Waxwork - Benvenuti al museo delle cere di Anthony Hickox (1988)

USA 1988
Titolo Originale: Waxwork
Sceneggiatura: Anthony Hickox
Durata: 93 minuti
Genere: Horror


Purtroppo anche la scorsa settimana, lavorativamente, si è rivelata abbastanza pesante, motivo per cui ho fatto abbastanza fatica a vedere film la sera e le mie scelte non sono sempre ricadute sui film che avrei voluto vedere, con la purtroppo ovvia conseguenza di avere anche leggermente trascurato le recensioni sul blog, che sono ormai un paio di settimana che non raggiungono il canonico numero di quattro a settimana - nell'attesa che torni anche la rubrica sulle uscite al cinema, che in questo periodo, come molti sapranno, è abbastanza desolante. La sera in cui ho deciso di guardare "Waxwork - Benvenuti al museo delle cere" ho lavorato assieme ad un mio collega fino alle 22, motivo per cui alla fine la mia scelta è ricaduta su un film horror, breve e non particolarmente elaborato a livello di trama - nel senso che non mi costringesse a pensare troppo, ecco - che già da un po' di tempo avrei voluto vedere. Siccome poi sta iniziando la stagione del cinema horror - e a breve arriverà anche la nostra solita celebrazione - la scelta è stata perfetta con il clima caldo e sudaticcio di questo periodo. Ci troviamo davanti al primo film da regista per Anthony Hickox, che qui figura anche come sceneggiatore, regista del quale ammetto di non conoscere nulla della sua produzione successiva ad eccezione di "Hellraiser III - Inferno sulla città", che vidi qualche anno fa e di cui ci dovrebbe anche essere qualche traccia sul blog. I protagonisti del film erano tutti all'epoca abbastanza giovani e sono interpretati da Zach Galligan e Jennifer Bassey, mentre il principale antagonista del film è interpretato da Patrick Macnee.
Il film è ambientato in una piccola cittadina statunitense, nella quale ha da poco aperto un museo delle cere, senza che nessuno sapesse che ci fosse un edificio in costruzione nel terreno in cui questo è stato aperto. Due studentesse universitarie, Sarah e China, passando proprio da quelle parti vengono invitate dal proprietario a visitare il museo la notte stessa, assieme ad altri quattro ospiti a loro scelta. Le due ragazze scelgono di portare con loro Mark, Tony, Gemma e James, loro compagni di scuola. Una volta entrati nel museo, Gemma e James si spaventano e decideranno di uscire subito, mentre gli altri quattro verranno accolti da un misterioso maggiordomo, che li porterà davanti all'esposizione del museo. Una volta davanti alle cere Tony lascerà cadere per errore il suo accendino davanti ad una statua e, superando il cordoncino per recuperarlo, si ritroverà proiettato in un'altra dimensione, in cui verrà aggredito da un lupo mannaro, morendo e trasformandosi anch'egli in una statua di cera. Altri degli amici di Tony finiranno nella trappola del museo, mentre Mark, assieme a Sarah e con l'aiuto di un poliziotto comincerà a ricercare gli amici scomparsi.
Per quanto riguarda i miei gusti cinematografici, dopo avervi parlato giusto qualche giorno fa di "Wishmaster - Il signore dei desideri", anche questo "Waxwork - Benvenuti al museo delle cere" non riesco a ritenerlo un vero e proprio capolavoro del cinema horror, anzi, a tratti lo si può tranquillamente ritenere uno di quei tantissimi film di serie B usciti nel corso degli anni ottanta che però, mostrando delle idee sia dal punto di vista registico sia da quello della sceneggiatura, sono riusciti nel corso del tempo a diventare dei veri e propri cult del genere, molto apprezzati dagli appassionati. Anche in questo caso, tra i vari pregi di questa pellicola non si può non soffermarsi sugli effetti speciali, che sono fatti nella maniera che più mi soddisfa, mostri e modellini sono reali, se non addirittura degli attori che li interpretano e che si nascondono dietro le loro sembianze. Un'altra cosa che ho estremamente apprezzato e che è secondo me il vero e proprio punto di forza del film è il fatto che i nostri ragazzi, quando entrano nella realtà parallela in cui vivono le statue di cera del museo, vivono quelli che sono i principali horror classici, quelli che sono stati riproposti in tutte le salse nel cinema e nella letteratura: il lupo mannaro, il conte Dracula, il fantasma dell'Opera e così via, con reinterpretazioni che magari singolarmente non faranno poi così tanta paura, ma che comunque hanno sconvolto nel corso della storia milioni di persone.
Insomma, "Waxwork - Benvenuti al museo delle cere" è un film che funziona e che sa come non prendersi sul serio, ma che secondo me mostra i suoi principali difetti in un finale che, una volta risolta la componente misteriosa della vicenda e passando a quella in cui bisogna risolvere il problema grosso che potrebbe mettere a serio rischio l'intero pianeta, la butta un po' troppo in caciara, trasformandosi in una sorta di scazzottata soprannaturale che avrebbe funzionato benissimo con Bud Spencer e Terence Hill come protagonisti - ora che ci penso, quanto sarebbe stato geniale un horror con loro due a tirare schiaffoni? - ma che qui mostra tutti i limiti di questo tipo di cinema, che a un certo punto si trova al punto di dover concludere e non lo fa certo nel modo migliore. Difetto a parte, ci sarà pure un motivo se ancora dopo trentadue anni, nonostante non sia proprio invecchiato benissimo, questo film viene ancora apprezzato dagli appassionati del genere.

Commenti

  1. Sarà pure pieno di difetti, ma questo e il suo seguito sono due film a cui ho sempre voluto un sacco di bene, solo a leggere il titolo del tuo film di oggi mi è spuntato un sorrisone (scemo) sul volto ;-) Cheers!

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  2. Un po' scemo ma carino, probabilmente l'avessi visto all'epoca oggi sarebbe uno dei miei cult.

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