Doctor Sleep di Mike Flanagan (2019)

USA 2019
Titolo Originale: Doctor Sleep
Sceneggiatura: Mike Flanagan
Durata: 151 minuti
Genere: Horror


Ci vuole un bel pizzico di follia e di ambizione per decidere di portare al cinema "Doctor Sleep" il seguito di "Shining", pellicola che per i miei gusti è nella top zero dei miei film preferiti di sempre, semplicemente perchè mentre la top uno può essere soppiantata, "Shining" difficilmente cederà il gradino inesistente del podio. Dicevo, bisogna essere dei folli per portare al cinema un seguito di "Shining", ma c'è da dire che quanto meno non si tratta di un seguito inventato di sana pianta come spesso e volentieri viene fatto in questo periodo dalle case di produzione e dai cineasti di tutto il mondo, ma si tratta della trasposizione dell'omonimo romanzo, scritto da Stephen King trentasei anni dopo lo stesso "Shining", che è uno dei tre romanzi che mi ha convinto che nella vita non sarei mai potuto essere un lettore di King, dato che il suo stile mi piace proprio pochissimo. Paradossalmente molti dei miei film horror preferiti sono però trasposizioni di suoi romanzi e "Shining" non fa eccezione, anche se con la controparte letteraria ha ben poco da spartire e dato che con questa trasposizione Stanley Kubrick ha posato uno dei suoi macigni nella storia del cinema, roba che solo un pazzo, e Stephen King un po' lo è, bisogna ammetterlo, sarebbe potuto rimanere insoddisfatto della trasposizione. Protagonisti della pellicola sono Dan Torrance, interpretato da Ewan McGregor, mentre la principale antagonista Rose Cilindro è interpretata da Rebecca Ferguson. Abbiamo poi la piccola Abra Stone, anche lei in possesso della luccicanza, interpretata da Kyliegh Curran.
Il film comincia bene o male dove ci eravamo lasciati alla fine di "Shining", con un evento che succede indicativamente nello stesso periodo della follia di Jack Torrance nell'Overlook Hotel: una bambina in possesso della luccicanza viene rapita e uccisa da Rose Cilindro sulla riva di un lago, come sacrificio ad un gruppo di persone che si fa chiamare il Vero Nodo. Nel frattempo Dan e la madre Wendy sono andati a vivere in Florida e Dan continua ad essere perseguitato dagli inquietanti eventi vissuti nell'Overlook Hotel. Grazie alla sua luccicanza, continua però a vedere e a comunicare con Dick Halloran, che gli mostra un contenitore che potrebbe essere la chiave per difendersi dalle sue visioni, grazie al quale recuperare la propria serenità e chiudere all'interno tutti gli spiriti visti nella sua esperienza all'hotel. Trentacinque anni dopo, Dan è diventato un alcolista e si trasferisce nel New Hampshire, dove grazie al suo amico Bill entra negli Alcolisti Anonimi e viene assunto come assistente dell'ospizio della cittadina, dove, grazie al suo potere, comincia ad assistere i pazienti morenti, aiutandoli nel passaggio verso l'aldilà. Nel frattempo Rose Cilindro, assieme al Vero Nodo, sta cercando altre persone con la luccicanza di cui nutrirsi, per fare in modo che la congrega non si estingua. Passano altri otto anni e grazie alla luccicanza Rose viene in contatto con Abra, una bambina che sembra saper usare il suo potere nel migliore dei modi, riuscendo più volte a respingerla, che stringe anche un rapporto telepatico con Dan, che accorrerà in suo aiuto nel momento in cui capirà che la donna è del tutto intenzionata ad appropriarsi del potere della bambina.
Non me lo aspettavo, devo essere sincero, di rimanere soddisfatto da questo sequel di "Shining", che aveva tutte le carte in regola per fare il famigerato sesquipedale schifo e che invece, grazie agli accorgimenti di un regista capace, ma che sa come accontentare il proprio pubblico, riesce a rivelarsi ben più interessante del previsto. Mike Flanagan riesce nell'intento di raccontare bene la vicenda di Dan Torrance, riesce ad ampliare il concetto di luccicanza che nel film di Kubrick assumeva un significato ben diverso rispetto al romanzo originale, mentre dal punto di vista registico rimane da una parte fedele al suo predecessore - moltissimi piani sequenza, campi lunghi e una fotografia curatissima -, mentre dall'altra mette quelle citazioni o quelle rivisitazioni in punti strategici della pellicola tali per cui anche il fatto di sapere che siamo nel seguito del più bell'horror della storia del cinema non risulti pesante. Basti pensare infatti alla mezz'ora finale e al ritorno all'Overlook Hotel per capire quanto il regista voglia rispettare dal punto di vista cinematografico l'opera di Stanley Kubrick, con alcune scene che sono rivisitate e girate in un modo molto molto simile rispetto all'originale. Prima di ciò c'è però tutta una parte introduttiva in cui vediamo il baratro in cui è caduto il protagonista nel corso della sua esistenza e la sua risalita, con l'utilizzo della luccicanza per aiutare una bambina che dimostra di avere un potere straordinario. Rose Cilindro poi è un villain ben interpretato da Rebecca Ferguson, anche se personalmente mi sarei aspettato un po' di più dal gruppo del Vero Nodo, i cui personaggi non si rivelano poi così importanti come le prime battute del film volevano farci credere.
Insomma, per quanto mi riguarda, sia dal punto di vista registico, sia nel modo di narrare la storia - non ho letto il romanzo di King e mi guardo bene dal farlo -, ma anche, perchè no, nei contenuti, questo "Doctor Sleep" funziona abbastanza, è un horror piacevole ed interessante nella sua componente drammatica, anche se nella parte centrale del film non tutto funziona a meraviglia e qualche momento di stanca lo si sente. Siamo poi davanti ad un horror in cui non sempre si ha una vera e propria paura, quanto più una sensazione di tensione che non è mai eccessivamente paurosa, essendo la storia più che altro concentrata sulla componente drammatica della vicenda e sul dare una spiegazione un po' più elaborata sul fenomeno della luccicanza, che qui sembra diventare il vero e proprio protagonista. Contro ogni pronostico, però, ho apprezzato abbastanza questo "Doctor Sleep", per cui probabilmente solo un folle avrebbe potuto prendersi la briga di portare al cinema, ma che in realtà, con i dovuti accorgimenti e con alcune scelte con cui il regista è andato più sul sicuro possibile, è riuscito a non impallidire totalmente in quanto seguito del miglior horror della storia del cinema, ma a risultare comunque un film godibilissimo.

Voto: 7+

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