La bambola assassina (1988)

USA 1988
Titolo Originale: Child's Play
Regia: Tom Holland
Sceneggiatura: Don Mancini, Tom Holland, John Lafia
Cast: Alex Vincent, Catherine Hicks, Chris Sarandon, Brad Dourif, Dinah Manoff, Neil Giuntoli, Tommy Swerdlow, Raymond Oliver, Jack Colvin
Durata: 87 minuti
Genere: Horror

La trama in breve: Lo strangolatore di Chicago, Charles Lee Ray, a seguito di una sparatoria con il detective Mike Norris, rimane ucciso. Appena prima di morire però riesce tramite un rito voodoo a trasportare la sua anima in un bambolotto, che verrà poi comprato da Karen per suo figlio Andy. Pian piano il bambolotto, posseduto da Charles, inizierà a vendicarsi di coloro che ritiene i responsabili della sua morte.

Ci sono film che mantengono intatto il loro fascino con il passare del tempo, mentre ci sono film che pagano in maniera incommensurabile l'inesorabile scorrere del tempo e, visti oggi a più di vent'anni di distanza dalla loro uscita, non riescono a sortire sullo spettatore lo stesso effetto che avevano al tempo della loro uscita. E, nel percorso che mi porterà a recuperare tutta la saga de "La bambola assassina" (un po' come sto facendo con la saga di "Hellraiser") assisteremo tramite la mia testimonianza, proprio a questo particolare effetto cui il cinema ci sottopone.

Bisogna premettere che ho iniziato a visionare cult del cinema horror quando avevo all'incirca quattordici anni, recuperando in poco tempo molti horror degli anni '80, entrati nell'immaginario collettivo e, purtroppo, pieni di inutili (o comunque di bassa lega) sequel. Tra i molti horror che recuperai c'era anche questo e devo dire che, all'epoca, mi era piaciuto abbastanza. Ma, c'è sempre un ma, avevo quattordici anni e non capivo un cazzo e mi esaltavo decisamente per poco. Ora, che sono passati quasi dieci anni, gli effetti del tempo e della crescita si fanno sentire e un film come questo non ha più su di me la stessa presa che ebbe dieci anni fa.

Riguardando questa pellicola con occhio un po' più critico si nota che nonostante la storia sia abbastanza originale, affrontata con ironia e con immensa irriverenza, vi si può trovare al suo interno quel non so che cosa che non ti fa godere il film come dovrebbe essere goduto. L'intento degli autori di creare una commedia horror viene fuori: il personaggio di Chucky risulta divertentissimo col suo humour nero e le sue battutacce di dubbio gusto nei momenti in cui sta per uccidere. A non convincermi in pieno è proprio la componente horror e qui si ritorna al fatto che purtroppo ci sono alcuni film, come questo, che pagano tantissimo il passare del tempo.

Non mi riferisco agli effetti speciali o a tutti quegli accorgimenti tecnici di cui ora il cinema dispone, ma non disponeva nel 1988, mi riferisco proprio alla paura. E' il modo in cui la gente si spaventa che è cambiato e anche io purtroppo ne sono rimasto influenzato tantissimo. Se anche solo dieci anni fa questo film non è che mi avesse terrorizzato, ma un po' di inquietudine me la mise, ora proprio mi spanzo dalle risate perchè la componente comica è riuscitissima, ma non provo nemmenlo un brivido di inquietudine.

Voto: 6+

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