The Grudge di Nicolas Pesce (2020)


USA 2020
Titolo Originale: The Grudge
Sceneggiatura: Nicolas Pesce
Durata: 94 minuti
Genere: Horror


Dopo aver visto praticamente tutta la saga di "Ju-on", esclusi i film un po' più nuovi della durata di circa un'ora, ed aver anche visto i tre capitoli che costituiscono la saga di "The Grudge" ed averli riuniti in un unico speciale, siamo qui finalmente su queste pagine per parlare di "The Grudge" di Nicolas Pesce, pellicola che è uscita in Italia poco prima del lockdown che ha portato alla chiusura dei cinema - che riapriranno proprio oggi proponendo qualche blockbuster di seconda visione e ben poche prime visioni - a parte "I miserabili", che ancora non sono riuscito a vedere, devo dire che ci troviamo davanti ad una brutta riapertura e speriamo che le cose possano andare meglio nelle prossime settimane -, anche se c'è da considerare che quando il film è uscito ufficialmente nelle sale qui in Lombardia i cinema erano già stati chiusi da un paio di settimane e non ho avuto appunto modo di andarlo a vedere. Sono però riuscito a recuperarlo grazie alle piattaforme di streaming che in questo periodo si sono ben prodigate nel proporci qualcuna delle uscite che non potevano passare in sala. Nicolas Pesce è regista al terzo film in carriera e devo dire con tutta sincerità che i due precedenti non li conosco proprio, mentre come protagonisti della pellicola abbiamo Andrea Riseborough, Demián Bichir e John Cho, tutti attori non particolarmente rinomati, ma comunque volti che si riconoscono abbastanza, quanto meno per la quantità di pellicole a cui hanno partecipato.
Proprio come gli altri film della saga, questo reboot racconta in ordine non cronologico tramite diversi segmenti narrativi le vicende che ruotano attorno a dei personaggi entrati in contatto con la maledizione di Kayako, tra questi ci sono Fiona Landers, prima donna entrata in contatto con la maledizione nella sua casa di Tokyo nel 2004 e che, dopo averla abbandonata, la porterà con sè negli Stati Uniti, dove diventeranno vittime di essa la famiglia Spencer e la famiglia Matheson, le cui vite verranno profondamente sconvolte da omicidi misteriosi ed inspiegabili e da visioni estremamente inquietanti. A riunire tutte le vicende abbiamo la storia di Muldoon, una detective che nel 2006 si è trasferita in città con il figlio in seguito alla morte del marito, che viene chiamata assieme al suo nuovo collega ad indagare sulle morti e sulle sparizioni che hanno falcidiato la cittadina di campagna nel corso degli ultimi tempi.
Ho iniziato la visione di questo film senza i più buoni propositi, lo devo ammettere: da una parte la saga americana di "The Grudge" non mi stava convincendo, sin dal primo capitolo - anche se ad esso continuo a volere molto bene perchè l'ho visto quando ero adolescente - e la ripetitività delle trame mi stava abbastanza stancando, mentre dall'altra nutrivo qualsiasi dubbio riguardante la buona riuscita di un reboot di una saga che sicuramente è stata un successo commerciale dapprima in Giappone con i tre film originali e ancora di più in seguito al primo remake, tra l'altro diretto da Takashi Shimizu che aveva già diretto i film giapponesi, ma che dal punto di vista qualitativo, soprattutto per i capitoli americani, non si era mai espressa su livelli cinematografici veramente buoni. L'inizio del film e un po' tutta la sua prima metà hanno in realtà confermato quelli che erano i miei sospetti: jump-scare a manetta, una trama che faticava a decollare e una sola cosa buona, in circa quarantacinque minuti di film, il fatto che la trama non si fondasse esclusivamente sul far comparire Kayako - qui interpretata da Junko Bailey - completamente a caso tra una scena e l'altra, ma sembrava che da lei ci si volesse un po' distaccare. Distacco che avviene in maniera definitiva quando la trama decolla definitivamente, con una seconda parte che sì, si basa un po' su quegli stereotipi che avevano contraddistinto i film precedenti della saga, ma a livello narrativo sembra esserci una storia vera e propria, sicuramente meglio costruita e capace anche di mettere una certa paura e una certa inquietudine nello spettatore.
Il risultato del "The Grudge" diretto da Nicolas Pesce è dunque assolutamente sopra le mie aspettative, che erano bassissime, sempre bene precisarlo, con gli sceneggiatori e il regista che, per una volta, sono riusciti a creare un reboot di una saga senza riprodurla in maniera pedissequa, ma mettendoci del proprio, che poi è quello che ci si aspetta quando si vuole riportare al cinema un film tramite un remake o un reboot. Ora questo film non lo fa di certo nel modo migliore, come detto la prima parte mi è parsa piuttosto slegata e disorganica, ma nel momento in cui il distacco stilistico dai precedenti "The Grudge" avviene ci troviamo davanti ad un buon horror che sa, senza pretese, come farsi apprezzare.

Commenti

  1. Ho apprezzato la protagonista davvero brava, ma senza il gancio al film del 2004, avrebbe potuto intitolarsi in qualunque modo questo horror, però anche io avevo aspettative sotto i tacchi. Cheers!

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  2. C'entra davvero poco con i vecchi e non fa nemmeno così tanta paura ma me è piaciuto parecchio. Quel finale, poi...

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