Bloodshot di David S. F. Wilson (2020)



USA 2020
Titolo Originale: Bloodshot
Sceneggiatura: Eric Heisserer, Jeff Wadlow
Durata: 109 minuti
Genere: Azione, Fantascienza


Sono pronto ad ammettere candidamente che, se vivessimo una situazione di normalità e dopo aver visto nel mese di Gennaio i trailer al cinema, quando ancora si poteva andare, che in sala, a vedere questo film, ci sarei andato proprio di corsa. É che io alle tamarrate in cui Vin Diesel fa il tamarro, a parte la saga di "Fast and Furious" che dopo il primo capitolo - e già durante il primo capitolo aveva iniziato a stufarmi tantissimo - ha iniziato a farmi schifo, non riesco proprio a resistere, motivo per cui mi sono sparato film come "xXx" - che ricordiamo inizia con "Feuer Frei" dei Rammstein a tutto volume - e il suo terzo capitolo, oppure cose come "Pitch Black", tutte mezze cazzatone che io mi sono guardato per la presenza di un attore tamarro che fa il tamarro e che obiettivamente negli ultimi anni non so se abbia imparato a fare altro. "Bloodshot" però sembrava uno di quei film che avrebbe potuto fare al caso mio: presosi una pausa dalla saga cui l'attore sta dedicando quasi tutte le sue risorse, eccolo alle prese con il primo cinecomic tratto dai fumetti della Valiant Entertainment, che non so bene dove si collochi rispetto alle ben più quotate Marvel e DC, ma non leggendo i fumetti e non seguendone moltissimo il mondo la colloco, arbitrariamente, al terzo posto, in cui viene diretto da David S. F. Wilson, perfetto sconosciuto a cui viene affidato il cinecomic e a cui viene impedito di pensare, d'altronde spegnere il cervello a un novellino è sicuramente più facile che farlo spegnere ad uno come James Gunn, ma poi i risultati quali sono?
Ray Garrison è un soldato che viene ucciso in seguito ad un rapimento, durante il quale è stata uccisa anche la moglie. L'uomo, grazie all'uso di nanotecnologie e considerando il fatto che l'esercito degli Stati Uniti ha donato il suo corpo per la ricerca, in quanto nessun familiare lo aveva reclamato, viene riportato in vita dal progetto Project Rising Spirit. L'uomo diventerà così Bloodshot, un antieroe con una forza sovrumana che, grazie alle nanotecnologie presenti nel suo corpo, è in grado di rigenerarsi molto velocemente e di comunicare con buona parte dei computer. Presto i ricordi di quando l'uomo era in vita cominceranno a riaffiorare, mentre nel frattempo viene mandato a compiere varie missioni in cui verrà convinto, di volta in volta, di aver trovato i suoi assassini e quelli di sua moglie, in modo da motivarlo nel modo giusto al compimento della missione.
Ammetto che prima della visione non è che avessi grandi aspettative e forse, se lo avessi visto al cinema e non in streaming come oramai siamo, se interessati ovviamente, costretti a fruire dei nuovi film che sarebbero dovuti uscire nelle sale in questo periodo, magari mi avrebbe esaltato un po' di più. Il problema è che quando io guardo un film del genere non è che pretenda grandi cose: una buona dose di mazzate, di botte, di menare, di cose distrutte e una trama - che per quanto mi riguarda ci sono volte in cui può tranquillamente passare in secondo piano - che si possa seguire senza problemi, ma che al contempo non sia troppo prevedibile. Diciamo che con "Bloodshot" ho avuto fondamentalmente due problemi, non proprio di poco conto: le mazzate, le botte, il menare, ci sono, ma nemmeno così tanto e la trama a tratti ho fatto veramente fatica a seguirla, non perchè particolarmente complicata, penso sia la cosa meno elaborata di tutto il film a dire la verità, ma perchè è un film che ci mette una vita proprio a partire. É un po' come quando nelle gare di automobilismo le automobili fanno rombare il motore prima della partenza e poi, quando viene dato ufficialmente il via, rimangono ferme perchè gli è scoppiato il motore. Insomma, tantissimo fumo e niente arrosto per questo film che proprio, durante la visione, non è che mi sia andato molto giù.
In "Bloodshot" ho dunque ritrovato tutta una serie di cose per cui spesso e volentieri rifuggo dai film d'azione, una serie di cose che però non avrei pensato di trovare in un cinecomic, che sono un genere cinematografico che mi piace particolarmente e che qui invece non mi è sembrato sia stato particolarmente rispettato. Forse, un film d'azione classico con i pugni e i colpi di pistola e un personaggio normale al posto di un supereroe come protagonista, diretto e scritto in questo modo, avrebbe potuto funzionare meglio rispetto al film in questione, che per protagonista ha un supereroe. Non posso nemmeno dire che la visione mi abbia particolarmente deluso, mi ha semplicemente lasciato indifferente, dall'inizio alla fine e questo forse mi dà ancora più fastidio che trovarmi davanti ad un film brutto, ho la sensazione di perdere tempo, almeno un film brutto mi fa arrabbiare, questo nemmeno l'arrabbiatura, quindi proprio non ce n'è da parte di questa pellicola.

Voto: 5

Commenti

  1. Stesso voto nostro più o meno, un po' deludente ecco..si prende troppo sul serio e Vin Diesel fa sempre lo stesso ruolo di eroe canottierato, anche se gli si vuole bene comunque

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  2. La recensione non è di certo incoraggiante, ma penso che lo vedrò lo stesso, come faccio sempre con tutti i film di Vin Diesel. Che poi è uno dei pochissimi attori che può mettere d'accordo me e mio marito quando si tratta di scegliere un film da vedere... grazie!

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