Mistero al castello Blackwood di Stacie Passon (2018)
USA 2018
Titolo Originale: We Have Always Lived in the Castle
Regia: Stacie Passon
Sceneggiatura: Mark Kruger
Durata: 90 minuti
Genere: Thriller
Era da un po' di tempo che sentivo parlare di questo film e lo vedevo disponibile su Amazon Prime, con tanto di locandina in cui campeggiano in bella vista due attrici che, dal punto di vista prettamente fisico, adoro da moltissimo tempo come Alexandra Daddario e Taissa Farmiga, la sorella minore, nata nel 1994, di Vera Farmiga. Entrambe le attrici le sto seguendo da qualche anno, difficilmente mi perdo un loro film o una loro serie televisiva, anche se devo dire che quasi mai il livello qualitativo delle pellicole a cui hanno partecipato sia stato altissimo: per Alexandra Daddario mi viene in mente ad esempio la sua partecipazione e anche le sue tette, nella prima stagione di "True Detective", così come anche le sue tette in "Baywatch", così come anche i suoi occhi azzurri. Taissa Farmiga invece l'ho scoperta grazie ad "American Horror Story: Murder House" e "American Horror Story: Coven" e ha partecipato a film che mi sono piaciuti decisamente di più, come ad esempio "The Final Girls" e per ultimo "Il corriere - The Mule" in cui interpreta la nipote del protagonista Earl Stone, interpretato da Clint Eastwood. Ho scoperto poco dopo la visione di essere davanti alla trasposizione cinematografica di un romanzo di Shirley Jackson e devo dire che, dopo aver letto "The Haunting of Hill House" - la cui serie TV liberamente ispirata prodotta da Netflix è ancora tra le mie preferite viste negli ultimi anni - non faccio fatica a credere che il romanzo da cui è tratto questo film sia della sua stessa autrice, insomma, si vede lontano un miglio. Alla regia della pellicola abbiamo Stacie Passon, al suo primo lungometraggio dopo aver diretto diversi episodi di serie TV, tra cui spiccano un paio della serie Apple + "Dickinson", che sto per portare a termine proprio in questi giorni, e anche un paio di episodi di "American Gods".
Katherine Blackwood, detta Merricat, è una ragazza di diciotto anni che vive isolata nella casa di famiglia assieme alla sorella maggiore Constance e lo zio Julian. Ogni Martedì Merricat deve andare in paese per comprare i beni di prima necessità ed è l'unica degli abitanti del castello dei Blackwood a poter lasciare l'abitazione, perchè la gente del paese odia lei e tutta la sua famiglia, dato che credono che Constance sia la colpevole della morte dei loro genitori e sia riuscita a fuggire facendola franca per l'omicidio. Nel corso della sua vita Constance riceve visita da una sola amica, Helen, che cerca sempre di convincerla ad abbandonare la sua clausura e ad uscire ogni tanto dal castello in cui si è volontariamente rinchiusa. Il fatto che Constance possa lasciare il castello è però la più grande paura di Merricat, che cercherà attraverso potenti incantesimi di far sì che la sorella non abbandoni il castello e che nessuno possa entrare all'interno della loro abitazione.
Per quanto mi riguarda, al termine della visione, ho avuto un po' la sensazione di aver visto un film dalla doppia faccia, una sensazione simile a quella che ho avuto al termine della lettura di "The Haunting of Hill House", del quale avevo decisamente preferito la trasposizione seriale prodotta da Netflix, un romanzo decisamente molto enigmatico e dal finale abbastanza criptico che però trovo essere abbastanza riconoscibile nello stile narrativo di questa altra trasposizione, di cui però non ho letto il corrispettivo letterario. Partiamo dal fatto che Stacie Passon è molto brava in questo film a creare la giusta atmosfera di inquietudine, dando allo spettatore la sensazione che all'interno della vicenda narrata e dei protagonisti di essa ci sia in qualche modo qualcosa di sbagliato. Avendo visto non pochi film di questo tipo devo ammettere che ho pensato per tutto il tempo alla visione di qualcosa di soprannaturale che poi, in fin dei conti, tarderà moltissimo a verificarsi, o per lo meno lo farà in modo decisamente non chiaro. Questo contribuisce a creare un'atmosfera inquietante in cui le vicende che vengono narrate relative alla famiglia Blackwood si fanno sempre più misteriose, mistero che però alla fine dei conti, non viene mai risolto, lasciando lo spettatore davanti ad una storia forse eccessivamente enigmatica che non si sa bene quale direzione voglia prendere e sinceramente non escludo che anche il romanzo da cui è tratto, vista l'esperienza che ho avuto con "The Haunting of Hill House", sia in qualche modo della stessa pasta a livello narrativo, sono quasi curioso di leggerlo per scoprire se ho ragione o meno.
Dal punto di vista registico all'interno di questo film c'è un bel lavoro dal punto di vista dell'atmosfera e, stranamente, siamo davanti ad una storia gotica in cui stranamente i colori non sono troppo tendenti al grigio, cosa che invece i registi di film gotici tendono sempre a fare, ma è stata la sceneggiatura a non convincermi appieno. Trovo che tutti i personaggi che entrano in gioco nella vicenda meritassero uno sviluppo personale meglio tratteggiato, a partire dalle due protagoniste, ho avuto come l'impressione che fossero stati un po' piatti lungo tutto il film, per poi avere, Merricat nella fattispecie, un'evoluzione solo nel finale. In realtà è carino il modo in cui viene messa in scena l'ossessione di Merricat per i suoi incantesimi, che creano un certo fascino lasciando, fino a un certo punto, il dubbio se questi funzionassero o meno, però d'altro canto il ritmo narrativo mi è sembrato un po' troppo spezzettato e a tratti anche fin troppo lento per coinvolgermi per tutta la sua durata, della quale i suoi novanta minuti scarsi mi sono sembrati, sinceramente, almeno due ore.
Voto: 6
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