Annabelle (2014)
Titolo originale: Annabelle
Regia: John R. Leonetti
Sceneggiatura: Gary Dauberman
Cast: Annabelle Wallis, Ward Horton, Alfre Woodard, Eric Ladin, Tony Amendola, Brian Howe, Kerry O'Malley, Ivan Brogger
Durata: 98 minuti
Genere: Horror
La trama in breve: John Form regala a sua moglie Mia, collezionista di bambole antiche, una bambola antica che indossa un abito da sposa bianco. Durante la notte la loro casa verrà invasa da persone appartenenti ad una setta satanica. La setta ha creato un'entità malvagia, dalla quale difficilmente i due coniugi riusciranno a liberarsi e che ora risiede proprio all'interno della bambola, Annabelle.
Le delusioni in questo anno cinematografico non sono mai abbastanza. E la cosa carina è che ben due di queste, film che attendevo con assurda impazioneza e trepidazione, sono uscite nello stesso weekend cinematografico. E' assolutamente ovvio quale sia il mio rapporto con il cinema horror e quanto per me si tratti di un genere che va affrontato in maniera seria e, di conseguenza, almeno per quanto riguarda questo genere cinematografico, non è che abbia dei gusti semplici. In tutti gli altri sì, ma con l'horror no, non ci riesco. Poi è anche ovvio che l'horror è un genere che divide moltissimo e paga il fatto di andare a toccare le paure dell'uomo, che probabilmente, assieme a ciò che fa scaturire la risata, sono le cose più personali del mondo.
Bene, "Annabelle", spin-off di "The Conjuring" di James Wan, uscito lo scorso anno e che, devo dire, mi aveva anche abbastanza terrorizzato, è stata una vera e propria delusione. Siamo chiari, io già in "The Conjuring" avevo adocchiato la figura della bambola Annabelle e devo ammettere che è costruita in maniera molto molto inquietante, il disegno del suo volto, che abbozza un sorriso che però ha molto il sapore di un ghigno, è terrificante, tanto che, anche nella prima scena di questo film, in cui l'inquadratura stringe zoomando sul volto della bambola, ho subito iniziato ad essere abbastanza inquieto. Il problema di questa pellicola (e secondo me di moltissime altre pellicole del genere) è che quando si tratta di dover basare un horror sull'atmosfera, si punta sullo spavento e sui salti sulla sedia. Il viceversa invece non accade quasi mai, ma ci sono film ottimi anche se basati sui jump-scares sia chiaro.
Qui invece l'atmosfera viene ben utilizzata giusto nella prima mezz'ora di pellicola, per poi lasciare spazio ad una serie, nemmeno troppo lunga, di jump-scares. Il regista John R. Leonetti, che in "The Conjuring" aveva curato la fotografia, qui riesce, in questo nuovo ruolo, a creare un film che visivamente è molto buono, nonostante il basso costo delle riprese, ma che dal punto di vista sia dell'atmosfera sia dell'inquietudine non riesce a dare il meglio di sè o a sfruttare tutto il suo potenziale. Perchè parliamoci chiaro: un horror deve far paura e tre salti sulla sedia non sono "paura", ma "spaventi" che passano anche abbastanza in fretta.
I protagonisti, con una scarsa carriera cinematografica alle spalle, secondo me se la cavano anche in maniera abbastanza decente. Annabelle Wallis (lo hanno fatto apposta a scegliere un'attrice con lo stesso nome della bambola?), la si è vista in qualche produzione televisiva britannica come "I Tudors" o la noiosissima "Peaky Blinders", qui mantiene praticamente le redini di tutta la vicenda e risulta la più convincete. Un po' meno Ward Horton, sinceramente mai visto in vita mia, anche se non lo boccio completamente. Siamo dunque di fronte all'ennesimo film che parte in maniera abbastanza convincente e poi si perde anche abbastanza malamente.
Voto: 5,5
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