Fratello dove sei? (2000)

USA 2000
Titolo Originale: O Brother, Where Art Thou
Regia: Joel Coen
Sceneggiatura: Joel Coen, Ethan Coen
Cast: George Clooney, John Turturro, Tim Blake Nelson, John Goodman, Holly Hunter, Chris Thomas King, Charles Durning, Del Pentecost, Michael Badalucco, Wayne Duvall, Ed Gale, Ray McKinnon, Daniel von Bargen, Lee Weaver, Stephen Root, John Locke
Durata: 104 minuti
Genere: Commedia

Con l'inizio del 2016 è finalmente ripreso il progetto del Cineforum Vimodrone, che si era preso la sua meritata pausa natalizia in attesa di definire il programma per questa prima parte del 2016, un programma per il quale, per scelta, non siamo a prendere solamente titoli recenti come fatto nella nostra prima esperienza, ma abbiamo voluto anche andare un po' indietro nel tempo, alternando film molto recenti ad altri anche dello scorso decennio. Per la prima proiezione della stagione che andrà da Gennaio a Maggio 2016 la scelta è ricaduta su "Fratello dove sei?", pellicola diretta nel 2000 da Joel Coen, mentre la sceneggiatura riporta i nomi di entrambi i fratelli registi. Una pellicola che va a riprendere quello che era stato il tema portante del nostro primo ciclo - quello del viaggio - per poi spostarci, con le prossime proiezioni, su altre varie tematiche.

La trama di "Fratello dove sei?" vuole essere una sorta di omaggio all'Odissea di Omero e per quel che riguarda lo svolgimento e i personaggi che vengono incontrati dai tre protagonisti ci sono molti riferimenti al poema epico per eccellenza. Poema che, per confessione da parte di loro stessi, non è mai stato letto dai fratelli Coen - ora sfido nel mondo ad arrivare ad una percentuale di persone che lo hanno letto per intero superiore al 20% - ma che qui viene rivisitato con una chiave di lettura tutta nuova - per quelli che erano gli anni 2000 ovviamente - ambientata negli anni '30 e con protagonisti assoluti tre uomini, fuggiti dai lavori forzati, alla ricerca di un tesoro inestimabile proveniente da una rapina. I tre uomini sono Ulysses Everett McGill, Delmar O'Donnell e Pete Hogwallop, interpretati rispettivamente da George Clooney, John Turturro e Tim Blake Nelson, il primo con una spiccata parlantina in grado di convincere chiunque, mentre gli altri due piuttosto ingenui, alla ricerca anche loro di un tesoro che in qualche modo arriverà in maniera del tutto inaspettata.

La pellicola vive grazie a dei momenti da commedia non-sense, alternati a momenti un po' più riflessivi che, come fa notare il pubblico in sala, riescono in maniera egregia a prendere in giro la società americana in preda alla Grande Depressione, senza dimenticarsi però dei problemi che attanagliano la società odierna per la quale ci sono riferimenti inequivocabili. Tutto all'interno del film diventa un valido motivo per prendere in giro stereotipi e comportamenti, ma anche, perchè no, per non dimenticarsi di momenti di duro e puro humour nero, proprio come ci hanno abituato - soprattutto negli ultimi anni - i fratelli Coen, con alcune scene che, lo dico senza provare alcuna vergogna, mi hanno abbastanza ammazzato dal ridere.

Se poi non bastasse una sceneggiatura brillante e la capacità di far ridere e riflettere allo stesso tempo, ecco che viene in soccorso la colonna sonora, composta prevalentemente da brani tradizionali delle radici americane, musiche che sono in grado di coinvolgere emotivamente lo spettatore alternando sapientemente brani un po' movimentati ad altri un po' più lenti e riflessivi. Musiche che da una parte sono riuscite a vincere un Grammy per il miglior disco nel 2002, mentre dall'altra hanno rappresentato, per quel che riguarda l'andamento del film, la vera fortuna dei tre protagonisti, ai quali non mancano rapporti con la politica del tempo. Una politica che non guarda in faccia a nessuno e che soprattutto va un po' dove la porta il vento, accodandosi alle mode e cavalcando l'onda del momento.

Voto: 8

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