Big Eyes (2014)
USA 2014
Titolo Originale: Big Eyes
Regia: Tim Burton
Sceneggiatura: Scott Alexander, Larry Karaszewski
Cast: Amy Adams, Christoph Waltz, Danny Huston, Jon Polito, Krysten Ritter, Jason Schwartzman, Terence Stamp
Durata: 105 minuti
Genere: Drammatico, Biografico
La trama in breve: Il film parla della storia di Margareth Ulbrich e del suo matrimonio con Walter Keane. La sua passione per l'arte e per i suoi ritratti di bambini dagli occhi grandi faranno ottenere grande successo al marito, che si approprierà indebitamente della paternità delle sue opere.
Che questa sia l'annata dei biopic ormai è stato detto in tutte le salse, ma il ritorno sulle scene di Tim Burton dopo l'ottimo "Frankenweenie" e una serie di film precedenti un po' discutibili è qualcosa che sicuramente fa parlare. Certo, perchè Tim Burton è legato ad una certa tipologia di film, dalle atmosfere tra il gotico e il dark, con una fotografia un po' ingrigita in grado di catapultarci in un'atmosfera molto particolare. Ecco, "Big Eyes" non è un film di Tim Burton come quelli che conosciamo noi. Diciamo che se non sapeste il nome del regista prima di vedere il film, probabilmente non lo colleghereste nemmeno a lui. Eppure è risaputo quanto Tim Burton sia un fan di Margareth Keane, un collezionista delle sue opere, per lo più ritratti di bambini dagli occhi grandi, appunto.
"Big Eyes" è dunque, come avrete capito, la storia di Margareth Keane e del suo amore per l'arte, amore in qualche modo osteggiato da un marito, anch'egli pittore, che presto capirà che la sua carriera non potrà mai decollare, se non appropriandosi indebitamente della paternità delle opere di sua moglie. E' interessante vedere, tra l'altro, come il pubblico che fruisce di queste opere, agli inizi, ovvero quando era consapevole che quelle opere fossero di una donna, non ne fosse particolarmente interessato. La coscienza che quelle opere fossero di una donna allontanava il pubblico, tanto da convincere il marito Walter a vendere le sue opere come sue. E' ovvio però che il gioco non possa durare, perchè da una parte vi è la problematica nello spiegare cosa abbia ispirato un'opera non propria, mentre dall'altra, pian piano, Margareth inizierà a prendere coscienza del fatto che l'opera d'arte sia una cosa personale e non è giusto che qualcuno se ne appropri in quel modo.
Ciò che mi è particolarmente piaciuto del film è stato proprio il ritratto che Tim Burton fa della famiglia Keane che attraversa un momento effimero di felicità grazie ai soldi derivanti dalle opere di Margareth, ma che poi si distrugge, soprattutto davanti a sporadiche recensioni negative, che metteranno totalmente in crisi Walter, portandolo quasi alla pazzia. Walter Keane è infatti un arrivista, un approfittatore, un grandissimo venditore. E' proprio questa sua grande capacità nel vendere che lo rende, agli occhi del pubblico, quanto mai meschino e losco tanto che ci non conosce la vera storia da cui è tratto il film già può prevedere come il tutto potrebbe andare a finire. Personaggio che poi, viene ridicolizzato in un finale costruito apposta per smontare il personaggio e per rievocare la fine che fece dopo la sua causa persa: una morte in povertà e in disgrazia, in preda all'alcolismo, disconosciuto da tutti quelli che gli stavano vicino.
Nell'interpretare questo personaggio Christoph Waltz è stato molto buono, conferendogli quel doppio volto perfetto per questa pellicola. Così come bravissima è stata anche la protagonista Amy Adams, fa quasi tenerezza, ma la sua forza, prima o poi, verrà fuori. Ciò che mi ha convinto un po' di meno in questa pellicola è la gestione dei ritmi, talvolta incalzanti e che talvolta rallentano, con qualche passaggio a vuoto che non mi ha pienamente soddisfatto. Siamo davanti comunque ad un buon film, che non farà parte dello stile di Tim Burton, ma che fa vedere, in pieno tutte le sue riconosciute capacità, anche se ritengo non sarà mai una pietra miliare del suo cinema.
Pregi:
- Le interpretazioni buonissime di Amy Adams e di Christoph Waltz;
- Interessante riflessione sulla condizione della donna artista;
- Un finale che ridicolizza totalmente il personaggio di Walter.
Difetti:
- Non mi ha convinto moltissimo la gestione del ritmo della pellicola.
Voto: 7
Uno dei migliori Burton recenti, proprio perché non sembra di Burton. Chissà, l'avrà mica girato la Keane per vendicarsi del marito? :P
RispondiEliminaNon il migliore, ho preferito Frankenweenie, però nemmeno uno schifo. Normale, un po' più di normale.
EliminaFilm di cui dicono tutti l'uno il contrario dell'altro. Me lo devo vedere.
RispondiEliminaQuella di sicuro è una cosa che va fatta eheh
EliminaSei stato decisamente generoso con questa robetta anonima... :)
RispondiEliminaPur con tutto l'amore che posso provare per Tim Burton, Amy Adams e Lana Del Rey, io l'ho trovato parecchio inconsistente e piatto.
Concorco decisamente con Marco....vuoto e anonimo dall'inizio alla fine!
EliminaTra l'altro Amanda Adami in sto film mi ricorda troppo Nicole Kidman (il che non gioca moltissimo a suo favore), però è un film godibilissimo secondo me!
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