Bates Motel - Stagione 5

Bates Motel
(serie TV, stagione 5)
Episodi: 10
Creatore: Carlton Cuse, Kerry Ehrin, Anthony Cipriano
Rete Americana: A&E
Rete Italiana: Rai 2
Cast: Freddie Highmore, Vera Farmiga, Max Thieriot, Olivia Cooke, Nestor Carbonell, Kenny Johnson
Genere: Thriller


Ho la recensione dell'ultima stagione di "Bates Motel" in canna da un sacco di tempo, ma, per un motivo o per l'altro, riesco a pubblicarla solamente ora. Stiamo parlando di una serie che pur non raggiungendo quasi mai livelli eccezionali è stata in grado, nel corso delle sue cinque stagioni, di soddisfarmi particolarmente. Ispirata dal romanzo e dal film "Psycho" di Alfred Hitchcock, "Bates Motel" era partita alla grande, affascinando per le sue atmosfere e nella prima stagione, nonostante la sensazione di calma apparente, si aveva comunque il sentore - nonostante chi ha visto "Psycho" sappia già tutto - che ci fosse qualcosa di sbagliato in questa calma apparente. La seconda stagione mi aveva in realtà abbastanza deluso, il calo rispetto alla prima era vistoso e si aveva quasi l'impressione che la serie non sapesse bene dove volesse andare a parare. Finalmente però con la terza stagione Norman, interpretato da Freddie Highmore, comincia ad impazzire e il suo rapporto con la madre Norma, interpretata da Vera Farmiga, si fa sempre più complicato e malato e nella quarta stagione degenera completamente. Insomma, ci eravamo trovati davanti ad una serie che è stata in grado di migliorare vistosamente con il passare delle stagioni e che, forse nel punto più alto, decide di dare una fine alla sua storia, con una quinta stagione conclusiva.
Norma è ormai morta da quasi due anni e Norman vive la sua vita convinto di essere un complice nel suo piano di fingersi morta e poter vivere sola e tranquilla insieme a lui. Dylan e Emma, interpretati rispettivamente da Max Thieriot e da Olivia Cooke, vivono a Seattle, non al corrente dell'accaduto, mentre l'ex sceriffo Romero, interpretato da Nestor Carbonell, si trova in carcere escogitando un piano per vendicare la morte di Norma ed uccidere Norman. Norman che nel frattempo comincia a stringere uno strano rapporto di amicizia con Madeleine Loomis, proprietaria di un negozio che gli ricorda molto sua madre, della quale sembra innamorarsi con la volontà di proteggerla dal marito fedifrago.
La difficoltà di creare una stagione conclusiva di una serie tanto amata dal pubblico è quella del saper soddisfare le aspettative. Tutti i capitoli finali di qualsiasi saga o serie televisiva vengono accompagnati da grandi aspettative, ci si aspetta sempre mari e monti, si vorrebbe vedere il finale che ci si era immaginati e alla fine, almeno un buon cinquanta per cento degli spettatori rimane deluso. Per quanto riguarda quello che è il mio approccio con i capitoli finali, l'aspettativa è sì alta, mi aspetto sì qualcosa, ma non mi lego fortemente a come voglio che finisca o per lo meno cerco di dare un giudizio sul finale per quello che è, cercando il più possibile di scinderlo da quella che era la mia aspettativa. Posto che per me il modo in cui finisce "Bates Motel" non è perfetto, ma quanto meno giusto e comprensibile, con tutto l'impianto narrativo che alla fin fine portava verso una conclusione del genere, le mie critiche vanno principalmente verso come sia stata gestita questa quinta e ultima stagione, con tutta una serie di scelte narrative che non ho ben compreso, mentre altre mi sono andate particolarmente a genio.
Ho gradito innanzitutto la reinterpretazione della famosissima scena della doccia di "Psycho", con Marion Crane che è qui interpretata da Rhyanna - bellissima signori, bellissima -, ma che alla fine non diventa protagonista di ciò che i fan del film si sarebbero aspettati. La scena della doccia è chiaramente un fan-service per chi ha visto questa serie solo per vedere come "Psycho" sia stato reinterpretato, ma Freddie Higmore è stato veramente perfetto nell'interpretarla, riuscendo a caricarla di un buon livello di tensione. Ho anche abbastanza apprezzato il modo in cui è stato gestito il personaggio di Dylan, così come la presenza di Vera Farmiga, che qui è solamente una proiezione di Norman, vivendo all'interno della sua stessa mente, è stata ben gestita. A piacermi di meno è stato il modo in cui è stato gestito il personaggio di Romero, che passa praticamente l'intera stagione lontano dal punto nevralgico della vicenda senza influire per davvero su di essa per poi, una volta arrivato al momento della resa dei conti, venire liquidato in maniera sbrigativa e senza alcun coinvolgimento emotivo per lo spettatore.
Gli autori della serie sono stati bravi, molto bravi, nel corso delle cinque stagioni, a trasformare il personaggio di Norman e la percezione che ne aveva il pubblico: si parte con una sensazione di empatia iniziale per poi, nel corso degli anni, diventare un personaggio odioso ed insopportabile, come dovrebbe essere qualsiasi villain. La serie è sì migliorata nel corso degli anni, ma la stagione finale ha, secondo me, qualche difetto in più delle altre, direi per me particolarmente fastidioso, però la conclusione è stata la più giusta possibile.

Voto al finale di serie: 7-
Voto alla quinta stagione: 6,5
Voto alla serie: 7-

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