Foxcatcher - Una storia americana (2014)
Titolo Originale: Foxcatcher
Regia: Bennett Miller
Sceneggiatura: Dan Futterman, E. Max Frye
Cast: Steve Carell, Channing Tatum, Mark Ruffalo, Sienna Miller, Anthony Michael Hall, Vanessa Redgrave, Guy Boyd, Brett Rice, Samara Lee, Jackson Frazer
Durata: 130 minuti
Genere: Drammatico, Biografico
La trama in breve: Mark e Dave Schultz sono due fratelli, campioni olimpici di lotta libera. Mark, alle porte del mondiale del 1987, viene chiamato dal magnate John du Pont per entrare nella sua squadra, la Foxcatcher, e, con lui come coach, vincere i mondiali e le Olimpiadi di Seul del 1988.
"Foxcatcher", nel corso del periodo in cui si attendevano le premiazioni degli Academy Awards, è stato un po' un oggetto misterioso: candidato per ben cinque categorie, di cui quattro molto importanti (regia, attore protagonista e non protagonista e sceneggiatura originale), non è stato candidato al titolo di miglior film. Poi di queste cinque candidature non ha beccato niente, ma si sapeva anche che non sarebbe partito da favorito, visti i candidati che erano in gara. La curiosità riguardo la pellicola, da parte mia, dato che ce ne era poca per la trama, non interessandomi particolarmente di lotta libera o wrestling come la chiamano spesso nel film, era per l'interpretazione valsa la nomination a Steve Carell, un attore che ci siamo più che altro abituati a vedere in ruoli commediali e alla sua prima esperienza come attore drammatico.
Il film è un film che parla del mondo dello sport, anche se in realtà lo sport è un mezzo per narrare un qualcosa di più profondo. Il protagonista è John du Pont, allenatore di wrestling ricchissimo, in grado di riunire un'inera squadra di lottatori in un suo residence privato, la Foxcatcher per l'appunto. Vuole profondamente avere nella sua squadra Mike e Dave Schultz, fratelli, entrambi lottatori. Il secondo ha già ottenuto molti successi in carriera, mentre il primo è in ascesa, con una medaglia d'oro all'attivo alle Olimpiadi del 1984. Lo sport però non è l'argomento principale della pellicola, che appare essere più che altro quello della solitudine. John du Pont è ricco, ha tutto dalla vita, ma non ha nessuno con cui condividerlo. Le sue ricchezze sono ostentate e gli atleti che riunisce nella sua squadra sono solamente una facciata che nasconde la sua solitudine e ciò si vede abbastanza bene nel rapporto altalenante che instaura con Mark Schultz, suo unico vero amico in tutta la sua vita.
Mark, al contempo, è insicuro, nonostante sia un lottatore eccelso, basta poco per metterlo al tappeto nella vita. Da una parte vuole vicino suo fratello Dave, che gli fa spesso da coach personale e al quale chiede sempre consigli per battere i suoi avversari. Dall'altra entrare nella Foxcatcher è un'opportunità per lui per staccarsi dal fratello e allenarsi con qualcuno che non sia così legato a lui. Peccato che mollerà totalmente il colpo al primo rimprovero da parte di du Pont. Il film lo si potrebbe a questo punto tranquillamente dividere in due parti: la prima narra il rapporto tra Mark e du Pont prima del rimprovero, mentre la seconda è il dopo rimprovero, con il primo che si chiuderà sempre di più in se stesso, mettendo a repentaglio la sua carriera ed il secondo che andrà, piano piano, verso la follia, che sfocerà nel tragico finale della storia.
La prima parte, devo dire, non mia convinto appieno, mentre sono rimasto molto più soddisfatto dalla seconda, che tira le fila del discorso iniziato con la prima, dando anche un po' più di ritmo alla vicenda. A convincermi invece è stata l'interpretazione di Steve Carell, favorita anche da un trucco (che era poi la quinta candidatura all'Oscar ottenuta dal film) che lo ha reso praticamente irriconoscibile. Mi ha convinto un po' di meno la prova di Mark Ruffalo nei panni di Dave Schultz, mentre ho apprezzato particolarmente Channing Tatum nei panni di Mark, in grado di mostrare in maniera soddisfacente il suo conflitto interiore nel corso della pellicola.
Voto: 7
Dannazione... prima non mi ispirava manco di striscio, e ora mi avete messo tutti una voglia malsana di vederlo!
RispondiEliminaInvece a me ispirava abbastanza e invece mi ha relativamente deluso, mi aspettavo di più sinceramente. Però è buono.
EliminaLa tensione silenziosa che sale e si avverte nella seconda parte è magnifica *_*
RispondiEliminaInfatti cresce moltissimo nella seconda parte rispetto ad una prima piuttosto noiosetta devo dire...
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