Revenant - Redivivo (2015)

USA 2015
Titolo Originale: The Revenant
Regia: Alejandro González Iñárritu
Sceneggiatura: Alejandro González Iñárritu, Mark L. Smith
Cast: Leonardo DiCaprio, Tom Hardy, Will Poulter, Domhnall Gleeson, Paul Anderson, Lukas Haas, Brendan Fletcher, Brad Carter, Kristoffer Joner
Durata: 156 minuti
Genere: Drammatico

Tra i film più attesi in arrivo nei cinema in questa annata sicuramente c'era "Revenant - Redivivo", il film di Alejandro González Iñárritu che a quanto pare, finalmente, consegnerà l'Oscar a Leonardo DiCaprio anche se è ancora troppo presto per parlare e l'Academy potrebbe tranquillamente ribaltare quelli che sono i pronostici, soprattutto per quel che riguarda il premiare questo attore che nel corso degli anni ha inanellato una prestazione convincente dopo l'altra senza mai riuscire a colpire il bersaglio grosso. Anche se il premio per il nostro amato Leo appare dunque piuttosto annunciato, vuoi per la performance fisica a cui si è sottoposto, vuoi per l'aver rischiato la vita più e più volte, vuoi perchè ha tenuto la barba piena di pulci e sporcizia per giorni - da quando è una cosa che potrebbe darti l'Oscar essere uno zozzone? -, da queste parti ancora non siamo convinti: vivo nello spauracchio Eddie Redmayne, che dopo Steven Hawking potrebbe fare doppietta interpretando il primo transgender della storia. E lì, sul serio, potrei morire di dolore, anche se ancora non ho visto "The Danish Girl".

Parlare della trama di "Revenant - Redivivo" non è per nulla semplice, non tanto perchè la trama in questo film non sia presente, quanto più che altro perchè la sceneggiatura si rivela essere, in fin dei conti, piuttosto esile. "Revenant - Redivivo" altro non è che una storia di sopravvivenza e di vendetta e per questo motivo, per quel che riguarda la sceneggiatura, non è che siamo davanti a qualcosa di memorabile. Molti hanno criticato la pellicola per questo motivo, io ritengo che invece questo difetto sia piuttosto superabile, se ci si rende davvero conto di cosa si è visto. Quello che per molti potrebbe essere un mero e freddo esercizio di stile da parte del regista messicano Alejandro González Iñárritu, risulta in verità essere un vero e proprio atto di amore per il cinema, un cinema fatto non tanto per raccontare storie, quanto più che altro per mostrare delle immagini. E se da sempre sono più legato al cinema che racconta storie, qualche volta, quando questo è fatto per mostrare immagini, tira fuori dei capolavori che mi entrano per davvero nel cuore. E qui a farla da padrone, oltre alla sopravvivenza di DiCaprio, sono il paesaggio circostante, luoghi remoti della Columbia Britannica che non c'è modo per raggiungerli se non camminare in condizioni climatiche avverse e su terreni particolarmente duri. Un paesaggio che si presta alla perfezione ai numerosi piano sequenza che sono presenti in questo film, che ne fanno aumentare il patos a dismisura.

Se la pellicola non ha moltissimo da offrire dal punto di vista della sceneggiatura, ne ha da offrire moltissimo per quel che riguarda la potenza delle immagini e le interpretazioni dei suoi protagonisti. Senza scomodare il già tanto chiacchierato Leo, per il quale gli verrà dedicato un paragrafo prima del voto, promesso, qui assistiamo a almeno un paio di interpretazioni davvero notevoli. Uno di questi è Domhnall Gleeson, nei panni del capitano Andrew Henry, che nel 2015 ha vissuto praticamente un anno di grazia per via di lavori come "Ex Machina" e "Star Wars: Episodio VII - Il risveglio della Forza", ma che con questo passerà sicuramente più in sordina, nonostante penso fermamente che sia giustissimo citarlo. Il secondo invece è Tom Hardy, che qui ha il ruolo dell'antagonista e che negli ultimi anni ci siamo accorti per davvero quanto fosse bravo grazie a lavori come "Locke" e soprattutto il candidato all'Oscar "Mad Max: Fury Road". In questa pellicola Hardy offre una performance superlativa che forse forse l'ho preferita pure a quella di - non me ne voglia - DiCaprio e per la quale si è giustamente preso una candidatura come miglior attore non protagonista, candidatura per la quale, ci metto la mano sul fuoco, non verrà calcolato nemmeno di striscio.

E ora veniamo al nostro beneamato Leo: sappiamo benissimo che i giurati degli Academy apprezzano particolarmente le performance recitative "fisiche", d'altronde era stato un po' il motivo per cui nel 2014 il nostro stesso Leo fu sconfitto da un McConaughey dimagritissimo per interpretare "Dallas Buyers Club". Apparentemente quest'anno non ha rivali e la sua performance, effettivamente, mi è arrivata, è riuscita ad emozionarmi a dovere e il fatto di essere riuscito a fare un film di due ore e mezza parlando per una piccola percentuale di tempo è sicuramente apprezzabile. Nonostante tutto però resto ancora convinto che le sue performance migliori siano state quelle di "Prova a prendermi" e di "The Wolf of Wall Street", anche se, per quello che gli hanno tolto in questi ultimi anni, non vedo come quest'anno i giurati possano premiare qualcun altro.

Voto: 8

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