Aquaman di James Wan (2018)



USA, Australia 2018
Titolo Originale: Aquaman
Regia: James Wan
Sceneggiatura: David Leslie Johnson-McGoldrick, Will Beall
Durata: 143 minuti
Genere: Azione, Supereroi


Ho aspettato fin troppo tempo prima di vedere "Aquaman", il film uscito in Italia all'inizio di quest'anno dedicato ad uno dei componenti della Justice League, il progetto nato non proprio benissimo con il DC Extended Universe e naufragato completamente nel momento in cui questo universo cinematografico condiviso, che voleva ricalcare il Marvel Cinematic Universe, veniva definitivamente chiuso. La chiusura non è stata una chiusura totale alla produzione di film, quanto più che altro al progetto in sè: i film continueranno ad essere prodotti, ma saranno semplicemente degli standalone, magari con qualche crossover, che conterranno solamente dei riferimenti agli altri film della DC, ma la cui trama, molto probabilmente, non ne sarà influenzata. Nonostante nutrissi una certa curiosità per questa pellicola, è, per lo meno per quanto mi riguarda, uscita in Italia nel periodo sbagliato, in cui ho dovuto dare priorità a film come "Suspiria" di Luca Guadagnino e "Vice" di Adam McKay. I tentativi di recupero grazie alla piattaforma Chili sono poi in qualche modo naufragati a causa dell'eccessiva durata, che ne scoraggiava la visione. Era dunque necessario un lungo viaggio in aereo, diciamo di circa undici ore e mezza, per decidermi a dare un'opportunità a questo film e in tal modo il catalogo del volo Lufthansa mi è venuto in soccorso, permettendomi di passare due ore e mezza di volo in cui, volontariamente per non risentire troppo del jet lag, non avrei voluto dormire. Un po' di curiosità me la metteva la presenza alla regia di James Wan, che mi ha conquistato da tempo con i suoi horror, ma che negli ultimi tempi si sta dedicando maggiormente a blockbuster - tra cui un "Fast & Furious 7" che non ho voglia di vedere - mentre meno interesse me lo suscitava il cast, tra cui comunque campeggiano nomi ottimi per l'immagine del film come Jason Momoa, Amber Heard e Patrick Wilson e altri apprezzati dai cinefili come Willem Dafoe e Nicole Kidman.
Siamo nel 1985, anno in cui il guardiano del faro Thomas Curry incontra una donna che si fa chiamare Atlanna, nata ad Atlantide e fuggita dal suo regno natale per non sposare Barox, futuro re. I due si sposano e hanno un figlio, che chiameranno Arthur, ma presto Atlanna sarà costretta a fuggire, per far vivere in pace la sua famiglia e tornare ad Atlantide per sposare lo stesso Barox. La vita per i due prosegue fino a quando Arthur viene raggiunto da Mera, che gli chiede di raggiungere Atlantide per combattere contro suo fratello Orm, che sta per scatenare una distruttiva guerra tra i mondi. Accettato con riluttanza il suo destino e reincontrato Vulko, colui che lo aveva addestrato a combattere, i tre si dirigeranno verso la città sommersa, con l'obiettivo di recuperare il Tridente Sacro del Re Atlan, che secondo la legge atlantidea, se recuperato, farebbe automaticamente diventare re colui che ne è in possesso, e di affrontare definitivamente Orm, con l'obiettivo di fermare la guerra imminente.
Per parlare in maniera sensata di questo film, per quanto mi riguarda, bisognerebbe analizzare due aspetti che lo compongono e che secondo me sono importanti per giudicare questo tipo di film: il primo riguarda gli effetti speciali, il secondo invece riguarda la trama - che nella maggior parte dei casi per me rappresenta la cosa più importante. Se uno spettatore sta cercando un film fracassone, pieno d'azione e di combattimenti, botte ed effetti speciali altamente spettacolari questo è sicuramente il film che fa per lui ed è il motivo per cui penso che "Aquaman" nel periodo della sua uscita abbia ottenuto un certo numero di critiche positive, che mi sembravano pregiudizievolmente quasi esagerate. Se invece volessimo parlare della trama del film, non dico che sia in assoluto brutta, mi sento però di affermare che questa sia altamente condizionata dalla presenza di troppa carne al fuoco che viene poi sviluppata attorno ad un protagonista decisamente poco interessante, se rapportato agli altri eroi della Justice League - per i quali mi ero incazzato ancora di più perchè a dei personaggi interessantissimi era stato dedicato un film decisamente mediocre. Questo "Aquaman" vive un po' gli stessi difetti che aveva avuto "Spider-Man 3" di Sam Raimi all'epoca: tanti cattivi, una trama che non si sa bene quale direzione voglia prendere e il fatto che nessun villain sembri rappresentare una vera e propria minaccia per il supereroe - cosa che quanto meno in "Spider-Man 3" veniva leggermente evitata. Aggiungiamo a ciò l'eccessiva presenza di spiegoni nella prima parte della pellicola, tra l'altro molti dei quali affidati a Vulko cui il doppiatore ha dato una voce per me insopportabile, che mi immagino se gli sceneggiatori avessero voluto evitarli sarebbe venuto fuori un film da quattro o cinque ore, per quante cose hanno voluto narrare e il fatto che in due ore e venti minuti di film la narrazione delle vicende quasi non sia esaustiva di tutto ciò che si voleva narrare rappresenta un problema abbastanza serio per il film.
Con "Aquaman", di cui si era tanto discusso all'inizio dell'anno, ci troviamo dunque davanti ad un film che dal punto di vista dell'intrattenimento sa bene quali corde colpire nello spettatore, le battaglie sono spettacolari e visivamente ne godono sia maschietti che femminucce, con Jason Momoa e Amber Heard - sempre sia lodata - sugli scudi, ma che a volte si dilunga troppo in spiegazioni e in scene che si sarebbero tranquillamente potute tagliare o accorciare, per non rendere la visione troppo tediosa. Arrivare alla fine del film non è poi così complicato, arrivarci con una certa soddisfazione, invece, mi sembra essere molto più difficile.

Voto: 5,5

Commenti

  1. Io mi ero approcciato dubbioso a questo film perché Aquaman non è uno dei personaggi top della DC Comics, eppure mi è piaciuto per diversi motivi, primo fra tutti la fotografia molto colorata anche in scene subacquee e poi l'umorismo che non cadeva nel Ragnarok style per fortuna. Non è un capolavoro ma è meglio di tante altre cose

    RispondiElimina

Posta un commento

Quando commentate ricordate che si sta pur sempre parlando di opinioni, quindi siate educati. Apprezzo sempre una punta di sarcasmo, sarò il primo a tentare di rispondervi a tono.

Non sono in cerca di prestiti ultravantaggiosi, ma sono ben disposto verso le donazioni spontanee!

Post popolari in questo blog

CHI BEN COMINCIA... #9 - Blindspot

xXx - Il ritorno di Xander Cage di D. J. Caruso (2017)

Spring Breakers - Una vacanza da sballo