Humandroid (2015)
Titolo Originale: Chappie
Regia: Neil Blomkamp
Sceneggiatura: Neill Blomkamp, Terri Tatchell
Cast: Dev Patel, Hugh Jackman, Sigourney Weaver, Jose Pablo Cantillo, Yolandi Visser, Watkin Tudor Jones
Durata:105 minuti
Genere: Fantascienza
La trama in breve: In una società in cui ormai i poliziotti non sono più degli esseri umani, ma dei robot, Chappie, progettato per essere uno di questi, viene al mondo in maniera innovativa: egli non è già programmato per diventare un poliziotto, ma nasce come se fosse un bambino, per crescere ed imparare da chi lo circonda e da chi è disposto ad educarlo.
Nel 2009 Neil Blomkamp aveva colpito nel segno: il suo "District 9", film di fantascienza in stile mockumentary entrava di diritto tra i capisaldi del genere. Nel 2013 poi arriva l'occasione di confermarsi con "Elysium" e qui i risultati non sono stati per nulla esaltanti: La componente fantascientifica presto si trasformava in un'azionata normalissima e senz'anima, in modo tale da farmelo quasi odiare. "Humandroid" (che ricordiamo, in originale si chiama "Chappie") rappresenta dunque un crocevia nella carriera del regista sudafricano: "District 9" è stato un colpo di fortuna, oppure le capacità ci sono per davvero e bisogna solo trovare il modo di esprimerle?
Dopo aver visto la pellicola in questione poche sere fa al cinema, il responso pende verso la seconda affermazione: d'altronde per tirare fuori una roba come "District 9" non bisogna essere fortunati, ma bravi, bisogna solo trovare la propria dimensione e il modo di esprimere questa bravura anche nei film successivi, cosa che comunque per un regista non è mai facile. "Humandroid" risulta essere un film di fantascienza come non se ne vedono da molto tempo, con un'anima e dei concetti ben definiti da esprimere e con dei personaggi carismatici e ai quali è molto facile affezionarsi, anche a quelli che all'inizio non sembrano particolarmente positivi.
Alla fin fine però il vero e proprio punto forte della pellicola è il suo protagonista, Chappie, che nasce da un'idea semplice quanto anche abbastanza inflazionata nella fantascienza: un robot che provi sensazioni umane. L'originalità della cosa sta nel fatto che il programma contenuto al suo interno non soltanto replica le emozioni umane in maniera veritiera, quanto più che altro replica quello che è il ciclo vitale dell'essere umano, che quando nasce è ingenuo, piccolo ed indifeso, non sa parlare e ha bisogno di una guida che lo indirizzi verso ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Chappie dunque non è un robot superintelligente nel senso classico del termine, ma è un robot che attinge tutto ciò che sa fare dagli insegnamenti degli esseri umani che gli stanno attorno, che sono per lui come dei genitori. Ed è proprio in questo che il film mostra tutta la sua anima.
Per quanto riguarda la regia, Neil Blomkamp dimostra per davvero di saperci fare, creando anche un'ambientazione molto funzionale alla storia. Per quanto riguarda invece le performance recitative mi sono piaciute particolarmente sia quella di Dev Patel, già visto nelle tre stagioni di "The Newsroom", perfetto per interpretare il ruolo del creatore di Chappie: anche fisicamente egli ha le sembianze del nerd un po' sfigatello, ma è l'unico che può salvare la situazione quando questa si fa critica. Udite udite mi è piaciuta abbastanza anche la performance di Hugh Jackman nei panni del cattivone della storia.
Voto: 7,5
L'idea c'è, peccato che poteva spaccare di più
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