Ombre dal passato (2008)

USA 2008
Titolo Originale: Shutter
Regia: Masayuki Ochiai
Sceneggiatura: Luke Dawson
Cast: Joshua Jackson, Rachael Taylor, Megumi Okina, David Denman, John Hensley, Maya Hazen, James Kyson Lee, Daisy Betts, Eri Otoguro
Durata: 85 minuti
Genere: Horror

La trama in breve: Ben Shaw e sua moglie Jane lasciano New York per trasferirsi in Giappone, dove Ben ha trovato lavoro come fotografo. Di ritorno da una festa, Jane, alla guida, investe una donna, che però scompare dalla strada prima dei rilevamenti della polizia. Questa donna inizierà a perseguitare i due comparendo nelle loro fotografie.

Ormai l'ho scritto in tutte le salse che un paio di settimane fa, in una serata a casa di amici, vidi "Shutter", l'originale thailandese, e di quanto lo abbia in primo luogo amato ed in secondo luogo quanto me l'abbia fatta fare addosso. Cosa che il remake americano "Ombre dal passato" non ha fatto proprio per nulla. Sempre per mantenere un paragone da servizi igienici, se "Shutter" mi ha fatto letteralmente cagare addosso, "Ombre dal passato" mi ha fatto tranquillamente andare in bagno per una pisciatina.

Il problema intrinseco di questo remake, questa volta, sta soprattutto nel fatto che non lo si può prendere come un film a sé stante, semplicemente perché non lo è. Poco si discosta infatti dalla trama dell'originale, tanto che se dal punto di vista della storia c'è veramente poco poco da aggiungere, se ne può parlare quanto meno dal punto di vista tecnico e da quello più importante dell'effetto che ha avuto su di me, spettatore.

"Ombre dal passato" non funziona fondamentalmente per due motivi: il primo è che conoscendo già come si svolge la storia e conoscendo anche le situazioni in cui si trovano i protagonisti, se non cambi qualcosa difficilmente, se uno ha già visto l'originale, ne rimarrà turbato. Il secondo motivo è invece dovuto ai diversi modi di fare paura presenti nel cinema orientale e in quello americano: mentre il primo costruisce la sua tensione basandosi più su ciò che non fa vedere allo spettatore, il secondo cerca di spaventarti mettendoti davanti alla mostruosità della situazione che crea orrore.

Va da sé che l'effetto ottenuto non è per nulla lo stesso e, per uno che praticamente ha visto due film che si svolgono allo stesso modo, con diversi attori e con questa sostanziale differenza registica, si debba scegliere quale preferire. Personalmente ho molta più paura con quello che non vedo piuttosto che con quello che mi viene fatto vedere sbattendomelo in faccia.

Voto: 5-

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