LE SERIE TV DI GIUGNO

Il mese scorso ero riuscito a vedere molte serie televisive, rispetto ai miei standard degli ultimi mesi, mentre nel corso di Giugno mi sono concentrato, principalmente, sul finire le stagioni che avevo iniziato, con l'obiettivo di portare a termine, prima di iniziarne di nuove, tutte le serie di cui ho ancora degli episodi da vedere - "Doctor Who" fa storia a sè perchè enne stagioni non si recuperano in poco tempo e non voglio restare troppo indietro.


The Big Bang Theory - Stagione 12


Con "The Big Bang Theory" il mio rapporto, soprattutto negli ultimi anni, non è stato dei più facili: da una parte ho cominciato a non sopportare le serie in cui gli americani dimostrano di essere talmente stupidi da aver bisogno di qualcuno che gli dica quando ridere, mentre dall'altra mi sono affezionato abbastanza ai personaggi da non volermi perdere la stagione finale di una delle serie che, dodici anni fa, erano riuscite a conquistarmi perchè parlavano del mondo nerd con una comicità fresca e divertentissima. Devo ammettere, purtroppo, che la prima parte di questa stagione finale l'ho seguita più per inerzia che per altro, ma già iniziavo, a partire dalla seconda metà, a sentirne la nostalgia, che poi è sfociata in un finale di serie che è stato tanto divertente quanto malinconico, con quel discorso di Sheldon nel ritirare il premio Nobel dedicato ai suoi amici di una vita intera che mi ha fanno venire più di una bruschetta negli occhi. Insomma, da una parte il fatto che la serie sia finalmente finita dopo dodici anni mi è sembrata una mezza liberazione, visto l'andazzo delle ultime stagioni in totale calando, dall'altra ho come la sensazione che Sheldon e i suoi amici - soprattutto Penny per ovvi motivi - mi mancheranno molto nei prossimi anni.

Voto: 6


Young Sheldon - Stagione 2


Per quanto le storie di "The Big Bang Theory" possano mancarmi, devo dire che con "Young Sheldon", che ha l'enorme pregio di non suggerirmi quando dovrei ridere, mi ci trovo davvero alla grandissima. Avevo apprezzato la prima stagione, davvero carina, e questo secondo ciclo di episodi si conferma sui livelli del precedente: divertente, riflessivo il giusto, con personaggi magari non sviluppati in maniera certosina, ma comunque ben caratterizzati e riconoscibili in quelli che sono i loro tratti più caratteristici. Alla fine il personaggio di Sheldon è contemporaneamente talmente antipatico e carino che non si può non volergli bene, ma anche gli altri suoi familiari sanno ritagliarsi il loro spazio e non danno la sensazione di trovarsi davanti ad uno show a senso unico, anche se ovviamente ci si concentra maggiormente sul suo protagonista.

Voto: 6,5


La verità sul caso Harry Quebert


Non essendo mai stato uno spettatore di "Grey's Anatomy", la principale fonte di fama di Patrick Dempsey, ammetto che non conoscevo la capacità recitativa di questo attore, particolarmente amato dalle donzelle di tutto il mondo. Ora, se uno è conosciuto principalmente per "Grey's Anatomy" qualche domanda ce la si dovrebbe fare, però veniamo alla miniserie di dieci episodi in questione: vi recita Patrick Dempsey e quelli che la dovevano sponsorizzare ci hanno marciato molto sopra. É tratta da un romanzo che non ho mai sentito nominare, ma pare avere avuto un buon successo da parte dei lettori. Racconta di uno scrittore di successo, noto per aver scritto uno dei romanzi più importanti della storia americana - il fittizio "Le origini del male" - che viene accusato dell'omicidio di una ragazza scomparsa più di trent'anni prima e di uno scrittore, suo allievo, che indagherà per dimostrare la sua innocenza. É diretta da Jean-Jacques Annaud, lo stesso de "Il nome della rosa". Testimonianze di spettatori mi riportavano di esserne rimasti estasiati, tanto da vederla in un paio di giorni. Io sinceramente, per i primi otto episodi - su dieci - non ho capito tutto questo entusiasmo: le parti dedicate al flashback in cui si racconta la storia d'amore tra Harry Quebert e la quindicenne Nola mi sono sembrate una delle cose più melense mai viste in televisione. La parte dedicata alle indagini, di contro, una delle più banali. Si salva giusto negli ultimi due episodi, in cui il modo in cui vengono tirate le fila della vicenda e svelato l'arcano mi sono piaciuti particolarmente e decisamente tese sono state le scene in cui vengono spiegati gli eventi che hanno portato all'omicidio di Nola

Voto: 5


Shameless US - Stagione 9


Un'altra serie che guardo principalmente per affezione, più che per vero e proprio piacere: dopo le prime stagioni che mi erano piaciute moltissimo, la serie è calata inesorabilmente, arrivando poi ad una nona stagione in cui ho avuto come la sensazione che gli sceneggiatori non sapessero più che pesci pigliare, rendendola una delle serie peggio peggiorate di questa stagione. Il riassunto, fondamentalmente, è questo: Fiona prima sogna una vita migliore, poi comincia a piangere e a bere per un sacco di episodi, poi se ne va nell'unico episodio veramente bello e toccante della stagione, l'ultimo. Lip fa lo stronzo con Fiona e pensa a come crescere un bambino con la donna più antipatica della storia del mondo. Carl conquista una ragazza dallo spirito militare, mentre la sorella Debbie, ora scopertasi lesbica, si innamora di lei. Frank continua a divertirmi, ma non è più cattivo e incosciente come nelle prime stagioni. Ian fortunatamente si leva di torno a metà stagione, il personaggio reso più stupido in assoluto - sono pronto ad essere accusato di omofobia, peccato che il suo personaggio, paladino dei diritti, sia diventato idiota per davvero. Insomma, non basta un episodio finale in cui se ne vanno tre dei quattro motivi per cui continuavo a seguire la serie: Emmy Rossum, la sua tetta destra e pure quella sinistra, che in questa stagione si vedono anche poco rispetto al dovuto.

Voto: 5


Doctor Who - Stagione 2


Una delle mie promesse per questa annata era quella di riuscire, piano piano e con i miei ritmi, a recuperare "Doctor Who", serie di fantascienza apprezzata più o meno da chiunque, che io però non ero mai riuscito a vedere. La prima stagione non mi era piaciuta, ma ho voluto aspettare l'ingresso in scena di David Tennant, che per me è un dio della recitazione, prima di decidere se proseguire o meno. Le cose, direi, che sono migliorate sensibilmente: innanzitutto il Dottore è diventato molto più simpatico e la sua caratterizzazione è molto più approfondita, in secondo luogo le storia dei diversi episodi si sono fatte decisamente più interessanti e meglio riuscite rispetto al primo ciclo di episodi. Ancora mi devo abituare ad una serie in cui è preponderante la trama verticale del singolo episodio rispetto a quella orizzontale, cosa che proprio mi viene difficile accettare di buon grado, ma alla fine mi sono divertito, come avrei voluto.

Voto: 6,5

Commenti

  1. Posso dire la mia solo sul Dottore e sono contento di vedere che stai proseguendo. Gli episodi di “Doctor Who” sono quasi tutti a tema, e spesso auto conclusivi, quindi a trama verticale, ma andando avanti vedrai che le stagioni avranno spesso una trama orizzontale. Sappi anche che “The Girl in the Fireplace” sarà un po’ il modello a cui faranno riferimento i futuri episodi (che poi sono passati, ma con il Dottore di messo il tempo è sempre molto strambo). Questa porzione di serie è quella con cui ho cementato la mia stima per David “TEN”nant, quindi basterebbe già solo lui per proseguire, ma senza dirti niente – dicendoti tutto – sappi che nella stagione tre, troverai un episodio, che è all’unanimità considerato il più bello della storia di “Doctor Who”, quando lo vedrai lo riconoscerai, anche perché lo seguirai ad occhi spalancati ;-) Cheers

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  2. La 12 di TBBT devo ancora vederla, anche se ormai so già come va a finire :) Spero che la facciano presto in chiaro sul 20

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  3. Purtroppo, a parte Shameless che mi tocca recuperare comunque, non seguo altro, ma poco male a wursto punto!

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  4. Sì, anch'io proprio non capisco cosa c'hanno trovato certi in Harry Quebert, mah..

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