Zodiac di David Fincher (2007)

USA 2007
Titolo Originale: Zodiac
Regia: David Fincher
Sceneggiatura: James Vanderbilt
Cast: Jake Gyllenhaal, Mark Ruffalo, Robert Downey Jr., Anthony Edwards, Brian Cox, Elias Koteas, Chloë Sevigny, John Carroll Lynch, Dermot Mulroney, Jimmi Simpson, Donal Logue, Philip Baker Hall
Durata: 157 minuti
Genere: Thriller, Biografico

Conoscendomi è molto probabile che lo abbia già detto in queste pagine, ma nel caso non lo avessi mai fatto non fa male ripeterlo: io amo le storie sui serial killer. Le adoro per davvero, ho una passione quasi perversa, mi sono guardato senza esserne particolarmente impressionato sia la serie su Ted Bundy sia il film con Zac Efron, anche se lì di impressionante, in positivo, c'era forse solo Lily Collins. Mi sono guardato una marea di film su finti o veri serial killer, "Dexter" era una delle mie serie preferite prima che gli sceneggiatori decidessero che dovesse per forza avere un finale orribile. Ho adorato la serie "Mindhunter", che chissà se ne vedremo mai una terza stagione. Però, non avevo mai visto "Zodiac", il sesto film da regista di David Fincher e da più parti ritenuto come uno dei migliori sul tema biografia degli uomini che hanno dato la caccia ad un serial killer. Soltanto a leggere il regista e i primi tre nomi del cast c'è da tremare: Jake Gyllenhaal - uno dei miei attori contemporanei preferiti -, Mark Ruffalo e Robert Downey Jr. sono il vero e proprio trio delle meraviglie di questa pellicola, che se aggiunti al regista David Fincher fanno un quartetto mica male.

"Zodiac" narra un periodo di tempo che va dal 4 Luglio del 1969 fino al 1991. All'interno del film vengono seguite le vicende che sono ruotate attorno al periodo di attività del cosiddetto "Killer dello Zodiaco", a partire dal suo primo crimine nel giorno dell'Indipendenza, passando attraverso le indagini condotte dal detective Dave Toschi e dalla sua squadra che hanno accompagnato praticamente tutta la carriera dell'uomo. Attorno alle indagini ruotano anche le vicende del giornalista Paul Avery, che collaborerà spesso con gli investigatori nelle prime fasi dell'indagine, così come quella di Robert Graysmith, un giovane vignettista che inizierà a collaborare con Avery trovando, nelle lettere che l'assassino manda alla polizia per sfidarla, dei possibili enigmi da risolvere.

Da grandissimo appassionato di storie sui serial killer, ho trovato la visione di "Zodiac", colpevolmente rimandata per moltissimi anni nonostante la sua disponibilità sul catalogo di Netflix, qualcosa di pazzesco, forse uno dei film di David Fincher che ho preferito in assoluto, con buonissima pace dei fan di "Seven" e di "Fight Club" - disclaimer: non sto dicendo che i due film citati facciano schifo, semplicemente, ho preferito "Zodiac". Spesso e volentieri, quando in una pellicola si parla di un assassino realmente esistito, viene reso protagonista, viene messo al centro della vicenda, mostrandoci la sua personalità e mettendo le indagini su di lui al contorno. Qui David Fincher invece fa la scelta azzeccata di parlarci non dell'assassino seriale, ma degli investigatori, dei giornalisti, di Robert Graysmith che poi nel 1986 di due libri che hanno ispirato la realizzazione di questo lungometraggio. La scelta di Fincher di non mettere l'assassino al centro della vicenda paga, soprattutto perchè lo spettatore riesce in questo modo a immedesimarsi nei protagonisti della vicenda nel modo migliore possibile. A ciò contribuisce anche il fatto che Jake Gyllenhaal, Mark Ruffalo e Robert Downey Jr. sono degli interpreti perfetti per portare in scena i loro personaggi.

Con la visione di "Zodiac" ci si trova davanti ad un film che nonostante il ritmo narrativo non particolarmente elevato, riesce nell'intento di creare un'atmosfera di tensione e di dramma costante che si incastrano alla perfezione con la cronaca degli eventi che è di per sè molto curata. Soprattutto nella seconda parte in alcuni frangenti la tensione e il disagio aumentano a dismisura, specie nella scena in cui Graysmith visita la casa di un uomo che potrebbe aver lavorato con il presunto assassino. Ad oggi ancora l'identità del killer dello Zodiaco non è certa, ci sono state varie indagini e anche una condanna, che in "Zodiac" vengono raccontate tutte con una certa cura e il film in questione è da vedere anche per questi motivi: un thriller atipico, teso e drammatico dall'inizio alla fine, in grado di tenere incollato lo spettatore per tutte le oltre due ore e mezza della sua durata.

Commenti

  1. A mani basse uno dei miei Fincher preferiti, ipnotico nel ritmo, curatissimo, mi piace tutto di questo film a partire dal tema raccontato così bene. Cheers!

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  2. L'avevo visto solo all'uscita al cinema e poi mai più. Non per mancanza di voglia, anzi, ogni tanto penso che dovrei recuperarlo perché era molto particolare.

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  3. sicuramente uno dei migliori film di Fincher. Penso che sia tra le migliori pellicola realizzate in quel periodo. Tra l'altro non è stato facile girare un film su una storia molto complicata come quello di uno dei serial killer più famosi e misteriosi di sempre

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