Madre di Bong Joon-ho (2009)


Corea del Sud 2009
Titolo Originale: 마더 (Madeo)
Regia: Bong Joon-ho
Sceneggiatura: Park Eun-kyo, Bong Joon-ho
Durata: 128 minuti
Genere: Thriller, Drammatico


Un po' per guardarmi l'intera saga di "The Grudge", di cui potete recuperare tutte le recensioni dei film finora recuperati al link dedicato allo speciale, un po' perchè prima che iniziasse la quarantena tornavo a casa sempre particolarmente stanco e con poco tempo per guardarmi un film impegnativo a livello di contenuti e di durata, ho tralasciato lo speciale, che comunque completerò nelle prossime settimane, dedicato a Bong Joon-ho, speciale che per me ottiene ancora più valore dopo che "Parasite" ha sbancato agli Oscar vincendo il premio per il miglior film internazionale, la miglior sceneggiatura originale, la miglior regia e il miglior film. Avevo dunque visto, prima delle vacanze natalizie, "Memories of Murder", film con cui il regista ha ottenuto la notorietà internazionale e passato nei cinema poche settimane fa, giusto qualche giorno prima che le sale cinematografiche venissero chiuse prima in Lombardia e poi in tutto il paese, poi nei primi giorni del nuovo anno "The Host", pellicola horror fantascientifica di ottima qualità. Dopo qualche tempo si torna a parlare del regista coreano con "Madre", che stavolta non vede l'onnipresente Song Kang-ho tra i protagonisti, ma ci presenta due attori con cui non avevo mai avuto a che fare a livello di visioni, Kim Hye-ja nei panni della protagonista, la madre di cui non si saprà mai il nome di Yoon Do-joon, interpretato da Won Bin.
Yoon Do-joon è un giovane ragazzo con un deficit mentale, che vive assieme alla madre, una donna di mezza età, in una piccola cittadina della Corea del Sud, in una casa molto piccola e apparentemente in un villaggio piuttosto povero. Il ragazzo spesso si comporta in un modo molto strano e ha un amico che molto spesso copre le sue malefatte facendo ricadere la colpa su di lui, ma un giorno, quando viene ritrovato il corpo di una ragazza su un balcone, in una posizione molto strana, pur senza molte prove a suo carico e pur non essendo prove particolarmente rilevanti, il ragazzo viene accusato dell'omicidio, arrestato e messo in prigione dopo che la polizia gli ha in qualche modo estorto una confessione firmata. Dopo varie visite in prigione la madre, rimanendo sempre convinta dell'innocenza di suo figlio, farà di tutto per provarla e per tirare fuori il ragazzo di prigione scagionandolo.
Purtroppo, personalmente, quando guardo dei film simili oppure dello stesso regista, ho la tendenza a confrontarli tra loro o comunque a cercare di metterli in un'ipotetica classifica di merito, che spesso e volentieri tiene conto delle mie sensazioni soggettive avute davanti alla visione più che di criteri oggettivi di cui non sempre ho gli strumenti per poterli valutare. Ora, per tagliare subito la testa al toro, tra i film del regista che ho visto - a questo punto dovrei solo rivedere "Snowpiercer" e recuperare "Okja", che non ho mai visto, al netto del primo lavoro del regista che non so se riuscirò mai a trovare - in un'ipotetica classifica lo metterei davanti a "The Host" e dietro a "Memories of Murder". Detto questo, "Madre" riesce a colpire fin dalla primissima inquadratura, con la protagonista ritratta in un balletto in solitaria in mezzo ad un campo di grano, una scena estemporanea di cui capiremo il vero significato solamente nel finale, ma messa lì con una musica e una fotografia talmente belle da far entrare subito lo spettatore all'interno della storia, nel modo migliore possibile. Quando poi il film comincia per davvero il regista ci mette davanti a tutte le contraddizioni del suo paese natale, come ha fatto in tutti i suoi film precedenti e anche nel suo ultimo capolavoro "Parasite": ci troviamo in un villaggio piuttosto povero in cui un po' tutti si conoscono e in cui la polizia, molto probabilmente, non è preparata a fronteggiare un caso di omicidio, tanto da approfittarsi di quello ritenuto essere l'abitante più debole, costringendolo in qualche modo a confessare un omicidio per il quale non ci sono prove a suo carico, spingendo poi la madre a far di tutto pur di dimostrare quella che è la verità in cui crede, ovvero il fatto che il figlio sia innocente, incapace di fare del male ad una ragazza.
La bellezza di "Madre" sta anche nel suo essere un film in cui non dare assolutamente nulla per scontato: molti dubbi ci verranno posti sull'effettiva innocenza del ragazzo, con un finale in cui verranno date tutte le risposte di cui necessitiamo come spettatori, ma anche quello che sembra essere l'amore di una madre per il proprio figlio, nel tentativo di liberarlo, rivelerà una storia pregressa di depressione profonda in cui un ricordo di Do-joon rivelerà che del tempo prima la madre tentò di ucciderlo, per darsi una ragione ancora più convincente per suicidarsi. Davanti ad un'ottima sceneggiatura davanti alla quale è davvero bene non dare nulla per scontato, abbiamo anche una confezione estremamente curata, con inquadrature studiate proprio come il regista ci ha abituato con i suoi film, alcune sequenze sono registicamente talmente belle e cariche emotivamente da rendere il film un'opera da ricordare nel tempo e che andrebbe vista per poter comprendere al meglio quello che è lo stile del regista più in voga del momento. E a quelli che dicono che sia stato conosciuto solo grazie a "Parasite" e alla sua vittoria agli Oscar mi viene solo da rispondere... meglio così che non conoscerlo per nulla, non credete?

Commenti

  1. Sto ancora aspettando di vedere un film scarso di Bong Joon-ho, nemmeno questo rientra nella categoria ;-) Cheers!

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  2. Forse il solo a mancarmi della sua filmografia.

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  3. Nella lista del regista di film da recuperare questo c'è ;)

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