Freaks (1932)
Titolo originale: Freaks
Regia: Tod Browning
Sceneggiatura: Clarence Robbins
Cast: Wallace Ford, Leila Hyams, Olga Baclanova, Roscoe Ates, Henry Victor, Harry Earles, Daisy Earles, Rose Dione, Daisy e Violet Hilton, Prince Randian, Schlitzie, Josephine Joseph, Johnny Eck, Murray Kinnell
Durata: 61 minuti
Genere: Horror, Drammatico
La trama in breve: Il film, ambientato in un circo, narra dell'interagire tra i diversi freaks che lo abitano, esseri deformi e dalle strane peculiarità fisiche. Il nano Hans, si innamora dell'attrazione principale del circo, la bella Cleopatra, donna "normale" che sta progettando con il suo amante, Ercole, di raggirare proprio Hans per potersi impossessare del suo patrimonio.
Sarà un weekend molto particolare quello che ci apprestiamo a "vivere" su questo blog, infatti, la recensione di oggi vuole essere una specie di preludio a quella di domani, affrontando in un certo qual modo la stessa tematica, ma vista da due punti di vista differenti e attraverso due opere audiovisive differenti. La prima, a rigor di logica, deve essere per forza "Freaks", film di Tod Browning del 1932, film unico nel suo genere per tutta una varietà di motivi, mentre la seconda, domani, sarà "American Horror Story - Freak Show", sulla quale non voglio anticipare nessun giudizio, almeno, se interessati, sarete costretti a leggermi! Sta di fatto che la seconda non sarebbe mai potuta esistere senza la prima, essendone un enorme omaggio e una fucina di citazioni all'opera di Browning.
Come dicevo, "Freaks" è un film unico nel suo genere, proprio come viene detto nella sequenza iniziale della pellicola: un lungo cartello con un narratore che ci annuncia a grandi linee diverse tematiche che verranno trattate nella pellicola, anticipandoci anche come un film come questo non sarà mai più realizzato in futuro dato che la scienza in quel periodo stava lavorando per l'eliminazione di una diversità così mostruosa. Non scandalizzatevi dunque se durante la recensione chiamerò i protagonisti del film con l'appellativo di "freaks", un po' perchè non saprei che altro termine usare, in secondo luogo perchè comunque è un termine entrato nel linguaggio comune, non tanto per evidenziare la diversità tra due tipi di persone, quanto più che altro per evidenziare l'appartenenza ad un certo tipo di spettacoli, quelli circensi con protagonisti i cosiddetti "freaks" o "fenomeni da baraccone", molto in voga nel periodo storico antecedente alla realizzazione di questo film.
La cosa che infatti salta subito all'occhio, conoscendo un po' la storia della pellicola, è il fatto che per realizzarla siano stati non degli attori professionisti, quanto più che altro dei veri freaks, persone con problemi o disagi fisici all'epoca ritenuti mostruosi, persone che non avrebbero avuto possibilità di inserirsi nella società dell'epoca in quanto emarginati e relegati proprio al mondo dei freak-show. Nonostante la scelta di utilizzare delle persone che interpretassero se stessi, il film possiede un comparto recitativo molto buono, in quanto i protagonisti sono ben consci del fatto che ciò che stanno mettendo su pellicola ritrae quella che è la loro condizione psicologica o la loro condizione di diversità ed emarginazione. Emarginazione che si vede molto bene anche dal fatto che la pellicola sia totalmente decontestualizzata: non sappiamo di preciso in quale tempo sia ambientata la vicenda, così come non sappiamo dove sia collocabile geograficamente. Il mondo ritratto da Tod Browning con "Freaks" è il freak-show e per i protagonisti del film quello è il mondo, è quello ciò che loro conoscono.
E' proprio per questo motivo che un film che sarebbe dovuto nascere come un horror vero e proprio, con l'intento di segnare una sorta di rinascita per la Metro-Goldwyn-Mayer dopo il grandissimo successo di "Dracula" con Bela Lugosi, alla fine esso risulta più che un horror, un vero e proprio film drammatico, una grandissima riflessione sulla diversità e sulla convivenza. Il messaggio di Tod Browning è proprio quello del ribaltamento delle situazioni: in un periodo in cui i freaks venivano emarginati, lontano dalle persone normali, sono le persone "normali" a venire ritratte come mostri, mentre d'altro canto sono i freaks ad avere molta più umanità delle persone "normali".
La versione del film che è arrivata a noi è, tra le altre cose, tagliata di circa mezz'ora rispetto alla durata originale della pellicola, che conteneva una serie di immagini molto crude, come ad esempio la tortura inflitta a Cleopatra. Il film segnò infatti, a causa delle discussioni e critiche che gli sono girate intorno in quell'epoca, la fine della carriera di Tod Browning, che girò qualche altro film dopo il 1932, ma fu praticamente rinnegato dall'intera industria di Hollywood. Così come la Metro-Goldwyn-Mayer rinnegò la pellicola, dopo averla finanziata, a causa della cattiva pubblicità che fu fatta all'azienda a causa del film. A causa della crudezza di alcune scene, si narra che una donna abortì durante la proiezione del film e, soprattutto, questo non fu distribuito in Italia fino a metà degli anni settanta. Attualmente è al terzo posto nella classifica dei più grandi cult della storia del cinema.
Pregi:
- Un ritratto cinematografico molto molto avanti rispetto ai tempi;
- I protagonisti hanno un'espressività fuori dal comune.
Difetti:
- Per quelli che non guardano film prodotti prima degli anni settanta, non va di certo bene. E' ovvio che non sia un difetto del film, quanto più che altro una tara mentale di determinati spettatori.
Voto: 9
Immenso. Senza dubbio una delle visioni più shockanti della mia vita!
RispondiEliminaPotente e sconvolgente sull'impatto visivo ed emotivo.
RispondiEliminaE' senz'altro un 'cult' ma è anche un film tecnicamente ineccepibile, oltre che sconvolgente. Ancora adesso.
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