Vinyl - Stagione 1

Vinyl
(serie TV, stagione 1)
Episodi: 10
Creatore: Mick Jagger, Martin Scorsese, Rich Cohen, Terence Winter
Rete Americana: HBO
Rete Italiana: Sky Atlantic
Cast: Bobby Cannavale, Paul Ben-Victor, P. J. Byrne, Max Casella, Ato Essandoh, James Jagger, J. C. MacKenzie, Jack Quaid, Ray Romano, Birgitte Hjort Sørensen, Juno Temple, Olivia Wilde
Genere: Drama

Nel giorno in cui riprende ad andare in onda, negli Stati Uniti, una delle serie più attese da tutti gli appassionati di serie TV - sto parlando di "Game of Thrones" se non doveste averlo capito - io decido di parlare, in maniera definitiva dato che la sua prima stagione è finita, di "Vinyl", il cui primo episodio, diretto da tale Martin Scorsese - un signor nessuno insomma, uno sconosciuto qualsiasi - mi era piaciuto talmente tanto, ma talmente tanto, da farmi gridare subito al capolavoro, senza farmi troppe domande e senza far raffreddare gli animi riguardo questa serie. Ora che la prima stagione è terminata e che ho lasciato passare una settimana dalla messa in onda dell'ultimo episodio prima di scrivere qualche riga a riguardo, posso ammettere senza alcuna riserva del caso che questa cazzo di prima stagione di "Vinyl" è stata un fottutissimo capolavoro, almeno per quel che riguarda i miei gusti. D'altronde non tutti l'hanno apprezzata, molti l'hanno trovata lenta e con una sceneggiatura piuttosto approssimativa, mentre io l'ho trovata ottima sotto tutti i punti di vista.

E non di certo per una questione ormonale, questione che solitamente lascio in fondo al post come postilla ma che qui decido di affrontare subito semplicemente per togliermi subito il dente: la serie vede la partecipazione in questa prima stagione - ed evidentemente anche per le future - di due donne di una bellezza assurda, quasi eterea, come Olivia Wilde e Juno Temple. Mentre la prima interpreta la moglie del protagonista, ma ha un ruolo che alla fine risulta essere importante il giusto, ma non importantissimo, la seconda, con quel suo look molto anni '70 e quei capelli ricci voluminosi che mi hanno provocato più di qualche fremito nel corso della prima stagione. Aggiungiamoci il fatto che spesso e volentieri le due appaiono nude - d'altronde, essendo questa una serie HBO non saremmo mai potuti arrivare alla fine della prima stagione senza avere almeno un nudo ad episodio - e la frittata è fatta. La b(u)onissima Juno Temple è stata anche premiata dal sottoscritto come gnocca del trimestre nel Gnocca Award di Gennaio/Marzo e si candida prepotentemente per la vittoria finale tra l'altro.

Ma "Vinyl" è innanzitutto una serie ambientata nel mondo della produzione discografica nel periodo dell'ascesa dell'hard rock e in quanto tale deve per forza di cose presentare una colonna sonora valida e che racconti in qualche modo la storia dei cambiamenti in ambito musicale che si stavano vivendo in quel periodo storico. E non a caso la serie, che tra i produttori vanta, oltre al primo signor nessuno Martin Scorsese, anche la presenza del secondo signor nessuno messo lì per caso, tale Mick Jagger, che sicuramente deve aver contribuito in maniera decisiva alla scelta dei brani da portare nella colonna sonora di questa prima stagione della serie: una colonna sonora che spazia tra un primo episodio dominato dai New York Dolls con la loro "Personality Crisis" - che ho ascoltato per due settimane consecutive dopo aver visto l'episodio pilota - passando attraverso brani dei Led Zeppelin e di tantissimi altri artisti del periodo che, ognuno a loro modo, hanno fatto la storia della musica rock. Colonna sonora che tra l'altro è sempre presente nelle critiche che vengono mosse a questa serie, ovvero al fatto che si appoggia troppo su delle musiche in grado di smuovere il pubblico, ma che si concentra poco a livello di sceneggiatura, dando più importanza alla musica che alla storia.

Se le band che vengono citate all'interno di questa prima stagione sono tutte rappresentate con degli attori che in qualche modo ne incarnano l'aspetto, a rendere il tutto molto più interessante sono le performance dei protagonisti, tutte di altissimo livello. Le già citate performance recitative - e anche parecchio fisiche - di Juno Temple e di Olivia Wilde sono di livello altissimo, che quasi tocca il sublime - e sono di parte, lo so -, anche dal punto di vista maschile abbiamo un Bobby Cannavale nei panni di Richie Finestra, il proprietario dell'American Century Records, ad offrire una performance quasi totale, portando in scena un personaggio sopra le righe, moralmente discutibile, ma sicuramente accattivante per il pubblico. In secondo luogo si comporta benissimo anche James Jagger, figlio del signor nessuno che sta alla produzione, che qui interpreta Kip Stevens, fondatore e frontman della band The Nasty Bits.

Voto: 9+

Commenti

  1. Capolavoro non lo so, non tutti gli episodi sono stati al livello del pilot, però è stata una fottutissima figata!

    Le critiche rivolte alla serie mi sembra siano piuttosto pretestuose: la musica qui viene usata quasi come un elemento, anzi uno strumento della sceneggiatura. Quanto al fatto che sia lenta... bah, io ho trovato che abbia un buon ritmo. Non punk, magari, ma comunque piuttosto elevato.

    Credo comunque che la rivedremo in diverse classifiche di fine anno. O almeno nelle nostre. ;)

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    1. Nella mia di sicuro e per ora anche parecchio in alto...

      Ma infatti quelli che dicono che la serie si regga troppo sulla musica e poco sulla sceneggiatura dimostrano di averci capito pochino secondo me.

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  2. è nella mia lista, dopo Better call soul 2 e Fargo 2..., a questo punto lo faccio risalire in classifica...:-)

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    1. Tutte e tr sicuramente da vedere. La mia prossima in lista è proprio Better Call Saul mentre Fargo già vista

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  3. Devo vederla assolutamente!
    Poi Juno... :-Q_____

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