Ant-Man (2015)
Titolo Originale: Ant-Man
Regia: Peyton Reed
Sceneggiatura: Edgar Wright, Joe Cornish, Adam McKay, Paul Rudd
Cast: Paul Rudd, Evangeline Lilly, Corey Stoll, Bobby Cannavale, Michael Peña, Tip "T.I." Harris, Wood Harris, Judy Greer, David Dastmalchian, Michael Douglas
Durata: 117 minuti
Genere: Supereroi, Azione
La trama in breve: Quando Scott Lang, ex ladro, viene rilasciato dalla prigione, viene in contatto con il Dottor Hank Pym, che lo convincerà ad aiutarlo e a vestire i panni di Ant-Man, per impedire che la sua formula per il rimpicciolimento venga rubata e finisca in mani non appropriate.
Con l'ottimo "Guardiani della Galassia", uscito alla fine del 2014, e con "Avengers: Age of Ultron" si è ufficialmente chiusa la seconda fase del progetto del Marvel Cinematic Universe e si va verso una terza fase che promette vere e proprie scintille, soprattutto nel momento in cui uscirà "Captain America: Civil War" che promette di essere il film più importante per tutto l'universo cinematografico creato dai Marvel Studios. "Ant-Man", basato su un supereroe considerato dai più minore, anche se lo stesso Stan Lee avrebbe dichiarato essere il suo preferito, chiude idealmente la seconda fase e prepara all'apertura della terza - che verrà aperta proprio da "Captain America: Civil War" - , nonostante la storia che viene narrata, per ora, sembra essere quasi totalmente a sè stante, a parte per le ormai famose scene dopo i titoli di coda.
Ora, sarà che Ant-Man, da quel poco che so sui fumetti, sembra essere un supereroe abbastanza sfigatello, sarà che ai tempi in cui ho saputo del film a lui dedicato le mie aspettative non erano particolarmente alte, sarà soprattutto che dopo l'abbandono di Edgar Wright - regista della cosiddetta "Trilogia del Cornetto" - si sono abbassate ancora di più, devo dire che alla fin fine qualcosa di davvero buono nel film c'è. Il problema fondamentalmente sta nel fatto che nei giorni successivi all'uscita sono iniziate ad uscire recensioni molto positive, altre addirittura entusiaste, solo che, secondo me, c'è stata un po' un'esagerazione della cosa, che oltre ad alzarmi delle aspettative che precedentemente erano molto basse, mi hanno lasciato poi, alla fine della pellicola, con una mezza delusione.
Per vedere "Ant-Man", come qualunque film della Marvel, ormai si è capito che bisogna mettersi nell'ottica del fatto che la trama seguirà bene o male lo stesso canovaccio. Gli spettatori che apprezzano questo universo cinematografico lo sanno, così come lo sanno anche i vari detrattori, che spesso e volentieri evitano a monte il problema, non guardando proprio il film. L'idea che sta dietro la pellicola dedicata ad Ant-Man però è quella di prendere un nuovo supereroe - che tra l'altro nella storia dei fumetti cambia alter ego più e più volte, quindi era giusto anche usare questo stratagemma per avvicinarsi maggiormente alla generazione attuale - e presentarne la nascita. In tutto questo il film funziona abbastanza bene, mostrando però, per quanto mi riguarda, qualche momento di stanca nella parte centrale. Ovvio poi anche che il trend intrapreso dalla Marvel è quello di condire le produzioni cinematografiche con molta ironia e molte battutine, che qui funzionano forse ancora meglio rispetto alle produzioni precedenti. A livello di storia però a deludere è il cattivo, che mi è sembrato un po' buttato lì solo con l'intento di dare al film un senso che non fosse solamente quello della lunga presentazione del protagonista.
Funzionano abbastanza anche i tre grandi protagonisti della pellicola, interpretati da un Paul Rudd in buonissima forma, da una Evangeline Lilly che la forma, ovviamente fisica, non la perderà mai - anche se trovo quei capelli a caschetto deludentissimi, mannaggia a lei - , ma soprattutto da un Michael Douglas che oltre a regalarci i momenti migliori della pellicola, lo vediamo anche in una versione ringiovanita che si avvicina - e non di poco - alla realtà (se interessati potete trovare tutte le spiegazioni del caso a questo link). A non essermi particolarmente piaciuti sono stati un po' i comprimari, su tutti quel Michael Peña, già visto in "Gracepoint", che purtroppo faccio molta molta fatica a sopportare come attore.
Voto: 6,5
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