Lo stagista inaspettato (2015)
Titolo Originale: The Intern
Regia: Nancy Meyers
Sceneggiatura: Nancy Meyers
Cast: Robert De Niro, Anne Hathaway, Rene Russo, Anders Holm, Andrew Rannells, Adam DeVine, Zack Pearlman, Christina Scherer, Jason Otley, Nat Wolff, JoJo Kushner, Linda Lavin, Celia Weston, Steve Vinovich, Molly Bernard, C.J. Wilson
Durata: 121 minuti
Genere: Commedia
Non che nelle ultime settimane i cinema nostrani siano stati bombardati da film particolarmente interessanti - in realtà ce ne erano alcuni, ma non ho potuto andare a vedermeli tutti tutti al cinema, ecco - e tra queste uscite di sicuro non avevo inserito "Lo stagista inaspettato" che vedeva il buon Robert De Niro interpretare Ben Whittaker, un vedovo settantenne alle prese con uno stage presso l'azienda di moda dove il capo è Jules Ostin, interpretata da Anne Hathaway. La realtà dei fatti era questa, almeno per quanto riguardava quelli che erano i miei pregiudizi: il primo punto a sfavore della pellicola stava nel fatto che non mi fido più particolarmente di De Niro, dato che la sua carriera mi pare ormai avviata verso il tramonto e verso scelte cinematografiche piuttosto discutibili come i recenti "Last Vegas" e "Cose nostre - Malavita"; il secondo punto stava nel fatto che Anne Hathaway, per quanto quando inserita nel ruolo giusto sappia dimostrare la sua bravura, non mi ha mai particolarmente impressionato; il terzo punto, infine, sta nel fatto che non sopporto quelle commedie che esaltano all'esasperazione quanto fossero belle le cose fatte alla vecchia maniera, ponendo un personaggio anziano come protagonista che, ovviamente, siccome fa le cose alla vecchia maniera, è bravissimo in tutto. Ricordate, voi gente che amate tanto l'old-fashion, che pensate le cose fossero migliori quando si facevano alla vecchia maniera, che se davvero si stava meglio quando si stava peggio correreste il rischio di ammalarvi di poliomelite dato che non c'erano i vaccini, tanto per fare un esempio.
Ecco, diciamo che da questo film in realtà mi sarei aspettato determinate cose, di cui molte di esse sono state, con mio estremo piacere, disattese. In verità è stata disattesa solo la più importante, ovvero la preoccupazione sull'esaltazione della vecchia maniera, mentre le altre due, in qualche modo, mi hanno comunque lasciato interdetto. In realtà "Lo stagista inaspettato" mi ero immaginato che parlasse di più di quanto una situazione strana come assumere un settantenne navigato con un'esperienza quarantennale nel mondo del lavoro, portasse a delle situazioni assurde o quanto meno divertenti ed in tal caso il film sarebbe diventato una baracconata senza precedenti probabilmente. In realtà l'incontro tra i due personaggi principali non fa partire una storia di questo tipo, ma diventa pian piano un rapporto in cui, i due, sembrano completarsi a vicenda. Ben diventerà ben presto per Jules più che uno stagista, diventerà un consigliere, pronto a seguirla in molte situazioni lavorative e, soprattutto, ad assumere per lei un'importanza capitale, risultando quasi una figura paterna. Da questo punto di vista, se devo essere sincero, la pellicola non si rivela essere nulla di eccelso, ma non è nemmeno niente male, nella quale vi è anche una storia secondaria, quella dei rapporti familiari di Jules con il marito Matt, interpretato da Anders Holm, che sono in realtà invertiti, dato che lei è la donna in carriera, mentre lui il padre casalingo che si occupa della piccola figlia.
Purtroppo però nei momenti chiave "Lo stagista inaspettato" sembra un po' perdersi in un bicchiere d'acqua. Innanzitutto ci sono proprio un paio di scene che, senza alcun senso, vogliono accattivarsi l'approvazione del pubblico tentando di farlo ridere. Una di queste, ad esempio, è quella dell'irruzione in casa della madre di Jules, che sì, fa anche sorridere, ma cozza totalmente con quello che era stato lo spirito del film espresso fino a quel momento. Inoltre le interpretazioni dei due protagonisti sono state un po' in linea con ciò che penso dei due attori: Robert De Niro è chiaramente nella fase finale della sua carriera e il suo personaggio si limita ad essere un consigliere che parla e dà buoni consigli, ma che il più delle volte basa la sua interpretazione su silenzi che vorrebbero essere significativi più di mille discorsi. Anne Hathaway invece ritorna un po' a quei ruoli che l'hanno resa famosa, quello della donna problematica che cerca un suo spazio all'interno della società e che, in questo caso, riesce ad avere una carriera florida ma ha una vita di coppia particolarmente strana a crearle ulteriori grattacapi. Se il film fosse stato più corto e si fosse attenuto per tutta la sua durata a quello che doveva essere il suo spirito, saremmo forse qui a parlare di una commedia brillante capace di sorprendermi e in grado di ritagliarsi un giusto spaziett tra le uscite di quest'anno. Invece, purtroppo, "Lo stagista inaspettato" risulta riuscito a metà, andandosi ad infilare in quel marasma di film nella media di cui, domani, ce ne saremo già dimenticati.
Voto: 6-
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