La sposa di Chucky di Ronny Yu (1998)
USA 1998
Titolo Originale: Bride of Chucky
Regia: Ronny Yu
Sceneggiatura: Don Mancini
Cast: Nick Stabile, Katherine Heigl, Jennifer Tilly, John Ritter, Alexis Arquette, Gordon Michael Woolvett
Durata: 90 minuti
Genere: Horror
Anni fa, quando avevo provato a cominciare la saga de "La bambola assassina", mi ero fermato al terzo capitolo che, come ho anche ripetuto nella recensione della settimana scorsa, ho odiato con tutto me stesso perchè stantio, eccessivamente parodistico e per la presenza di un personaggio che è odioso, ma non nel modo che mi sarei atteso da un film horror. Mi ero fermato proprio prima di un quarto capitolo che, a detta di molti, sarebbe uno dei migliori dell'intera saga, quel "La sposa di Chucky" che io ho visto, per la prima volta, solamente settimana scorsa, per terminare il recupero di tutte le pellicole della saga e poter parlare, per via della mia pignoleria, del remake "La bambola assassina", uscito nei cinema italiani ormai un paio di mesi fa. Alla sceneggiatura di questo quarto capitolo abbiamo ancora Don Mancini, che ha sceneggiato tutti e tre i capitoli precedenti, mentre alla regia viene chiamato Ronny Yu, regista di Hong Kong alla prima esperienza con il cinema statunitense, che negli anni successivi abbiamo poi visto alle prese con "Freddy vs. Jason, pellicola a cui in tutta sincerità non riesco a volere male. I protagonisti della vicenda sono interpretati da Nick Stabile e Katherine Heigl, la cui carriera negli anni successivi si è poi concentrata principalmente su commedie romantiche.
É passato del tempo dopo gli eventi narrati nel precedente film e facciamo subito conoscenza con Tiffany, sensuale serial killer un tempo complice e fidanzata di Charles Lee Ray. Riuscita a prendere possesso del cadavere in brandelli di Chucky, la donna ricucirà il bambolotto, in quanto è convinta che l'anima del suo uomo sia ancora intrappolata all'interno di esso. L'obiettivo di Tiffany è quello di liberare l'anima di Charles Lee Ray per poi potersi sposare. Visto il rifiuto di Chucky, deciderà di intrappolarlo all'interno di una gabbia, iniziando a deriderlo continuamente, finendo addirittura per mettere, nella gabbia insieme a lui, una bambola vestita da sposa. Riuscito a liberarsi e furioso per le continue derisioni di Tiffany, Chucky decide di uccidere la ragazza fulminandola mentre fa il bagno, per poi intrappolare la sua anima all'interno della stessa bambola vestita da sposa che lei aveva usato in precedenza. Decisi a ritornare entrambi umani, Chucky pianifica di recuperare il Cuore di Damballa, ancora in possesso del suo cadavere, per trasferire le loro anime nel corpo di due persone. Inizieranno così a prendere di mira i giovani Jesse e Jade, fidanzati la cui relazione viene continuamente messa alla prova dalla sfiducia dello zio Warren che continua a mettere i bastoni tra le ruote ai due.
Ripresomi dall'odio quasi totale che provo per il capitolo precedente, posso tranquillamente affermare che ci troviamo davanti se non al miglior film della saga, ad uno che ci va clamorosamente vicino. Innanzitutto per la prima volta dopo tre film i protagonisti della vicenda non sono tanto le vittime designate di Chucky, quanto più che altro gli stessi Chucky e la sua compagna Tiffany, su cui il regista Ronny Yu si concentra maggiormente rispetto a Jesse e Jade, che sono le vittime designate dalle due bambole assassine. Il risultato di questo quarto capitolo è evidente: dopo tre film in cui si è seguito il filone di Andy Barclay, ormai completamente esaurito, la decisione di Don Mancini è quella di non provare più a fare paura grazie al personaggio iconico da lui creato, ma di accentuarne il lato più comico e grottesco, mettendo da parte la componente horror, relegandola più che altro a momenti in cui il sangue scorre a fiumi e facendo risultare questo quarto capitolo della saga una commedia horror effettivamente uscita con i fiocchi e i controfiocchi.
Non si contano le citazioni, non si contano i riferimenti ad altre pellicole storiche o no - su tutte, "La moglie di Frankenstein" - così come non si contano le battute, a tratti divertentissime e sicuramente messe sempre nel posto giusto e al momento giusto. I continui litigi tra CHucky e Tiffany contribuiscono in questo senso a rendere la pellicola ancora più divertente e riuscita, facendo risultare l'accoppiata decisamente affiatata e la pellicola, a mani basse, una delle meglio riuscite dell'intera saga.
Sai che questo è l'unico film che ho visto di Chucky e anch'io l'ho trovato molto divertente? Anch'io sui capitoli precedenti non mi sentivo attirato da sto bambolotto armato di coltello, mentre qui c'era un vero e proprio cambio di prospettive. Ora devo provvedere a vedere il nuovo reboot remake di cui parlano tutti bene.
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