Qualcosa è cambiato (1997)

USA 1997
Titolo Originale: As Good As it Gets
Regia: James L. Brooks
Sceneggiatura: Mark Andrus, James L. Brooks
Cast: Jack Nicholson, Helen Hunt, Greg Kinnear, Cuba Gooding Jr., Skeet Ulrich, Shirley Knight, Yeardley Smith, Brian Doyle-Murray, Missi Pyle, Shane Black, Peter Jacobson, Lisa Edelstein, Jesse James, Jamie Kennedy, Lawrence Kasdan, Julie Benz, Harold Ramis, Jimmy Workman, Todd Solondz
Durata: 139 minuti
Genere: Commedia

La trama in breve: Melvin Udall è uno scrittore di romanzi rosa che vive a New York. Soffre di disturbi ossessivo-compulsivi, è omofobo, misantropo e misogino. Le cose cominceranno a cambiare per Melvin quando Simon, il suo vicino omosessuale, subisce un'aggressione ed è costretto a lasciare il suo cagnolino a Melvin. Come se non bastasse anche la sua cameriera della tavola calda, Carol, è costretta a lasciare per un po' di tempo il lavoro per stare vicina al figlio malato.

Ormai lo sanno tutte le sinapsi della rete che Jack Nicholson è, forse, il mio attore preferito. Anche se in questi ultimi anni la sua attività è drasticamente ridotta, tanto da far quasi sopraggiungere nuovi attori nella lista delle mie preferenze, Nicholson non si stacca e probabilmente non si staccherà mai dalle prime posizioni. E' proprio per questo che, in un periodo in cui non sono molto predisposto ad impegnarmi nella visione di una pellicola di quelle nuove in uscita, quelle che poi concorreranno alla notte degli Oscar, rispolvero una delle mie commedie preferite in cui lui è protagonista, commedia che gli è valsa l'Oscar come miglior attore protagonista per la seconda volta nella sua carriera, in un'edizione degli Oscar, lo sappiamo tutti, dominata da "Titanic".

Una commedia che si basa su un argomento che attualmente viene spesso utilizzato, ovvero quello del disturbo mentale, qui visto sotto forma di disturbo ossessivo-compulsivo, un principio di agorafobia che sfocia addirittura nell'omofobia e nella misoginia. Anzi no, il nostro protagonista Melvin Udall è omofobo e misogino solamente perchè è stronzo. mentre agli altri disturbi quelli sì, ce li ha per davvero. Per non andare troppo lontani, "Il lato positivo" con la bellissima Jennifer Lawrence non va molto lontano rispetto ai canoni tracciati da "Qualcosa è cambiato".

Fatto sta che la vera e propria forza del film sta nei tre personaggi principali: innanzitutto io amo particolarmente i personaggi stronzi. Il Jordan Belfort di DiCaprio meritevole di un Oscar lo scorso anno era uno stronzo, ma in un modo un bel po' diverso rispetto al Melvin Udall interpretetato da Jack Nicholson. Lui utilizza il suo disturbo psicologico come arma contro gli altri. Lo usa spessissimo come arma d'attacco, non rendendosi conto che in realtà è una vera e propria arma di difesa. Le sue battute però sono divertentissime. Infatti lui è quel tipo di stronzo che ama mettere in imbarazzo le persone che gli stanno accanto, facendole sentire un gradino più in basso rispetto alla sua scala evolutiva, facendo come se i sentimenti altrui non esistessero.

Nella storia si inseriscono poi sin dall'inizio i personaggi di Simon Bishop, interpretato da Greg Kinnear, e di Carol Connelly, interpretata da Helen Hunt. Saranno gli unici due personaggi nel corso dell'intera storia a riuscire a tenere testa alla sua personalità: Simon, omosessuale, riesce a farlo fondamentalmente perchè è un personaggio in tutto e per tutto positivo, non è mai maligno e sembra quasi capire le motivazioni del comportamento di Melvin. Sarà proprio lui, tanto odiato all'inizio, a diventare l'unico vero amico del protagonista. Carol invece riesce a tenere testa a Melvin semplicemente perchè ha una situazione di vita forse peggiore rispetto a quella del protagonista: vive nei bassifondi con la madre e il figlio molto cagionevole, abbandonata dal marito. Sa cosa vuol dire soffrire e le battute al veleno di Melvin, nella maggior parte dei casi, non la toccano. Sarà appunto proprio lei a mettere in Melvin quanta umanità basta per spingerlo ad amare un po' di più il prossimo.

Voto: 9

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