Snowpiercer di Bong Joon-ho (2013)
USA, Corea del Sud 2013
Titolo Originale: Snowpiercer
Regia: Bong Joon-ho
Sceneggiatura: Bong Joon-ho, Kelly Masterson
Cast: Chris Evans, Song Kang-ho, Go Ah-sung, John Hurt, Ed Harris, Jamie Bell, Octavia Spencer, Ewen Bremner, Luke Pasqualino, Tilda Swinton, Emma Levie, Steve Park, Vlad Ivanov, Adnan Haskovic, Alison Pill, Tómas Lemarquis, Paul Lazar, Clark Middleton
Durata: 126 minuti
Genere: Fantascienza, Azione
Siamo arrivati al penultimo appuntamento - anche se coltivo ancora la speranza di riuscire a recuperare il suo primissimo film, praticamente introvabile - relativo allo speciale su Bong Joon-ho, che si concluderà con la recensione di "Okja", che da quando è uscito non l'ho ancora visto, mentre "Parasite" può essere in qualche modo considerato come il primo appuntamento, quanto meno è stato il film che mi ha fatto venire l'idea di farne uno speciale. "Snowpiercer" tra l'altro era, prima che iniziassi questa rassegna e prima di vedere "Parasite", l'unico film del regista che avevo già visto, il primo dei due tentativi fatti con il cinema hollywoodiano e devo dire sicuramente ben riuscito, non mi sorprenderei ora, dopo l'Oscar di vederlo fare altre sortite nel cinema statunitense, anche se sicuramente il suo meglio lo ha dato con i suoi film girati in patria. Protagonista del suo quinto film come regista è Chris Evans, che all'epoca dell'uscita del film nei cinema già vestiva da un paio di anni i panni di Capitan America, il ruolo che lo ha sicuramente fatto conoscere al mondo intero, mentre sono presenti nel cast sia grandi attori del cinema statunitense, come Tilda Swinton, Octavia Spencer e Ed Harris, sia l'onnipresente Song Kang-ho, ma anche l'attrice Go Ah-sung.
Siamo nel 2031, il mondo intero è stato decimato da una nuova era glaciale artificiale, indotta da esperimenti scientifici falliti che perseguivano il tentativo di rallentare e di fermare il surriscaldamento globale. I pochi superstiti rimasti al mondo vivono la loro vita all'interno di un treno che gira ininterrottamente intorno al mondo, muovendosi grazie ad un motore apparentemente perpetuo. All'interno del treno vivono diversi strati della società umana: le persone più povere, che hanno lottato per ottenere un posto su quel treno, stanno nei vagoni in coda, nutrendosi esclusivamente di barrette proteiche, mentre i più ricchi stanno in testa al treno. Gli abitanti dei vagoni di coda sono continuamente oppressi dalla milizia che, periodicamente, rapisce i loro bambini e punisce tutti quegli adulti che non sottostanno al loro volere. Curtis e Edgar sono due amici che abitano proprio in un vagone di coda che, di fronte all'ennesimo sopruso, decidono di ribellarsi all'ordine delle cose scatenando una rivolta con l'obiettivo di arrivare in testa al treno e di ucciderne Wilford, il creatore del treno.
Nel corso di questi sette anni passati dall'uscita nei cinema di questo film, ancora non mi spiego come sia possibile che non abbia ottenuto il successo che meritava. Sì, sicuramente rispetto agli altri suoi lavori che al cinema qua in Italia non ci sono nemmeno arrivati, o sono arrivati solamente quest'anno come ad esempio "Memories of Murder", il successo è stato maggiore, anche perchè siamo davanti ad una pellicola che, a livello di concept, di persone in sala ne porta sicuramente di più, ma alla fine "Snowpiercer", ancora non so bene il perchè, non è davvero stato apprezzato come avrebbe meritato. Eppure il primo film hollywoodiano del più "americano" dei registi coreani - inutile negare che il suo stile strizzi moltissimo l'occhio al cinema statunitense - è per quanto mi riguarda un vero e proprio gioiellino: innanzitutto vediamo ancora una volta la tematica della lotta di classe, prima che venisse esplorata in tutta la sua potenza in "Parasite" e dopo che anche "Madre", in qualche modo, prendendolo più alla larga, affrontasse il problema, in secondo luogo ha una struttura narrativa veramente interessante che dà l'impressione allo spettatore che i protagonisti della vicenda, i fautori della rivolta, si muovano affrontando dei livelli sempre più difficili e ogni livello è un vagone del treno in cui le condizioni di vita sono sempre più distanti dalle loro. Come anche gli altri film del regista, però, non siamo davanti ad una pellicola dal ritmo forsennato, anzi, il ritmo è molto ragionato e l'azione viene messa al suo servizio, non è assolutamente mai frenetico e funziona proprio per questo motivo.
Dal punto di vista registico appare ancora una volta cristallino davanti agli occhi dello spettatore il talento di Bong Joon-ho, difficilissimo, da questo punto di vista, trovare un suo film fatto male, è talmente bravo dietro la macchina da presa e i suoi film hanno una tale fotografia che proprio non gli si può dire assolutamente niente. Sono poi inoltre da elogiare le ottime interpretazioni degli attori coinvolti, con Chris Evans che smette temporaneamente i panni di Capitan America, come spesso ha fatto anche nel corso di questi dieci anni di Marvel Cinematic Universe, dando prova della sua bravura a livello recitativo, mentre Song Kang-ho, che si esprime per tutto il film nella sua lingua, è sempre un piacere quando lo si vede all'opera. Ottime anche Tilda Swinton e Octavia Spencer, mentre Ed Harris diventa protagonista in un enigmatico finale in cui viene mostrato in tutta la sua ambiguità. Insomma, la prima sortita nel cinema hollywoodiano di Bong Joon-ho è cinematograficamente memorabile, un film da vedere e rivedere in cui la tematica principale viene affrontata in modo chiaro attraverso una metafora estremamente studiata e congegnata.
Come sai non mi ha convinto, è indubbio però che sia un'opera stratificata di grande valore ;)
RispondiEliminaE' piaciuto anche a me Snowpiercer, quando l'ho visto anni fa. Giuro che è stato una sorpresa quando ho scoperto che era di Bong Joon-Ho (scoperta fatta dopo che ho visto Parasite). Per me Snowpiercer è davvero un buon film, anche se non lo metto tra i miei preferiti di sempre.
RispondiElimina