Il racconto dei racconti (2015)
Titolo Originale: Tale of Tales
Regia: Matteo Garrone
Sceneggiatura: Matteo Garrone, Edoardo Albinati, Ugo Chiti, Massimo Gaudioso
Cast: Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, Shirley Henderson, Hayley Carmichael, Bebe Cave, Stacy Martin, Christian Lees, Jonah Lees, Guillame Delaunay, Alba Rohrwacher, Massimo Ceccherini, John C. Reilly, Franco Pistoni
Durata: 125 minuti
Genere: Fantasy
Più di "Youth - La giovinezza" di Sorrentino, più di "Mia madre" di Nanni Moretti - che ancora devo vedere, ma di cui prometto che parlerò a breve - della triade italiana che ha partecipato, in concorso, all'ultimo Festival di Cannes la pellicola che mi incuriosiva di più era quella di Matteo Garrone. Dopo avermi deluso con "Gomorra" - di cui si era fatto un gran parlare per poco o nulla e per il quale la serie è decisamente molto molto meglio - e invece avermi abbastanza sorpreso con "Reality", il regista napoletano si è messo alla prova con il suo primo film in lingua inglese, con un cast internazionale di tutto rispetto e una storia tratta dalla raccolta del 1600 "Lo cunto de li cunti" di Giambattista Basile.
"Il racconto dei racconti" porta con sè per tutta la sua durata una sorta di attrazione magica sullo spettatore - che in questo caso sarei soltanto io, non parlo a nome di nessun altro - che poi altro non è che la causa per cui molti lo hanno anche criticato, definendolo sopravvalutato ed esagerato. Una delle accuse che mi è capitato più spesso di leggere a questo film è stata il fatto di essere un'americanata, peccato che, carissimi critici, non basta un cast hollywoodiano per poter definire il film un'americanata, giudizio che mi sembra alquanto superficiale. Per quanto infatti la pellicola sia imperfetta, il tutto mi è sembrato molto godibile e, in ogni caso, con la presenza di un'idea di cinema - cavalcata da Garrone in ogni suo lavoro - ben precisa, dal quale il regista non si vuole staccare.
Inoltre le storie - dovrei provare a leggere il libro, anche se è scritto in napoletano antico e penso che farei molta molta fatica a capirlo - sono tutte piuttosto interessanti e soprattutto non si svolgono in maniera banale. Aggiungiamoci poi delle riprese veramente maestose, che ritraggono tra le altre cose luoghi magnifici del nostro bel paese - ehssì, proprio pochissime cose sono state costruite in uno studio o al computer - e l'ambiente magico in grado di attrarre a sè lo spettatore per tutta la durata della pellicola è ben confezionato.
Abbiamo parlato però precedentemente di film imperfetto, perchè sì, ovviamente qualche difettuccio ce l'ha e secondo me è proprio a livello di trama. Ora, io ovviamente non so come sia strutturato il libro da cui è tratta la pellicola, ma in realtà mi sarei aspettato che le storie narrate al suo interno fossero, in qualche modo collegate. Collegamento che, purtroppo, non ho visto, facendo apparire tutte le storie slegate tra di loro, quando invece magari un filo conduttore gli avrebbe fatto un gran bene. Storie che sembrano legarsi verso il finale che però ti lascia lì, piuttosto spiazzato, con la voglia di saperne di più.
Voto: 7,5
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