7500 di Patrick Vollrath (2019)

USA, Germania, Austria 2019
Titolo Originale: 7500
Sceneggiatura: Patrick Vollrath, Senad Halilbasic
Durata: 92 minuti
Genere: Thriller


Quando sfogliando il catalogo di Amazon Prime Video mi sono ritrovato davanti a questo titolo, la mia mente è andata subito ad un film omonimo del 2014 diretto da Takashi Shimizu, lo stesso regista della saga di "Ju-on" su cui ho poco tempo fa terminato uno speciale, che si giocava la carta passatissima di moda del "in realtà erano tutti morti fin dall'inizio", che è una delle soluzioni che più detesto nella storia del cinema, "The Others" a parte - sono ben consapevole che tutto ciò che ho detto sia spoiler, ma la mia filosofia prevede che se sono passati almeno cinque anni dall'uscita di un film o una serie TV non sia più spoiler. Fortunatamente con quel filmettino abbastanza inutile questo "7500" c'entra poco o nulla, se non per il titolo. Innanzitutto ci troviamo davanti ad una coproduzione tra Stati Uniti, Germania e Austria, con un regista tedesco alle prime armi e un Joseph Gordon-Levitt che per qualche motivo che non comprendo benissimo è un po' di tempo che non vedo partecipare ad un film, nonostante la sua carriera fosse ben direzionata senza film eccelsi, ma con lavori quasi sempre carini e godibili. Gli altri tre attori che fanno parte del cast invece non li conosco, mi tocca ammettere la mia ignoranza.
Tobias è un pilota americano che lavora per una compagnia aerea tedesca e vive in Germania da qualche tempo. Durante un volo dei tanti nella sua carriera, un volo di linea per Parigi, fa la conoscenza con il capitano Michael, mentre nel suo stesso volo c'è con lui Gökce, hostess esperta con cui Tobias ha una relazione e un figlio nato da quella relazione. Non appena l'aereo si alza in volo, raggiunta la quota e la velocità di crociera, un gruppo di terroristi si alza dai propri posti e cerca di fare irruzione nella cabina di pilotaggio. I due piloti dovranno fare di tutto per far sì che il comando dell'aereo non vada in mano ai terroristi e saranno costretti a lottare con tutte le loro forze.
"7500" ha dalla sua una trama particolarmente semplice e molto esplorata nel corso della storia del cinema, sia per quanto riguarda l'ambientazione, dato che di film sui dirottamenti aerei ne abbiamo visti a centinaia nel corso delle nostre vite, sia per quanto riguarda il particolare espediente narrativo utilizzato, quello di un film realizzato interamente in una sola location, in questo caso la cabina di pilotaggio dell'aeroplano. Non avevamo però mai visto le due cose combinate insieme, per un'idea forse non geniale, ma sicuramente apprezzabile. La location, ristretta alla sola cabina di pilotaggio dell'aereo, con tutti i suoni e le minacce che vengono dall'esterno, contribuisce a creare nello spettatore la giusta tensione, dovuta dal non sapere bene in cosa consista la minaccia. Con una regia non particolarmente ricercata, ma comunque precisa e attenta, Patrick Voolrath riesce a rendere la cabina di pilotaggio dell'aereo uno spazio inquietante e angusto, in cui concentrarsi molto sul personaggio di Tobias e sulla sua psicologia, evidenziando quelle che sono le caratteristiche che gli permetteranno di intervenire con freddezza nei momenti più critici, senza però dimenticarsi di avere una famiglia a cui badare.
É fuori da ogni più ragionevole dubbio che non ci troviamo davanti ad un film perfetto, nè tanto meno davanti ad un capolavoro del genere thriller, ma sicuramente siamo davanti ad un buon film in cui la gestione del ritmo risulta essere sempre coinvolgente e funzionale alla narrazione e in cui il livello di tensione è mantenuto sempre alto, in modo da non fare assolutamente calare l'attenzione dello spettatore.

Voto: 6,5

Commenti

  1. Sto continuando a dimenticarmi di vedere questo film, eppure avrebbe anche tutto per piacermi, vedrò di recuperarlo in questi giorni ;-) Cheers

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  2. Anch'io vorrei darci un'occhiata, sperando non metta troppa ansia per chi ha paura dell'aereo tipo me :D

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  3. Non è che ispiri moltissimo. Però a Joseph Gordon-Levitt gli si vuole ben, quindi magari un'occhiata gliela si può dare.

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