Match Point di Woody Allen (2005)

Gran Bretagna, USA 2005
Titolo Originale: Match Point
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Cast: Jonathan Rhys-Meyers, Scarlett Johansson, Emily Mortimer, Matthew Goode, Brian Cox, Penelope Wilton, James Nesbitt, Ewen Bremner, Rupert Penry-Jones, Colin Salmon, Margaret Tyzack, Scott Handy, Zoe Telford, Alexander Armstrong, Paul Kaye, John Fortune, Miranda Raison, Rose Keegan
Durata: 124 minuti
Genere: Drammatico, Thriller


Chiunque legge il mio blog da più o meno tempo o anche chi mi conosce di persona sa del mio rapporto piuttosto conflittuale con il cinema di Woody Allen, che non ho mai capito a dovere e non mi ha mai entusiasmato più di tanto. Ho visto qualcuno dei suoi primi film, ho completamente saltato gli anni 2000 per poi riprendere forse con quello che è considerato il suo film peggiore "To Rome with Love" ed iniziare ogni anno a guardare quella tassa che i cinema di tutto il mondo pagano più che volentieri chiamata "il film dell'anno di Woody Allen". Tassa che sembra procedere anche in maniera piuttosto regolare, alternando un film buono ad uno decisamente meno valido, alternanza che però ha avuto il merito di avvicinarmi un po' di più ad un regista che tutti stimano per i suoi film più famosi, non apprezzando particolarmente le sue ultime uscite, mentre per me è il contrario. Con l'intento di capire il fenomeno, senza andare però a cercarmi i suoi primissimi film nè quelli più osannati, ho deciso la scorsa settimana di recuperarmi "Match Point" nel tentativo, magari, di recuperarmi nel corso dei mesi tutto quel decennio che avevo volutamente saltato.
La trama di "Match Point" si dipana attorno alla storia di Chris Wilton, tennista che ha da tempo rinunciato alla sua carriera per fare il maestro in un club londinese di altissimo livello. In questo club conosce Tom Hewitt e la sorella Chloe che presto si innamorerà di lui, attratta dal suo ostentato interesse per la cultura e tra i due si avvicina inesorabilmente il matrimonio. Chris però nel frattempo ha conosciuto Nola, la fidanzata di Tom, rimanendone irrimediabilmente attratto. Tra i film che ho visto di colui che per molti è considerato uno dei maestri del cinema dell'ultimo trentennio, ma che io, non mi stancherò mai di dirlo, ho sempre faticato a comprendere, è interessante vedere come questo "Match Point" sia quello più intricato, ma sicuramente al contempo anche quello che scorre meglio.
In un film in cui il regista rinuncia, forse per la prima volta, a quelli che sono alcuni dei temi ricorrenti del suo cinema - spicca ad esempio la totale assenza di personaggi ebrei -, ma senza rinunciare alle sue solite riflessioni sulla morte e riuscendo a trattare in maniera davvero interessante il tema dell'omicidio, riuscendo nel difficile intento di non dare giudizi morali sui suoi protagonisti trattandoli quasi come fosse uno spettatore esterno alla vicenda che non si occupa di interferire con la loro storia. E nella totale assenza di giudizi morali sui protagonisti del film si vede anche quello che è il tema portante di "Match Point": la fortuna. I personaggi che Woody Allen dirige, e di conseguenza l'intera vita degli esseri umani, secondo la filosofia che emerge da questo film, sono governati dalla fortuna e un esempio lampante è proprio lo stesso personaggio di Chris, per il quale sono presenti anche moltissime forzature "logiche" pur di far emergere la tematica voluta dal regista.
Spostatosi a Londra dopo che moltissimi dei suoi film precedenti erano ambientati a New York, Woody Allen in "Match Point" si avvale di attori ancora non del tutto affermati come Jonathan Rhys-Meyers, che in questo film si presentava come un attore più che promettente ma la cui carriera si è abbastanza arenata negli ultimi anni, culminando nell'interpretazione della serie "Dracula" come probabile punto più basso della carriera. Discorso diverso è invece quello relativo a Scarlett Johansson, arrivata a "Match Point" dopo un paio di interpretazioni convincenti come quella di "Lost in Translation" e poi definitivamente esplosa alternando film d'autore a blockbuster dagli incassi facili. Benissimo anche la scelta di Emily Mortimer, da me vista successivamente nella serie "The Newsroom" e nel pessimo film "Spectral" e bene anche Matthew Goode, che se dopo questo film, alla fin fine, ha anche lui alternato film buoni ad altri decisamente più dimenticabili.

Voto: 7,5

Commenti

  1. Uno dei pochi film di Woody che io abbia davvero apprezzato ;)

    RispondiElimina
  2. Nonostante il mio amore per Scarlett, qui più sexy che mai, questo film non mi ha mai entusiasmato.
    Apprezzabile il tentativo di Woody Allen di giocare su un campo diverso dal suo solito, solo che non mi sembra per niente il suo campo da gioco.

    RispondiElimina

Posta un commento

Quando commentate ricordate che si sta pur sempre parlando di opinioni, quindi siate educati. Apprezzo sempre una punta di sarcasmo, sarò il primo a tentare di rispondervi a tono.

Non sono in cerca di prestiti ultravantaggiosi, ma sono ben disposto verso le donazioni spontanee!

Post popolari in questo blog

CHI BEN COMINCIA... #9 - Blindspot

xXx - Il ritorno di Xander Cage di D. J. Caruso (2017)

Spring Breakers - Una vacanza da sballo