American Crime Story: The People v. O. J. Simpson
Lunedì l'elettricista di fiducia dei miei genitori - perchè dopo il casino che ha combinato non sarà mai più il mio - ha tagliato il filo che collega l'ADSL al modem. Non il cavo di rete, ma quello principale, a cui io non so mettere mano: non so come abbia fatto ma so che Lunedì mattina internet funzionava e Lunedì sera, tornato dal lavoro, non più, il che mi ha impedito, per tre giorni - davanti allo stesso elettricista che negava avesse fatto qualsiasi cosa ai cavi del telefono - di scrivere su questo blog. Siccome però sono un pignolo di merda e ho delle recensioni da recuperare, in via eccezionale ci sarò anche questo weekend, perchè non ho proprio voglia di rimanere indietro sulla tabella di marcia! Si riparte dunque oggi, sperando di non avere mai più a che fare - personalmente - con quell'elettricista.
(serie TV, stagione 1)
Episodi: 10
Creatore: Scott Alexander, Larry Karaszewski
Rete Americana: FX
Rete Italiana: FOX
Cast: Cuba Gooding Jr., Sarah Paulson, John Travolta, Sterling K. Brown, Kenneth Choi, Christian Clemenson, Bruce Greenwood, Nathan Lane, David Schwimmer, Courtney B. Vance
Genere: Drama, Biografico
In questi ultimi mesi vanno di moda quei film in cui c'è qualcuno contro qualcun altro: prima di "Batman v. Superman: Dawn of Justice" e ancora prima di "Captain America: Civil War" in cui ci sarà l'epico scontro Captain America v. Iron Man, andava in onda negli Stati Uniti una serie che dal titolo sembra nascere un po' come uno spin-off di "American Horror Story". Anche "American Crime Story" con la sua prima stagione ha un titolo che rievoca uno scontro tra persone e quel "The People v. O. J. Simpson" mette chiaramente il secondo personaggio in una situazione di svantaggio. Tutti nel mondo abbiamo sentito parlare del caso di O. J. Simpson e dell'accusa di omicidio mossagli dopo il ritrovamento del cadavere della moglie assieme a quello di un altro uomo. Tutti sanno anche che, nonostante fosse ritenuto colpevole da buonissima parte dell'opinione pubblica - che ancora oggi nutre dei serissimi dubbi sulla sua innocenza - fu dichiarato innocente da una giuria di suoi pari, ma soprattutto da una gestione del caso, in aula, perfetta da parte degli avvocati della difesa e che lasciava un po' a desiderare da parte di quelli dell'accusa.
"American Crime Story: The People v. O. J. Simpson" non era riuscito a impressionarmi particolarmente durante i suoi primi episodi, ma il lavoro di Ryan Murphy - che bisogna ammetterlo, con le prime stagioni delle sue produzioni è sempre bravissimo, ma poi cala molto alla distanza - è stato capace, nel corso dei dieci episodi che compongono la prima stagione, di attirare l'attenzione del pubblico, che, così come nel 1995 stette incollato alla televisione per vedere gli sviluppi reali del processo, così nel 2016 è stato attratto dalla serie che ne narra, in maniera piuttosto fedele rispetto alle fonti su cui mi sono documentato, gli eventi vissuti in quegli anni dal popolo americano.
La prima stagione di questa nuova serie antologica è stata in grado di raccontare una storia ben nota alla popolazione mondiale, ma anche di parlare in modo ottimo di tutte quelle contraddizioni insite in un popolo in cui un caso di omicidio viene trasformato molto in fretta in un caso di razzismo, in cui chiunque con un buon avvocato dà l'impressione di poterla fare franca - e con quelle prove a suo sfavore nessuno se non O. J. Simpson grazie al suo team di avvocati avrebbe potuto farla franca -, ma soprattutto in cui si scopre che già vent'anni fa veniva spettacolarizzata la tragedia con show tipici di Barbara D'Urso, solo che negli Stati Uniti.
Se la trama di "American Crime Story: The People v. O. J. Simpson" è in grado di mantenere alto il livello di tensione fino alla fine nonostante si sappia già come debba andare a finire, ad impreziosire ancora di più la prima stagione, che a tutti gli effetti si è rivelata una vera e propria bomba, una delle cose migliori viste in questi primi quattro mesi del 2016, sono le interpretazioni degli attori. A partire da una Sarah Paulson sempre pazzesca quando c'è da interpretare ruoli parecchio complicati come quello di Marcia Clark, passando per un bravissimo David Schwimmer nei panni di Robert Kardashian - sì, il padre delle imbecillissime sorelle che vanno tanto di moda ora -, un tempo amico fraterno di O. J. Simpson, e per un John Travolta che mi piace pensare sia stato truccato particolarmente bene per essere diventato così brutto per interpretare l'avvocato Robert Shapiro. Bravissimo anche Courtney B. Vance nei panni di Joe Cochran. Stranamente mi è piaciuto anche Cuba Gooding Jr. nei panni del protagonista O. J. Simpson, con l'attore che, pur continuando a starmi sui coglioni in maniera incredibile, è riuscito a dare al suo personaggio la giusta dose di ambiguità che lo ha mantenuto, per tutta la durata della prima stagione, sul filo sottile che sta tra l'innocenza e la colpevolezza. E se la verità sul caso non la sapremo mai, tutti comunque ci siamo fatti un'idea e, se si guardano bene i dieci episodi che compongono questa prima stagione di "American Crime Story", si capisce anche verso quale teoria propendano gli sceneggiatori.
Voto: 8,5
Per un caso clamoroso, una serie clamorosa!
RispondiEliminaIo l'ho adorata fin dall'inizio, ma poi in effetti cresce ancora.
Il primo episodio mi era parso roba da classico legal drama e soprattutto non avevo digerito la recitazione di Cuba Gooding Jr. - che ho comunque fatto fatica a digerire del tutto nel corso dell'intera stagione se devo dire la verità -, poi però ha cambiato il tiro e mi è iniziata a piacere per davvero.
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