La stanza di Stefano Lodovichi (2021)

Italia 2021
Titolo Originale: La stanza
Regia: Stefano Lodovichi
Sceneggiatura: Stefano Lodovichi
Cast: Guido Caprino, Camilla Filippi, Edoardo Pesce, Romeo Pellegrini
Durata: 86 minuti
Genere: Thriller, Drammatico

In un periodo storico in cui il cinema e lo spettacolo in generale è in quasi totale crisi, ci sono state le piattaforme di streaming che hanno fornito, o sotto abbonamento o sotto pagamento di un prezzo di noleggio, gli ultimi film in uscita. Amazon Prime Video si è presa in carico la distribuzione de "La stanza", lungometraggio di Stefano Lodovichi, regista classe '83 al suo terzo lavoro dopo "Aquadro" e "In fondo al bosco", che vidi senza conservarne troppi ricordi un paio di anni fa per pura curiosità. Ideato e maturato dallo stesso regista durante il lockdown di Marzo e Aprile del 2020, "La stanza" vede la partecipazione di soli quattro attori: Camilla Filippi nei panni di Stella, Edoardo Pesce nei panni di Sandro, il marito, Guido Caprino nei panni di uno sconosciuto che si presenta a casa dei due e Romeo Pellegrini nei panni di Giulio, il figlio della coppia.

Stella, indossando l'abito del suo matrimonio in una giornata piovosa, sta per suicidarsi, gettandosi dalla finestra. Proprio mentre sta per compiere l'estremo gesto, si presenta alla sua porta uno sconosciuto, che afferma di aver prenotato la stanza degli ospiti per il pernottamento. La donna è inizialmente restia a fare entrare l'uomo in casa, in quanto gli annunci che mettevano la camera in affitto sono stati rimossi da tempo, ma alla fine viene convinta, nel momento in cui l'uomo afferma di conoscere Sandro, il marito di Stella. Dopo aver pernottato nella loro casa, l'uomo viene invitato ad andarsene, ma riesce comunque a convincere Stella a pranzare con lui, agevolando un'atmosfera in cui i due iniziano a raccontarsi eventi della loro vita e ad entrare sempre più in confidenza. L'atmosfera cambia totalmente quando rincasa Sandro: i due vengono tramortiti e tenuti in ostaggio dall'uomo, che ha un importante segreto da rivelare ad entrambi.

Ideato dal regista Stefano Lodovichi come un documentario sul fenomeno degli hikikomori, viene poi trasformato in una storia di finzione perchè ritenuta di maggiore impatto rispetto ad un film di divulgazione. "La stanza" utilizza un approccio narrativo che nelle prime fasi della visione risulta essere piuttosto spiazzante: lo spettatore non riesce, nonostante le fragilità mostrate da Stella in una prima scena senza troppi fronzoli, a spiegarsi come la donna sia così assertiva nei confronti dell'uomo che si presenta alla sua porta. L'uomo, interpretato da un Guido Caprino qui in in splendida forma, risulta ambiguo ed inquietante sin dai primi istanti perchè nelle scene in cui non interagisce con Stella lo vediamo spesso comportarsi in modo strano, quando da solo. Chi guarda il film si trova dunque a provare una sensazione per cui sa perfettamente che in tutto ciò che vede c'è qualcosa che non va e non riesce a spiegarsi come facciano a non capirlo gli altri personaggi in scena, che sembrano comportarsi spesso in modo irrazionale o illogico.

Per quanto riguarda il mio gusto personale, "La stanza" è un film che funziona abbastanza bene fino al momento in cui non vengono svelate le risposte all'elemento misterioso della vicenda. Una volta svelato il trucchetto, la pellicola perde di mordente: il problema è che l'elemento misterioso viene risolto forse un po' troppo presto, con la seconda metà del film che risulta persino un po' più lunga del dovuto. Senza nulla togliere ad una seconda parte che non è affatto da buttare, pur risultando il difetto più evidente del lungometraggio, Stefano Lodovichi con "La stanza" è riuscito nell'intento di raccontare la storia di una coppia e di come hanno affrontato le proprie difficoltà nel corso della vita, il loro rapporto molto particolare con il piccolo Giulio, il loro figlio che vive da solo in una stanza all'interno della casa. Il regista è però anche riuscito a dare, a questo contesto drammatico, delle atmosfere che raramente si erano viste negli ultimi anni in un thriller realizzato in Italia, è riuscito ad introdurre una vicenda in maniera secca e diretta, senza dare troppe inutili spiegazioni allo spettatore. Insomma, è riuscito a portare sui nostri schermi un film imperfetto sotto diversi punti di vista, ma che nel complesso si può ritenere decisamente riuscito!

Commenti

  1. Anche a me è piaciuto. Un dramma "mascherato" da film di genere, ma con ottime atmosfere e belle interpretazioni.

    RispondiElimina

Posta un commento

Quando commentate ricordate che si sta pur sempre parlando di opinioni, quindi siate educati. Apprezzo sempre una punta di sarcasmo, sarò il primo a tentare di rispondervi a tono.

Non sono in cerca di prestiti ultravantaggiosi, ma sono ben disposto verso le donazioni spontanee!

Post popolari in questo blog

Le spose di Dracula di Terence Fisher (1960)

Unbreakable Kimmy Schmidt - Stagione 1

Rambo di Ted Kotcheff (1982)