L'amore è eterno finchè dura di Carlo Verdone (2004)

Italia 2004
Titolo Originale: L'amore è eterno finchè dura
Sceneggiatura: Carlo Verdone, Francesca Marciano, Pasquale Plastino
Durata: 110 minuti
Genere: Commedia


Siamo ormai arrivati al giorno X della quarantena - permettetemi, ma mettermi a contarli mi renderebbe ancora più folle di quanto non sia già, quindi facciamo finta che abbia perso il conto - e, se devo proprio dire la mia, il fatto di non poter uscire di casa non è che mi abbia fatto venire questa voglia irrefrenabile di recuperare capolavori della storia del cinema, tant'è che per quel che riguarda le mie visioni in queste serate, spesso e volentieri, faccio zapping o su Netflix o su Now TV finchè non trovo qualcosa che ho voglia di vedere, attingendo a volte anche dai miei DVD, alcuni dei quali sono finiti sullo scaffale senza che io abbia mai trovato il tempo per guardarli. Invidio moltissimo quelli che si sono recuperati in questi giorni film del calibro di "Quarto potere" o di "Via col vento", ma, almeno per quanto mi riguarda, lavorando da casa e non essendo in ferie forzate, ho più o meno lo stesso tempo di prima, con la differenza che la mattina dormo un'ora in più rispetto al solito e, durante la pausa pranzo, procedo nel recupero di qualche serie TV, ma il tempo per vedere i film è rimasto più o meno sempre lo stesso. Nella ricerca di qualcosa di leggero, dopo aver ispezionato un po' il catalogo di Netflix, mi sono imbattuto in un mio vecchio amico/nemico, quel Carlo Verdone che fino a qualche anno fa facevo abbastanza fatica a sopportare, ma che sono riuscito a rivalutare negli ultimi anni, sia grazie ai suoi ultimi film, che molti non ritengono all'altezza dei suoi lavori storici e la cosa ci sta pure, sia grazie a qualche recupero di quelli che i fan considerano i suoi anni d'oro. Oltre a Carlo Verdone, che dirige e recita il ruolo del protagonista ella pellicola, abbiamo nel cast anche Laura Morante, vincitrice nel 2005 del Nastro d'Argento per la migliore attrice protagonista per questo film, Stefania Rocca e Rodolfo Corsato.
Gilberto Mercuri è uno stimato ottico sulla cinquantina, sposato ormai da vent'anni con la psicologa Tiziana e padre di Marta. Dopo aver partecipato ad uno speed date fingendosi vedovo, data la sua insoddisfazione matrimoniale, viene chiamato in questura assieme a tutti gli altri partecipanti della serata, perchè una donna, che aveva segnalato proprio lui come persona interessante tra quelle incontrate, è misteriosamente scomparsa. La chiamata in questura fa definitivamente scoppiare la crisi tra marito e moglie, con Tiziana che costringe Gilberto a fare le valige e ad andarsene da casa. Gilberto, in questa situazione di difficoltà, verrà ospitato nella casa di Andrea, suo socio nel negozio di ottica, che condivide con la sua fidanzata Carlotta, con cui inizierà un rapporto di profonda complicità che Andrea vedrà sempre di buon occhio, essendo Gilberto un amico fidato. Nel frattempo lo stesso Gilberto scoprirà la relazione tra sua moglie e il suo maestro di tennis, interpretato da Antonio Catania, decidendo di interrompere definitivamente qualsiasi intenzione di salvare il suo matrimonio.
Ammetto candidamente che non posso definirmi un fan di Carlo Verdone eppure, soprattutto negli ultimi anni, sto quasi sempre provando un senso di piacevolezza nel guardare i suoi film, sicuramente leggeri nel tono, ma con dei contenuti da condividere con il suo pubblico cercando dei contenuti per cui molto probabilmente lo stesso Verdone prende ispirazione dai lavori di Woody Allen, con cui spesso condivide, nei personaggi che interpreta, ipocondria e paura della morte - Verdone in realtà ha più volte dichiarato di non essere ipocondriaco, ma di essere talmente appassionato di medicina da essersi studiato molti manuali da autodidatta, cosa che mostra anche in questo film. Nei vari incontri che farà il nostro protagonista nel tentativo di mettere a posto la sua vita dopo la dolorosa separazione dalla moglie, è l'incontro con Carolina, interpretata da Orsetta De Rossi, con cui condividerà un concerto indimenticabile, ma con la quale, nonostante la notte passata assieme e le molte cose in comune, non scatterà mai la scintilla. La scintilla invece scatterà proprio tra Gilberto e Carlotta, la compagna di Andrea, una complicità che si vedrà fin dall'inizio nonostante la differenza di età fra i due.
"L'amore è eterno finchè dura", un po' come tutte le commedie dell'ultimo ventennio di Carlo Verdone, non provoca risate sguaiate, ma provoca più che altro qualche sorriso e, al termine della visione, una sensazione di benessere generale, dato anche da un finale aperto in cui si sono risolte in una certa maniera le vicende dei personaggi principali, ma vengono aperte delle prospettive che poi il film non andrà ad indagare. É inoltre un film in cui viene messa a fuoco la casualità della vita, che non sempre va secondo i piani e con la quale bisogna fare i conti nel momento in cui, dopo vent'anni di matrimonio, si abbia la sensazione che la propria vita non dia le giuste soddisfazioni e si cerchi un'altra persona con cui trovarle. É bello poi il modo in cui viene narrato come la figlia Marta, interpretata da Lucia Ceracchi, affronta la separazione tra i genitori, come se lei per prima avesse capito a cosa stavano andando incontro, riuscendo però a mantenere un rapporto interessante con entrambi, nonostante stiano cercando di rifarsi una vita e spesso non la trattino come una priorità nelle loro vite. "L'amore è eterno finchè dura" è stata dunque una visione interessante al termine della quale di certo ho avuto la convinzione di non aver assistito ad un capolavoro, ma ad una commedia italiana piacevole dall'inizio alla fine.

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