Totò, Peppino e la... malafemmina (1956)
Titolo Originale: Totò, Peppino e la... malafemmina
Regia: Camillo Mastrocinque
Sceneggiatura: Sandro Continenza, Nicola Manzari, Edoardo Anton, Francesco Thellung
Cast: Totò, Peppino De Filippo, Dorian Gray, Teddy Reno, Vittoria Crispo, Mario Castellani, Nino Manfredi, Luisa Ciampi, Edoardo Toniolo, Linda Sini, Emilio Petacci, Franco Rimoldi, Lamberto Antinori, Gino Ravazzini, Gianna Cobelli, Donatella Randisi, Salvo Libassi, Gianni Partanna
Durata: 100 minuti
Genere: Commedia, Musicarello
La trama in breve: Antonio e Peppino Caponi sono due fratelli, proprietari terrieri nelle campagne di Napoli, sempliciotti e poco acculturati, caratterialmente agli antipodi. Gianni, figlio della loro sorella Lucia, di innamora di Marisa durante i suoi studi in medicina, decidendo per amore di seguirla a Milano. Vedendo la cosa come possibile fonte di disonore per la famiglia, i due fratelli decidono così di raggiungere Gianni a Milano.
Da quando ho aperto questo blog vi ho parlato di svariati film, anche dei più assurdi e dei più brutti mai fatti nella storia del cinema, ma ben poche volte mi sono spinto a parlarvi di film un po' tanto in là con gli anni. A memoria ricordo giusto "Nosferatu" di Murnau, "La parola ai giurati" di Sidney Lumet e "Casablanca". Il motivo, fondamentalmente, è che pur riconoscendone l'incommensurabile valore artistico, non riesco ad amarli appieno perchè non appartengono alla mia epoca. Ho deciso così, complice un po' la moria di film in uscita al cinema in questa estate, un po' la programmazione del canale Iris del digitale terrestre, di recuperare uno dei cult della commedia all'italiana. Ho deciso anche di iniziare con un film di Totò perchè sono quelli più inflazionati e quelli che mi son stati propinati più frequentemente in giovane età (molto giovane) da mio padre, che possiede una collezione di quasi tutte le videocassette dei film di Totò.
Ho deciso anche di iniziare con "Totò, Peppino e la... malafemmina" perchè probabilmente quello di più facile accesso ad un pubblico neofita del genere come sono io, che pur avendo visto tantissimi film di Totò, li confondo bellamente l'uno con l'altro, mentre questo è quello che tutti conoscono e che è difficile scambiare con qualche altro film di Totò. Devo dire che, tutto sommato, come primo, vero e proprio, approccio alla comicità di Totò, non mi ci sono trovato poi male. Perchè in un qualche modo la comicità di Totò e della sua immensa spalla Peppino de Filippo è molto immediata e arriva facilmente, anche se per qualcuno può sembrare passata di moda.
Nonostante infatti i film di Totò all'epoca fossero stati praticamente ignorati e talvolta anche devastati dalla critica, la rivalutazione dell'attore napoletano e della sua comicità è avvenuta qualche anno dopo la sua morte. E' però tuttora abbastanza difficile trovare qualcuno della mia età, o anche più giovane di me, che guarda volontariamente, riuscendo anche ad apprezzarlo, qualche film di Totò. Non ci si rende conto probabilmente che, seppur parlando di un'epoca da noi non vissuta, pur parlando di argomenti e di mentalità a noi molto lontane, la comicità che vi sta dietro è tuttora molto fresca ed attuale. Basata molto di più sulla maschera e sul macchiettismo, ma comunque molto attuale.
"Totò, Peppino e la... malafemmina" è dunque una commedia sincera e appassionata, che racconta in maniera semplice e divertente l'epoca in cui è stata realizzata, le differenze tra la vita al nord e la vita al sud, con Totò e Peppino che addirittura pensano che a Milano si parli tedesco, con una sequela di scene memorabili che sono entrate di diritto a far parte della storia della comicità italiana, come ad esempio la lettera dettata da Totò a Peppino indirizzata alla malafemmina, poi nel corso degli anni ripresa e citata da moltissimi altri esponenti del nostro cinema ed anche da alcuni del cinema estero.
Voto: 8
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