LIBRI METROPOLITANI #3 - L'uomo che voleva fermare il tempo di Mitch Albom

Ho passato recensioni e recensioni a scrivere che non sono un gran lettore e che, quando mi metto a leggere, sono lentissimo, e arrivano due recensioni di libri nel giro di una sola settimana? La realtà è che questo romanzo di cui vi vado a parlare oggi l'ho letto nel giro di tre giorni, solamente durante i viaggi in metropolitana verso il posto di lavoro ed è stato un libro piuttosto agile.


Titolo Originale: The Time Keeper
Autore: Mitch Albom
I Edizione Originale: 2012
I Edizione Italiana: 2013
Genere: Fiction


Recensione
Il romanzo di Mitch Albom è un libro piuttosto agile, con capitoli piuttosto brevi e una narrazione spezzettata da sequenze evidenziate in grassetto che indicano, in breve, quello che sarà l'argomento del paragrafo succesivo. "L'uomo che voleva fermare il tempo" ci racconta tre storie legate al tempo, che procedono parallelamente fino all'incontro finale. La prima storia è quella di Dor, altrimenti chiamato Padre Tempo, che oltre a essere stato il primo uomo della storia a interrogarsi sul tempo, ha una missione importante da compiere legata alle altre due storie. La seconda storia è quella di Sarah Lemon, ragazzina adolescente che vive con la madre e vive niente più e niente meno di quelli che sono i problemi di una qualsiasi ragazza adolescente: si sente bruttina, grassoccia, si innamora di un ragazzo che non sembra corrisponderla. La terza storia è invece quella di Victor, magnate ottantaseienne a cui è stato diagnosticato un male incurabile. Egli vuole ingannare il passare del tempo facendosi congelare, per poi farsi scongelare quando la scienza sarà progredita a tal punto da poter curare la sua malattia.
Tre storie legate indissolubilmente al tempo, con uno che lo vuole controllare, una che ne vorrebbe meno a sua disposizione, mentre un altro che ne cerca. Tre storie che sono in grado di far riflettere il lettore sul tempo e sul suo significato, sul passare degli anni e sul godere del proprio presente. Un romanzo che non sono però riuscito ad apprezzare sino in fondo, più che altro per il suo modo di essere scritto, la divisione in capitoli e paragrafetti finisce per spezzare eccessivamente la narrazione, rendendola molto simile a un romanzo da scuole medie - cosa che ho sospettato fino ad un certo punto -. Poi però sul finale la storia tira fuori un risvolto inaspettato e il suo potenziale viene finalmente espresso nel momento in cui i tre personaggi che avevamo conosciuto nelle tre storie si riuniscono, aprendo a riflessioni piuttosto interessanti anche in grado di commuovere e far riflettere ed un romanzo che fino a quel momento mi era sembrato piuttosto fine a se stesso, riesce ad assumere un valore piuttosto interessante rispetto a quelli che erano gli sviluppi iniziali della storia.

Voto: 6,5

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