I morti non muoiono di Jim Jarmusch (2019)
USA, Svezia 2019
Titolo Originale: The Dead Don't Die
Regia: Jim Jarmusch
Sceneggiatura: Jim Jarmusch
Cast: Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Danny Glover, Caleb Landry Jones, Rosie Perez, Iggy Pop, Sara Driver, RZA, Selena Gomez, Carol Kane, Tom Waits
Durata: 105 minuti
Genere: Horror, Commedia
Dopo qualche anno dalla visione di "Solo gli amanti sopravvivono", che mi era piaciuto moltissimo, ancora non ho ben capito se Jim Jarmusch mi piaccia come regista oppure no. Una cosa è certa, non è uno di quei registi di cui conosco a menadito ogni film prodotto, ma uno di quelli di cui ho visto qualcosina che mi ha sempre lasciato in qualche modo interdetto. Sono però andato a vedere la scorsa settimana "I morti non muoiono", zombie movie con protagonisti Bill Murray, rispolverato proprio per l'occasione, Adam Driver, che è uno di quegli attori che non ti accorgi della differenza tra quando recita in un blockbuster o in un film d'autore dato che è egualmente bravo, Tilda Swinton che finalmente non vediamo truccata in modo strano o addirittura pelata ma è più al naturale e Chloë Sevigny. Questi i quattro protagonisti, ma all'interno del film vengono davvero rispolverati fior fior di attori storici - Steve Buscemi, Danny Glover, Tom Waitz - così come vengono inserite anche nuove leve che stanno in qualche modo cercando di ritagliarsi uno spazietto nel cinema, come ad esempio Selena Gomez. Presentato all'ultimo Festival di Cannes e in gara per la Palma d'oro, il film ha ricevuto critiche miste, soprattutto per via dei riferimenti ai film di George A. Romero e per il suo rifarsi anche a quei film parodistici che hanno preso a piene mani da essi.
Il film è ambientato nella tranquilla cittadina di Centreville, dove gli agenti di polizia Cliff Robertson e Ronnie Peterson si trovano a fronteggiare strani eventi, conseguenza della rottura dei poli: la Luna è sempre bassa e splendente nel cielo, le ore di luce non seguono più alcuna regola e gli animali hanno iniziato a comportarsi in maniera anomala, molti di essi sono addirittura spariti. Con gli scienziati preoccupati dalle conseguenze che questi fenomeni potrebbero avere, comincia anche ad accadere la cosa più imprevedibile e pericolosa di tutte: i morti cominciano a resuscitare e a nutrirsi di carne umana, con i cittadini di Centreville che sono costretti a trovare un modo per difendersi e per fronteggiare la minaccia.
Ho visto il film Domenica scorsa e ammetto che al termine della visione, come mi era già capitato con altre pellicole di Jim Jarmusch, sono rimasto piuttosto interdetto. Ho deciso dunque di lasciar decantare un po' la visione, di rifletterci sopra, prima di buttare giù in un post queste poche righe che ne contengono le mie impressioni. A caldo avevo notato subito una cosa: in questo film, un po' commedia e un po' horror senza affrontare però i due generi in maniera compiuta, è forte una componente umoristica un po' demenziale e ripetitiva che a me ha sempre fatto impazzire. Non capivo però, al termine della visione, dove il film volesse arrivare. Certo, il messaggio politico e sociale era abbastanza cristallino, ma non mi è parso che il film volesse aggiungere molto rispetto a quanto già fatto da Romero ne "La notte dei morti viventi" e "Zombi" - a cui la trama si ispira molto di più. Riflettendoci su in questa settimana, sinceramente, non sono ancora arrivato ad una vera e propria conclusione e, da questo punto di vista, "I morti non muoiono" mi è sembrato poco efficace, lasciandomi decisamente più soddisfatto dalla componente tecnica e da quella umoristica piuttosto che da quella contenutistica. É chiaro che il riferimento al fatto che i morti resuscitati tornino nei luoghi che frequentavano abitualmente in vita e abbiano sempre quasi tutti lo smartphone in mano sia un chiaro riferimento all'ossessione delle persone per i beni materiali e per la tecnologia. Il film però è pieno di una serie di componenti poco chiare, come ad esempio il personaggio di Zelda interpretato da Tilda Swinton, abile con la katana e in grado di uccidere gli zombie in qualsiasi modo, il cui finale la rende però quasi inutile per l'economia della vicenda.
Di contro alla componente contenutistica, ho apprezzato molto il lato tecnico e la componente comica del film: innanzitutto il tipo di humour presente, un po' ripetitivo e un po' black, mi fa impazzire. Non è una di quelle comicità che fa ridere in maniera sguaiata, ma mi ha fatto sorridere, di gusto, in più di un'occasione. Gli attori poi recitano in maniera quasi anti-emozionale, senza mettere la minima enfasi in ciò che dicono e, il più delle volte, i dialoghi sono portati avanti in maniera lenta e ben scandita, altra cosa che ci sta alla grande con quella che è l'atmosfera generale della pellicola. Infine apprezzatissimi i momenti metacinematografici in cui gli attori svestono i panni del personaggio da loro interpretato per ritornare, per un attimo, se stessi e fare commenti sulla sceneggiatura e su come gli avvenimenti sono stati scritti. Va dunque da sè, alla fine, che per quanto la trama de "I morti non muoiono" fosse abbastanza lineare e semplice, la pellicola si possa rivelare un po' più ostica del previsto a livello interpretativo, tanto da non rimanerne del tutto convinto sotto quel punto di vista, mentre sotto il punto di vista tecnico, ancora una volta, Jim Jarmusch è riuscito a dare il meglio di se stesso.
Voto: 6
Proprio ieri, indignato, mio padre mi ha chiamato per dire quanto brutto gli fosse parso. Sono curioso, ahahahah :)
RispondiEliminaIl personaggio della Swinton è un grosso punto interrogativo. Come film l'ho apprezzato ma con riserva. Certo, avessi potuto guardarlo in lingua originale, visto l'adattamento orrendo...
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