Braccialetti rossi - Stagione 1

Braccialetti rossi
(serie TV, stagione 1)
Episodi: 6
Regia: Giacomo Campiotti
Rete Italiana: Rai 1
Cast: Carmine Buschini, Brando Pacitto, Aurora Ruffino, Pio Luigi Piscicelli, Lorenzo Guidi, Mirko Trovato, Giulia Flauto, Giorgio Martina, Greta Visentins, Francesco de Miranda, Michela Cescon, Simonetta Solder, Carlotta Natoli, Vittorio Viviani, Laura Chiatti, Federica De Cola, Lele Vannoli, Bartolomeo Colucci, Carmelo Galati, Ignazio Oliva, Niccolò Senni, Francesca Valtorta, Simone Gandolfo, Giorgio Colangeli, Giampaolo Morelli, Andrea Tidona, Antonella Genga
Genere: Drammatico

La trama in breve: La serie segue le vicende di sei ragazzi, Leo, Vale, Cris, Rocco, Toni e Davide, ricoverati in un ospedale per varie cause, che formeranno un gruppo di amici inseparabile, affrontando insieme le proprie difficoltà e i propri problemi di salute.

Lo scorso anno, proprio a inizio 2014, spopolava sulle TV nostrane una fiction (perchè di una fiction si tratta e chiamarla serie TV è abbastanza improprio) che io che sottovaluto tantissimo le fiction italiane, per giunta della Rai, avevo volutamente tralasciato. Eppure il successo di pubblico che si era venuto a creare e che è stato confermato anche dalle repliche che stanno andando in onda in questo periodo in preparazione alla seconda stagione che andrà in onda dal 15 Febbraio, mi ha convinto a dare una possibilità a questa produzione, che ci presenta una serie di personaggi variegati, inquilini loro malgrado di un ospedale in cui formeranno un profondo rapporto di amicizia. La fiction non è però una produzione originale italiana, essendo il remake della serie spagnola "Polseres Vermelles" e che ha scaturito anche un altro remake oltreoceano con "Red Band Society" (di cui vi parlerò quando usciranno i tre episodi conclusivi, se usciranno).

Un gruppo deve avere al suo interno sei elementi: il leader, il vice-leader, la ragazza, il bello, il furbo e l'imprescindibile. Il leader e l'imprescindibile possono sembrare la stessa cosa, ma senza il leader il gruppo va avanti, senza l'imprescindibile questo si sfalda. E' proprio nel narrarci la conoscenza tra queste sei figure che si dilunga molto "Braccialetti rossi", un gruppo accomunato da una cosa: sono tutti malati, addirittura uno di questi è in coma da otto mesi. Cosa spinge dunque il pubblico a guardare una serie ambientata in un ospedale che parla, fondamentalmente, di un gruppo di ragazzi malati? Sarà la lacrima facile? Ma anche no! Sì, ok, le sei puntate in cui è suddivisa questa fiction danno qualche momento in cui è veramente difficile trattenersi, ma la vera e propria forza di questa fiction è quella di aver ritratto per bene sei personaggi in cui è molto facile identificarsi. Che sono sì pazienti in un ospedale, ma che sono, in tutto e per tutto, come noi. Alle loro storie si incastreranno anche quelle dei personaggi di contorno, tutti ben costruiti e anche ben interpretati, secondo gli standard italiani.

Un grande pregio per la fiction che però è così grande da permettermi di lasciar correre su due grossi difetti: il primo è la colonna sonora. In Italia, musicalmente, siamo tipo il terzo o il quarto mondo, secondo la mia opinione. La sigla è innanzitutto cantata e composta da Francesco Facchinetti (...), poi ovviamente non mancano canzoni della Pausi (...), qualche brano di Vasco Rossi che quello bisogna metterlo per forza da qualche parte (...) e anche uno dei brani più ricorrenti nelle sei puntate, "Io non ho finito" di Nicolò Agliardi (...) non è che sia proprio granchè. Alcuni dei momenti più toccanti della serie, pur funzionando molto bene, sono parzialmente rovinati proprio da una colonna sonora da brividi, ovviamente in senso negativo.

Il secondo difetto sta nel fatto che si vede proprio bene che questa è una fiction italiana. Proprio perchè non mancano determinate scelte tecniche o di sceneggiatura tipiche della fiction italiana tutta. Tanto per fare un esempio, l'utilizzo spasmodico dei rallenty, le corse disperate (in carrozzella ovviamente) per parlare con qualcuno. Oppure addirittura cose come "Sta succedendo una cosa che nella vita reale attirerebbe l'attenzione di giusto tre o quattro persone, ma qui siamo in una fiction italiana, quindi venite tutti a vedere! Tutto l'ospedale deve sapere e deve interessarsi a ciò che sta accadendo!!! E soprattutto tutti dovete correre al rallentatore!!!" (sì mi riferisco proprio alla scena in cui Rocco si risveglia).

Pregi:
  • Personaggi ben ritratti e in cui tutti si potrebbero identificare;
  • Fiction toccante in moltissime scene, ma non punta mai al pietismo.
Difetti:
  • Una colonna sonora che grida vendetta, tremenda vendetta;
  • "Sta succedendo una cosa che nella vita reale attirerebbe l'attenzione di giusto tre o quattro persone, ma qui siamo in una fiction italiana, quindi venite tutti a vedere! Tutto l'ospedale deve sapere e deve interessarsi a ciò che sta accadendo!!! E soprattutto tutti dovete correre al rallentatore!!!"
Voto: 7

Commenti

  1. Fiction che a sorpresa ho apprezzato decisamente pure io, soprattutto i primi episodi.
    Sul finale va detto che precipita un po', d'altra parte gli autori devono essersi ricordati di andare in onda pur sempre su Rai 1 e non su HBO :)

    E colonna sonora sì, purtroppo agghiacciande!

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    Risposte
    1. Ho paura per la seconda stagione. Secondo me sarà l'esaltazione dei buoni sentimenti a tutti i costi...

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  2. A me invece è sembrata fin troppo puntante al pietismo. Mi è sempre sembrata artefatta e ipocrita, mi irrita il solo guardare un fotogramma...

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  3. Dai ogni tanto esce qualcosa di buono dalla Rai.
    Ma non glielo diciamo sennò si montano la testa ;)

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