Sotto una buona stella (2014)

Italia 2014
Titolo Originale: Sotto una buona stella
Regia: Carlo Verdone
Sceneggiatura: Maruska Albertazzi, Gabriele Pignotta, Pasquale Plastino, Carlo Verdone
Cast: Carlo Verdone, Paola Cortellesi, Tea Falco, Lorenzo Richelmy, Eleonora Sergio, Simon Blackhall, Guia Zapponi, Fausto Maria Sciarappa
Durata: 110 minuti
Genere: Commedia

La trama in breve: Federico Picchioni è un ricco broker finanziario che nel giro di pochissimo tempo perde l'ex moglie ed il lavoro. Sarà costretto a causa di questi sfortunati eventi ad accogliere nella sua casa i suoi due figli e la sua nipotina. Intanto trova conforto riguardo alle sue difficoltà nella vicina di casa Luisa.

Non riesco a nasconderlo, Carlo Verdone e Paola Cortellesi mi sono sempre stati molto simpatici, entrambi. Il primo più che altro mi ha quasi sempre fatto ridere con i suoi vecchi film, mentre negli ultimi anni l'ho un po' perso per strada, la seconda, invece, mi piace abbastanza come comica dai tempi della Gialappa's Band, ma in realtà come attrice nei film non mi ha mai impressionato più di tanto. In questo film l'occasione di vederli insieme non potevo certo lasciarmela sfuggire, nonostante le aspettative non fossero per nulla alte, visti gli standard su cui si è assestata da tempo la commedia italiana.

In questo film Verdone fa abbastanza vedere quanto sia calato il suo stato di forma creativo negli ultimi anni, nonostante penso di aver visto un leggero miglioramento rispetto al poco riuscito "Posti in piedi in Paradiso". Il ritratto dei personaggi del suo film mi è sembrato riuscito più che altro per quanto riguarda i due protagonisti, ovvero Federico Picchioni (Verdone stesso) e Luisa Tombolini (la Cortellesi). Questi due personaggi insieme sono la parte migliore del film, soprattutto per quanto riguarda sia la componente comica sia quella un po' più riflessiva.

Il punto su cui la pellicola non mi ha proprio convinto sono i personaggi secondari. In primo luogo i due figli di Picchioni, interpretati da Tea Falco e Lorenzo Richelmy, mi sono sembrati più che altro due personaggi abbastanza caricaturizzati, che sì, nelle intenzioni del Verdone regista probabilmente volevano dare un ritratto della situazione dei giovani che vivono con i genitori, ma la loro storia non va mai nel profondo, restando un qualcosa di abbastanza superficiale e stereotipato.

Con questo film Verdone reagla da una parte risate abbastanza amare, come è ormai nel suo stile degli ultimi film, riuscendo comunque a creare un finale della storia abbastanza positivo, che lascia un po' di speranza, come è ovvio che debba essere, perchè tutte le commedie italiane devono finire bene. Alla fine non si tratta nè di un film trascendentale, nè di un film da buttare via completamente, solo che per vedere qualcosa di leggermente valido nell'ambito delle commedie italiane bisogna per forza fare affidamento sui "vecchi" del nostro cinema, mentre i giovani non vengono mai valorizzati o non sanno valorizzarsi da soli. E tutto questo in attesa di vedere "Smetto quando voglio" che mi dicono non corrispondere assolutamente a quanto ho appena scritto e che quindi vorrò vedere assolutamente.

Voto: 6

 

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