The Call di Lee Chung-hyun (2020)

Corea del Sud 2020
Titolo Originale: 콜 (Kol)
Regia: Lee Chung-hyun
Sceneggiatura: Lee Chung-hyun
Cast: Park Shin-hye, Jeon Jong-seo, Kim Sung-ryung, Lee El, Oh Jung-se, Lee Dong-hwi, Park Ho-san
Durata: 112 minuti
Genere: Thriller

Per attirare la mia attenzione riguardo ad un film ci vuole decisamente poco. Innanzitutto, soprattutto negli ultimi anni, non sto facendo più di tanta selezione per quanto riguarda le mie visioni cinematografiche e guardo un po' quello che mi capita a tiro, senza rifletterci in maniera particolare. In secondo luogo bastano le parole "horror" o "thriller" e "tempo" nella descrizione e sono già stato in qualche modo catturato. É un po' quello che mi è successo quando ho visto "The Call", film coreano uscito su Netflix alla fine di Novembre del 2020 e diretto da Lee Chung-hyun, regista classe 1990 al suo primo lungometraggio. Le protagonista invece sono interpretate da Park Shin-hye, vista recentemente sempre su Netflix nel film "Alive", assieme a Jeon Jong-seo, alla sua seconda apparizione come attrice dopo "Burning", pellicola di cui si è parlato un gran bene, ma che ancora non sono riuscito a vedere.

Kim Seo-yeon è una donna di 29 anni che, dopo aver perso il cellulare mentre stava recandosi a visitare la madre in una zona rurale della Corea del Sud, inizia a ricevere delle strane telefonate da una ragazza che afferma di venire torturata da sua madre. Dopo aver investigato un po' all'interno dell'abitazione in cui si trova, Seo-yeon scopre che la ragazza che la chiama al telefono, di nome Oh Young-sook, vive all'interno della sua stessa casa, ma nel 1999. Si scopre dunque che le due donne riescono a comunicare telefonicamente grazie ad un tunnel temporale che collega le due epoche e inizano a scambiarsi informazioni sulle reciproche vite. Si scopre così che Young-sook vive con la madre adottiva, che la tortura perchè convinta che in lei ci sia qualcosa di maligno, mentre Seo-yeon ha perso il padre in un incendio quando era piccola, per il quale aveva sempre incolpato la madre Eun-ae. Grazie alle informazioni date da Seo-yeon, Young-sook riesce a sventare l'incendio raccontatole da colei che ormai ritiene un'amica e così, improvvisamente, la vita della donna cambia, con le due ragazze che continuano a contattarsi al telefono per scambiarsi reciproche informazioni.

"The Call" è un film piuttosto particolare e lo si capisce sin dall'inizio. Molte sono state, nel corso della storia del cinema, idee di sceneggiatura che hanno mostrato in maniera più o meno originale paradossi temporali o cose di questo tipo. Lo stratagemma della telefonata tra due diverse epoche, invece, a memoria d'uomo, mi pare che sia la prima volta che la vedo. Un classico thriller però avrebbe seguito questo schema: si fanno parlare le due protagoniste al telefono per tutto il film, entrambe compiono delle azioni che in qualche modo influenzano l'una la vita dell'altra e alla fine della visione viene svelato il mistero e lo spettatore scopre che questi stanno parlando a vent'anni di distanza. "The Call" invece svela subito l'arcano, lasciando poi lo spettatore godersi tutte le varie conseguenze della scoperta. Da una parte il disvelamento del mistero sembra avvenire un po' troppo in fretta, la protagonista Seo-yeon non sembra nemmeno turbata o incredula davanti al fatto di parlare con una persona vissuta venti anni prima e questo sembra decisamente poco realistico. Dall'altro lato però lascia libertà allo sceneggiatore di narrare altre cose, piuttosto che concentrarsi sui paradossi temporali.

É proprio grazie a questo stratagemma che lo spettatore ha possibilità di concentrarsi sugli aspetti più drammatici della vicenda, che vengono pian piano spiegati, alternandoli a momenti ad altissima tensione. "The Call" si rivela essere in verità un film che narra l'accettazione del lutto avuto dalla protagonista in giovane età, la possibilità datale da Young-sook di vivere la sua vita con i genitori - cambiando il corso degli eventi grazie alle telefonate - le fa in qualche modo recuperare un rapporto con il padre, così come riesce a farla riflettere sul rapporto con la madre, da sempre ritenuta colpevole dell'incendio in cui il padre perse la vita. "The Call" è però anche un thriller tesissimo dall'inizio alla fine, le telefonate tra le due protagoniste diventano man mano sempre più inquietanti e la vera identità dell'interlocutrice misteriosa viene pian piano rivelata esplorandone la personalità in molti dei suoi dettagli. Il film si trasforma presto in una lotta a due in cui mosse e contromosse tra le due protagoniste riescono a catturare l'attenzione dello spettatore, come solo un buon thriller dovrebbe fare.

Commenti

  1. Ottimo consiglio Bro, me lo andrò a cercare per godermi la visione, grazie ;-) Cheers!

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  2. Grazie del suggerimento, sembra interessantissimo!

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  3. Ti dirò, mi ha intrattenuto quanto doveva. Nulla di che, però simpatico.
    - deh, il regista ha la mia età...

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