Wishmaster - Il signore dei desideri di Robert Kurtzman (1997)

USA 1997
Titolo Originale: Wishmaster
Sceneggiatura: Peter Atkins
Durata: 90 minuti
Genere: Horror


Quando io, che sono niente di più che uno spettatore medio a cui piace scrivere su un blog di tutti i film che vede - non sono un critico, non so scrivere vere e proprie recensioni - mi metto a fare zapping su Netflix vuol dire che sono proprio in crisi. Solitamente sono una di quelle persone - e giuro di averne conosciute veramente poche come me - che quando la sera decide che vuole vedere un film, sa già, bene o male, il titolo preciso che vorrà vedere. A volte però i titoli che fanno parte della mia lista mentale sono troppo lunghi per farmi reggere una serata intera e ci sono sere in cui anche un film di due ore potrebbe risultare troppo lungo, allora, in quel caso, accendo Netflix e dopo ore e ore di zapping mi imbatto quasi sempre in un filmettino leggero, della durata massima di un'ora e mezza - se dura di più lo scarto - e il più delle volte mi becco dei bidoni pazzeschi, anche perchè spesso e volentieri, soprattutto per quel che riguarda i film di nuova produzione, Netflix fa un po' da raccolta dell'umido. La scorsa settimana mi sono però imbattuto in "Wishmaster - Il signore dei desideri", film del 1997 diretto da Robert Kurtzman e che mi ha attratto principalmente per il nome di Wes Craven che campeggiava sulla locandina, anche se il suo ruolo per questo film è stato solamente quello di produttore. I protagonisti della pellicola invece sono interpretati da Tammy Lawren, che interpreta Alexandra, e Andrew Divoff, che interpreta il Djinn, creatura del folklore mediorientale di origine principalmente musulmana che costringe le persone che lo evocano ad esprimere tre desideri che poi rivolterà contro di loro.
La trama del film ruota tutta intorno al ritrovamento di un opale, contenuto in una statua del XII secolo ritraente un re persiano. Dall'opale verrà liberato un Djinn, creatura maligna dai poteri straordinari, che però è vincolato ad utilizzarli per esaudire i desideri degli umani, tanto che ad ogni umano con cui entra in contatto è concesso esprimere tre desideri. Il suo obiettivo, una volta convinta la persona che lo ha liberato ad esprimere tutti e tre i desideri, è quello di dominare il mondo. Alexandra è la giovane donna che, studiando la statua del re persiano, ha ritrovato l'opale in cui era imprigionato il Djinn e inizia a venire perseguitata dal mostro, torturata psicologicamente e a volte anche fisicamente per far in modo che esprima tutti e tre i desideri, sprigionando il potere maligno della creatura in tutta la sua potenza.
Ammetto, arrivato a quasi trent'anni, di non aver mai visto questo film, ma di averlo potuto fare solamente grazie a quella serata di zapping su Netflix che si è protratta abbastanza a lungo da farmi scegliere per il film corto e poco impegnativo che avrei trovato. É chiaro, ad una prima visione del film, che il nome di Wes Craven sia praticamente quello di qualcuno che ci ha messo i soldi, senza intervenire in modo particolarmente importante sulla pellicola e, anche se qualche sua influenza all'interno della narrazione e del tipo di storia narrata la si può vedere, un film così non può essere associabile allo stile registico e narrativo di uno dei migliori registi della storia del cinema horror. Ad una primissima impressione potrebbe tranquillamente sembrare che "Wishmaster - Il signore dei desideri" possa essere uno di quei film troppo brutti per essere veri e vi assicuro che, guardato in inglese, si vede anche quanto i protagonisti recitino male la loro parte, su tutti Andrew Divoff che recita sempre con una voce profondissima allungando tutte le vocali in una maniera che più artificiale non si può. Eppure ripensandoci bene nel corso di questa settimana passata dalla visione non riesco a volere così male a questo film, che è figlio del tempo in cui è uscito al cinema - questa frase viene usata tantissimo in questo periodo... - e che non solo grida horror di qualità bassina anni novanta, con un mostro da sconfiggere ed effetti speciali posticci, che comunque preferisco all'uso smodato della CGI, ma ha anche grosse influenze con il cinema horror del decennio precedente. Insomma, il decennio degli anni novanta in molti casi è stato quello dei tanti soldi spesi a fronte di film non particolarmente validi andati incontro a flop patetici, qui in realtà ci troviamo davanti ad un film non validissimo, che comunque ho guardato con piacere, ma che nel corso degli anni ha avuto anche ben tre seguiti, che potrei anche cercare di vedere nelle prossime settimane, dato che di tornare al cinema se ne può anche parlare, ma tra i film disponibili ce n'è solo uno che vorrei vedere e, una volta visto, mi ritroverei in crisi proprio come prima di aver scelto di vedere questo film!

Commenti

  1. Quanto tempo che non rivedo "Wishmaster" magari approfitterò anche io della sua presenza su Netflix per rivederlo ;-) Cheers!

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  2. Ma davvero non lo avevi mai visto?
    Wishmaster è uno dei miei guilty pleasure, lo adoro!

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