L'inganno di Sofia Coppola (2017)
USA 2017
Titolo Originale: The Beguiled
Regia: Sofia Coppola
Sceneggiatura: Sofia Coppola
Cast: Colin Farrell, Nicole Kidman, Kirsten Dunst, Elle Fanning, Angourie Rice, Oona Laurence, Emma Howard, Addison Riecke
Durata: 93 minuti
Genere: Drammatico
Tra i tanti parenti di Francis Ford Coppola che campeggiano da anni nel cinema mondiale, il nome di Sofia Coppola è sempre stato quello che mi ha più affascinato. A discapito del nipotino Nicola Gabbia, che come attore ormai mi fa schifo da anni, e del fratello Roman Coppola, conosciuto principalmente come sceneggiatore, Sofia Coppola è quella che più di tutti è stata in grado di dirigere film che in qualche modo sono diventati dei veri e propri cult. Spaccando il pubblico a metà tra chi detesta il suo stile e chi invece lo adora alla follia, film come "Il giardino delle vergini suicide", "Lost in Translation - L'amore tradotto" e il più recente "Bling Ring" sono riusciti, nel bene e nel male, a far discutere tutte le frange del pubblico. Personalmente, pur non avendo ancora completato la sua filmografia, sto più dalla parte di chi la adora: i suoi film che ho visto mi piacciono parecchio, ma continuo a mantenere qualche riserva soprattutto per quanto riguarda l'ambito emozionale delle sue pellicole.
"L'inganno", sua ultima fatica, è il remake del film del 1971 "La notte brava del soldato Jonathan", diretto da Don Siegel e presentando Clint Eastwood nel ruolo del protagonista. Siamo nel 1864, in Virginia. Martha Farnsworth, interpretata da Nicole Kidman, dirige un collegio femminile, rimasto abbandonato a se stesso ed isolato nel corso della Guerra di Secessione. Il caporale John McBurney, interpretato da Colin Farrell, un nordista fuggito dall'attacco nemico, ma gravemente ferito ad una gamba, viene ritrovato dalla giovane Amy, che lo conduce al collegio dove Martha decide di accoglierlo per dare a lui le cure necessarie, utilizzandolo come esempio di carità cristiana per le sue allieve. Presto però le ragazze della casa, vittime anche del comportamento ambiguo del soldato, cominciano a stargli sempre più intorno, cercando in tutti i modi di piacergli.
Non ho mai visto il film originale diretto da Don Siegel, quindi è per me impossibile tentare in qualche modo un paragone, ma, d'altro canto, ho la possibilità di giudicare il film per quello che è senza condizionamenti di sorta, se non quelli riguardanti la mia ammirazione per la regista del film. La mano di Sofia Coppola si vede ben chiara sin dalle prime inquadrature: il ritmo è particolarmente lento e difficilmente la telecamera esce al di fuori dalla casa in cui vivono le protagoniste della vicenda, buia e quasi claustrofobica, che si contrappone nettamente con la luce dei pochi esterni, che comunque si mantiene quasi sempre su toni grigiastri e plumbei. A convincere maggiormente in questo film sono però le interpretazioni delle protagoniste femminili, interpretate dalla già citata Nicole Kidman, da Kirsten Dunst, Elle Fanning, Angourie Rice, Oona Lawrence, Emma Howard e Addison Riecke, perfettamente in grado di ritrarre l'ambiguità della situazione e a dare alla vicenda una certa tensione sessuale, che raramente viene mostrata in maniera esplicita, ma che risulta chiara sin dall'inizio.
Nonostante sia ben visibile questa ambiguità di tutti i personaggi in gioco, a convincere di meno è sicuramente, come spesso accade con i film di Sofia Coppola, il alto emotivo della vicenda. In un film di un'ora e mezza tirata, sentirsi emotivamente coinvolto è fondamentale e se ciò non accade per buona parte della sua durata allora il film difficilmente si farà ricordare in futuro. E nonostante la volontà della Coppola nei suoi film sia ben chiara, in questo caso la visione mi ha convinto decisamente di meno rispetto agli altri film citati all'inizio di questo post.
Voto: 6-
Una delle più grandi delusioni dell'anno.
RispondiEliminaUn compitino ben fatto, però freddo e abbastanza inutile...