Sound of Metal di Darius Marder (2020)

USA 2020
Titolo Originale: Sound of Metal
Regia: Darius Marder
Sceneggiatura: Darius Marder, Derek Cianfrance
Cast: Riz Ahmed, Olivia Cooke, Paul Raci, Lauren Ridloff, Mathieu Amalric, Tom Kemp
Durata: 121 minuti
Genere: Drammatico

Molto probabilmente quest'anno, per la prima volta da almeno un lustro, non riuscirò a vedere tutte le pellicole candidate all'Oscar come miglior film prima della serata di premiazione. I motivi sono diversi: il primo è perchè probabilmente arriveranno in Italia dopo il 25 Aprile, il secondo è perchè nonostante la clausura forzata, la sera sto facendo altre cose, ritagliandomi meno tempo per le mie visioni cinematografiche. Tra i lungometraggi riusciti ad entrare nella lista degli otto candidati al premio, abbiamo "Sound of Metal", uscito su Amazon Prime Video a Dicembre dello scorso anno e presentato in anteprima al Toronto International Film Festival addirittura nel 2019. Darius Marder è al suo primo film da regista - in realtà il suo precedente e unico lavoro era stato un documentario - e sceglie per raccontare la sua storia attori come Riz Ahmed e Olivia Cooke, che nei piani originali del regista, risalenti addirittura al 2016, sarebbero dovuti essere Matthias Schoenaerts e Dakota Johnson, mentre per quanto riguarda il resto del cast si è avvalso di alcuni attori non professionisti provenienti dalla comunità sorda.

Ruben Stone è un batterista che suona nel gruppo metal chiamato "Blackgammon". Tra i componenti della band c'è anche la sua ragazza Lou, che è la cantante. I due vivono assieme in un camper, che usano anche per i viaggi continui attraverso il paese per i loro concerti. Poche ore prima di un'esibizione Ruben inizia a perdere improvvisamente l'udito: dopo il concerto andato male e l'aver confidato alla ragazza il suo problema, si recherà da un medico, che gli dirà che il suo udito si sta deteriorando molto in fretta. La situazione sarebbe recuperabile grazie a degli impianti cocleari, che però non sarebbero coperti dall'assicurazione medica. Preoccupata per la situazione e temendo che il ragazzo possa di nuovo ricadere nella tossicodipendenza da cui era pulito da ormai quattro anni, si rivolgeranno ad una comunità di recupero per tossicodipendenti sordi, diretta da Hector, in modo che Ruben possa far fronte alle problematiche legate alla progressiva perdita dell'udito.

É strano trovarsi davanti ad un film che si intitola "Sound of Metal" e rendersi conto che i momenti più importanti della narrazione sono quelli in cui c'è completo silenzio. É strano anche per uno come me, ascoltatore convinto e appassionato di musica metal, trovarmi a preferire quei momenti di silenzio, rispetto a quelli in cui a dominare è la musica e qui i motivi sono principalmente due: il primo è che quei momenti in cui non si sente alcun suono hanno un significato importantissimo, sia per la trama, sia per il messaggio che vuole mandare il regista, il secondo è che la musica suonata dai "Blackgammon" è veramente inascoltabile. Con la visione di questo film lo spettatore si trova davanti ad un'esperienza strana e abbastanza particolare, almeno per i miei gusti: personalmente non avevo mai visto una pellicola in cui la sordità fosse l'elemento centrale, ancora meno avevo visto una pellicola in cui sentiamo quello che sente il protagonista e in certi frangenti anche come lo sente, rendendo la cosa non so quanto realistica, ma sicuramente straniante.

"Sound of Metal" si rivela essere dunque un dramma personale in cui il regista, con l'aiuto dello sceneggiatore Derek Cianfrance - che soffre da tempo di acufene -, riesce a descrivere in maniera realistica il disagio del protagonista. Lo riesce a descrivere innanzitutto dal punto di vista tecnico, attraverso i già citati stratagemmi sonori, ma lo riesce a fare soprattutto dal punto di vista narrativo. Grande merito in questo va a Riz Ahmed, perfetto protagonista di questa vicenda e in grado di immedesimarsi perfettamente in un ruolo in cui il modo in cui trasmetti le emozioni allo spettatore è importantissimo. Siamo davanti ad un film in cui l'immedesimarsi nella vicenda e nell'handicap che viene narrato è un punto a favore della storia e in questo si può dire che "Sound of Metal" sia un lavoro riuscito egregiamente, sorattutto per il fatto di essere riuscito a narrare in un modo non particolarmente pesante e "pietoso" un tema che ben si prestava ad essere narrato in questo modo.

Commenti

  1. Bello, specialmente per le prove dei due protagonisti, classico caso di: vieni per il Metal (pochino) e resti per i personaggi. Cheers!

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  2. Bravissimi loro, perfetto il sonoro, che ti catapulta dritto nella vita di una persona che diventa sorda all'improvviso, non particolarmente entusiasmante il film in sé, soprattutto dalla metà. Un lavoro imperfetto, che non mi ha presa quanto avrei pensato.

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