Dheepan - Una nuova vita di Jacques Audiard (2015)
Francia 2015
Titolo Originale: Dheepan
Regia: Jaques Audiard
Sceneggiatura: Jacques Audiard, Thomas Bidegain, Noé Debré
Cast: Jesuthasan Antonythasan, Kalieaswari Srinivasan, Claudine Vinasithamby, Vincent Rottiers, Marc Zinga
Durata: 109 minuti
Genere: Drammatico
E' parecchio complicata la vita di noi cinefili: vorresti vedere tutti i film che escono al cinema, ma un po' per una questione economica e un po' perchè le giornate durano 24 ore, alle quali bisogna togliere le sette per dormire, le nove che si passano sul luogo di lavoro, le due che si impiegano per recarsi al lavoro tra andata e ritorno. Facendo dei semplici calcoli ed escludendo le giornate dedicate alla vita sociale, abbiamo che ogni giornata dura circa sei ore, tempo decisamente insufficiente per vedere tutti i film che si vorrebbero vedere. Uno di quei film che era uscito nel corso del 2015 e che avrei voluto vedere subito, ma mi sono perso, è il film di cui parlo oggi, "Dheepan - Una nuova vita" diretto da Jaques Audiard e vincitore, lo scorso anno, del Festival di Cannes, battendo i tre superfavoriti rivali italiani come "Il racconto dei racconti" di Matteo Garrone, "Mia madre" di Nanni Moretti e "Youth - La giovinezza" di Paolo Sorrentino.
Recuperato nel corso della settimana passata, il mio giudizio, per nulla patriottico in questo caso, risente molto del fatto che i tre film citati mi siano mediamente piaciuti, chi più chi meno. Al netto della visione del vincitore però posso tranquillamente affermare che forse la giuria del festival, lo scorso anno, sia stata parecchio influenzata dall'importanza del tema trattato dal film più che dall'effettiva qualità cinematografica espressa nel corso della sua durata. Duole abbastanza dirlo, da ammiratore medio quale sono di Jaques Audiard, di cui, tanto per citarne uno solo, avevo adorato "Un sapore di ruggine ed ossa", mentre con questo suo ultimo lavoro non dico mi abbia deluso in toto, ma non è riuscito a soddisfarmi pienamente. Non siamo certo davanti ad una pellicola diretta da uno sprovveduto, anzi, il livello tecnico della pellicola è comunque invidiabile rispetto a tantissime altre produzioni che arrivano nel nostro paese, ma sono state sia la trama sia il fatto di non essere riuscito a muovere in me delle emozioni particolari a non avermi soddisfatto appieno.
Le giurie dunque si fanno spesso convincere da storie importanti come quella di "Dheepan - Una nuova vita", d'altronde una cosa del genere è successa anche più recentemente agli Oscar con la premiazione de "Il caso Spotlight" come miglior film, premiazione avvenuta a discapito di film sicuramente migliori. "Dheepan - Una nuova vita" racconta una storia di immigrazione, tema già in voga nel periodo dello scorso Festival di Cannes e che quest'anno, con la situazione ancor più amplificata, potrebbe o vincere a mani basse oppure venir respinto senza appello da pubblico e critica. La storia di Dheepan, che deve fuggire dalla guerra civile in Sri-Lanka associandosi con una donna e una bambina dei quali si fingerà rispettivamente marito e padre, passa attraverso un difficile trasferimento nella periferia di Parigi, nella quale, non conoscendo la lingua e dopo aver trovato un umilissimo lavoro, entrerà subito in contatto con un mondo fatto di criminalità che minaccia, prima o poi, di esplodere in qualcosa di più a livello civile.
Una storia sicuramente importante e ben interpretata dai protagonisti, per lo più sconosciuti nel mondo cinematografico occidentale, che offrono sicuramente delle buone performance recitative. Nonostante questi bei pregi il film pecca di calore e di emozione: il risultato che ne è venuto fuori è qualcosa di eccessivamente freddo rispetto all'argomento che si vuole trattare e che non riesce a lasciare allo spettatore particolari sensazioni. Una pellicola che - almeno in teoria - avrebbe dovuto lasciare al pubblico delle sensazioni negative per aprire ad una riflessione in merito, non riesce a colpire nel profondo rimanendo piuttosto in superficie e non scavando nel migliore dei modi nell'animo dei protagonisti.
Voto: 7-
anche a me manca, lo recupero...
RispondiEliminaA me Audiard piace a targhe alterne, nel senso che o fa cosa che mi colpiscono molto o altre che mi lasciano molto indifferente. Di questa mi attira più che altro il tema...
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