutta la durata della visione.

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