A Girl Walks Home Alone at Night (2013)
Titolo Originale: A Girl Walks Home Alone at Night
Regia: Ana Lily Amirpour
Sceneggiatura: Ana Lily Amirpour
Cast: Sheila Vand, Arash Marandi, Marshall Manesh, Dominic Rains, Mozhan Marnò, Rome Shadanloo
Durata: 100 minuti
Genere: Horror, Drammatico
La trama in breve: Nella città fantasma Bad City, in Iran, un luogo desolato fatto di morte e solitudine, i pochi abitanti del paese non sanno di essere inseguiti da un vampiro solitario.
Visto che il genere horror va sempre più verso una morte lenta e dolorosa, con Hollywood che non sa più produrre film validi con continuità e spesso e volentieri si affida a remake di grandissimi successi del passato e con le produzioni provenienti da altri paesi a farla da padrone in quanto a qualità e a paura, che poi in un horror dovrebbe essere la cosa più importante, si prova un po' a buttarsi su un film iraniano, di cui si parla da un po' di tempo sulla blogosfera, con giudizi più o meno concordanti. La visione di "A Girl Walks Home Alone at Night" non è stata sicuramente una visione facile,complice anche la lingua iraniana, aiutata però dai sottotitoli, che mi costringeva appunto a leggere soltanto i sottotitoli senza comprenderne per bene i dialoghi.
La visione non è stata facile sicuramente anche per una questione di abitudine: se vi aspettate vedendo questo film di vedere una cosa come "Ouija" o anche come il validissimo "The Conjuring", allora non guardate questo film. Se siete amanti dell'horror duro e puro idem, non guardate questo film, ma proprio per un motivo semplicissimo: "A Girl Walks Home Alone at Night" non è un semplice horror e definirlo in questa maniera lo trovo abbastanza riduttivo. La riflessione su ciò potrebbe già partire dal titolo, data l'ambientazione in un paese di religione musulmana, in cui una situazione come quella che viene espressa nel titolo è praticamente impensabile. Si capisce sin dalle prime battute dunque che la pellicola prima che un horror è un ritratto ben confezionato condito da una forte critica sulla condizione della donna nel paese iraniano.
La pellicola si configura a metà tra due o tre generi differenti, assumendo i tratti del film di denuncia, del film horror, ma addirittura anche quelli del western. Ambientato in una città fantasma denominata Bad City, vediamo le gesta di questa donna vampira, interpretata da una bravissima Sheuila Vand, nelle notti solitarie di questa cittadina. Anche se la critica contro il maschilismo della società iraniana non è scavata molto a fondo, per quanto riguarda la forma siamo davanti ad un vero e proprio gioiellino.
Anche chi non dovesse rimanere particolarmente affascinato dai contenuti della pellicola avrà pane per i suoi denti per quanto ne concerne la forma: innanzitutto il tutto è girato in uno stiloso bianco e nero, che non ha soltanto un puro valore stilistico, ma è ben funzionale per la vicenda e per l'ambientazione. In secondo luogo la colonna sonora è tanto strana quanto accattivante, accompagnando in maniera molto buona l'incedere lento, a volte anche lentissimo, della pellicola.
Voto: 7,5
Piano piano arriverà anche da me, non vedo l'ora di affondarci i dentini! :D
RispondiEliminaNe stanno parlando molti blogger.
RispondiEliminaMi piace, penso che lo recupererò.
Sì, esteticamente splendido.
RispondiEliminaA livello di contenuti e di sceneggiatura però ci si poteva impegnare un po' di più...